- 18 Aprile 2002
Ogni volta che si prevede qualche cambiamento, qualche alta nomina, qualche novità, alla Rai cominciano le grandi manovre. Transumanze silenziose, ricordi di antiche passioni politiche, improvvise proposte di alleanze. La piaggeria, che già si aggira incontrastata nei corridoi radiotelevisivi, prende nuovo vigore. «La grande maggioranza dei giornalisti arriva dall’esperienza della Dc», spiega Paola Angelici, caporedattore del Tg2, segretaria del Singrai, il sindacato di destra dei giornalisti Rai (quello di sinistra, ufficiale, storico, è l’Usigrai). «Quindi c’è una zona non schierata che nei momenti di cambiamento è in attesa di capire dove si va a parare. È un’ampia zona paludosa. In altri tempi si sarebbe chiamata maggioranza silenziosa». Altri tempi. Ma adesso? La Rai è diventato il capoluogo dei leccapiedi?
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