- 15 Novembre 2001
Il libro di Pialuisa Bianco, Elogio del voltagabbana, sta girando l’Italia in una serie di presentazioni che coinvolgono Francesco Cossiga, Sergio Romano, Antonio Martino, Cesare Romiti. E sui quotidiani firme importanti. Paolo Mieli lo esalta sulla Stampa, Eugenio Scalfari lo rintuzza sulla Repubblica. Sullo stesso concetto di fondo, voltagabbana come sintomo di democrazia, si può discutere a lungo. Lo faccio con Ernesto Galli della Loggia, per fare un po’ d’ordine.
Partiamo dal titolo: Elogio del voltagabbana. Due parole di segno opposto, una è positiva, l’altra è negativa.
«Tutti cambiano idea. Il problema è il modo e l’intenzione».
Problema non da poco.
«Disgraziatamente l’intenzione è una di quelle cose che non si possono indagare».
Appunto.
«Quando Dario Fo ha smesso di essere un repubblichino di Salò ed è diventato un democratico, perché lo ha fatto?
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