- 10 Febbraio 2005
C’è stato un momento in cui era uno degli uomini più potenti d’Italia: presidente del Consiglio e segretario della Dc. «Non me ne sono accorto», dice Ciriaco De Mita oggi. «Se ne sono accorti tutti gli altri», ribatto io. E lui: «Ho sempre pensato che chi è dentro ad una struttura di potere svolge semplicemente una funzione». «Comunque», dico, «adesso è un tranquillo signore della politica». Acconsente: «Definizione appropriata». Mi infilo nella fessura che mi ha concesso: «È cambiato qualcosa intorno a lei?». Una premessa: intervistare Ciriaco De Mita è faticoso. Il suo linguaggio non è semplice. I suoi ragionamenti seguono percorsi tortuosi.
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