- 12 Maggio 2005
Ricordate la fine del processo Andreotti a Palermo? Il suo avvocato, una giovane donna, alzò lo sguardo al cielo e urlò: «E vai!». E anche in appello, sempre assoluzione, sempre lei, Giulia Bongiorno, scaricò la tensione urlando: «Assolto, assolto, assolto!». In poco tempo le si aprirono le porte di molti altri processi importanti, Pacini Battaglia, Cragnotti, Piero Angela, Totti, Bettarini, Forleo fino al caso Impregiro. Ma tutto era cominciato quando, giovanissima, era stata associata dall’avvocato Sbacchi e dal professor Coppi alla difesa del senatore a vita, il divino Giulio, impelagato in due processi da brivido. «La mia vita si divide in due parti», dice Giulia Bongiorno. «Prima e dopo Andreotti».
Un processo costato miliardi.
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