- 26 Ottobre 2006
È una delle novità di Anno Zero. Dopo aver letto una sua intervista a Gian Antonio Stella per Style, Michele Santoro l’ha voluta con sé per il suo rientro alla Rai. E Beatrice Borromeo, 21 anni, figlia di Paola e nipote di Marta Marzotto e ha addirittura ottenuto l’attenzione di un critico televisivo improvvisato, il presidente emerito Francesco Cossiga. Che ha scritto: «Prego sulla tomba degli zii, i cardinali Carlo e Federico Borromeo, perché salvino dalla stupidità la nipote. Non parli e faccia la bella statuina».
Beatrice, si è ripresa?
«Non voglio rilanciare la polemica. Magari ha anche ragione, ma mi ha giudicato senza una base. Cossiga è una persona molto più adulta di me, con una carriera incredibile alle spalle, io lo rispetto e non mi metto a discutere con lui. Ma non ha cose più importanti di cui occuparsi? Io ho dubbi sulla mia cultura, il mio talento, la mia umanità. Ma non mi sento insultata se una persona che non mi conosce mi dà della stupida».
E la bella statuina?
«È un brutto atteggiamento nei confronti delle persone».
Molti critici sostengono che lei legge il gobbo in maniera poco spontanea.
«Io non leggo il gobbo».
Lo sa che la sua autopresentazione a Anno Zero "Sono Beatrice Borromeo…" è stata scaricata da molti sulla segreteria telefonica?
« Nella prima puntata ho dovuto presentarmi da sola perché era previsto così. Se vogliono scaricare…buon per loro».
È la sua prima volta in tv…
«La primissima. Mi hanno invitato tante volte… a Porta a Porta… a Quelli che il calcio. Non sono mai andata, non aveva senso. Questa invece è una bella opportunità».
Che cosa ha detto il papà quando ha letto Cossiga?
«Mi ha detto: dramma dell’anzianità».
Beatrice Borromeo
Da piccola lei voleva fare l’attrice.
«Ma adesso ho capito che sarebbe meglio evitare».
E allora?
«Voglio trovare un lavoro di cui essere fiera. Uno di quei lavori per cui stai in piedi fino alle quattro del mattino perché non hai voglia di smettere. Mi sto laureando in giurisprudenza. Poi prenderò una seconda laurea in economia. Solo dopo deciderò».
È giovane…
«Cossiga alla mia età era già laureato da un anno».
Ma lei è una bella statuina…
«E non sono intelligente».
Ricordi di gioventù?
«Vivevo in campagna. Una vita meravigliosa. Il fieno, il latte appena munto, le guerre tra le balle di cotone. Carlo, Matilde, Isabella, Lavinia e io. E tutti i nostri amici».
Una famiglia allargatissima. Cinque fratelli…
«Eravamo un esercito. Tutti insieme per terra, sporchi, con i jeans strappati e le ginocchia sbucciate…».
Due mamme…
«Una mamma era Marion Zota, la prima moglie di mio padre. Si chiama Marion però si fa chiamare Zota. Ha avuto due figlie: Isabella e Lavinia. Poi si sono lasciati. Papà si è messo con mia mamma, Paola Marzotto».
Ed è nato Carlo.
«Poi è tornato con Zota… Ed è nata Matilde. Poi è tornato ancora con mia madre. E sono nata io».
E adesso suo padre con chi sta?
«È tornato con Zota».
Quasi una forma di bigamia.
«Noi fratelli diciamo: siamo nati, è quello che importa. Mamme diverse ma fratelli veri. Mia madre ha sempre considerato tutti e cinque figli suoi».
E Zota?
«Zota no. Lei è tedesca. Non è molto espansiva».
Amori giovanili?
«Ho sempre avuto cotte per tutti gli amici di mio fratello».
I suoi miti?
«Un attimo di cedimento per ilKevin Costner di Balla coi lupi».
Ha cominciato a lavorare presto.
«A quindici anni. La prima sfilata l’ho fatta per Chanel, a piazza di Spagna. 300 mila lire. Fantastico».
Si fece il segno della croce prima di scendere.
«Tutti quei gradini…».
Ma lei ha detto a Gian Antonio Stella: sono atea e di sinistra.
«Non avevo detto: sono atea. In realtà avevo detto che mi sentivo agnostica».
Ma con Dio ne state parlando…
«Stiamo trattando… discutendo. Con Dio. Con la Chiesa no. Non mi piace. Interviene nella politica, in cose che non la riguardano. Ha fatto dei danni che peggio di così non si può».
Il Papa preferito?
«Ero molto affezionata a Wojtyla».
E Ratzinger?
«Non è un Papa, è un teologo. Non mi piace. Non ha umanità. Ha fatto incavolare tutto il mondo islamico».
Beatrice Borromeo
Che cosa faceva con i soldi che guadagnava?
«Compravo azioni o facevo regali. Da quando ho lasciato la casa di mia madre, due anni fa, li uso per mantenermi».
Pessimo rapporto con la mamma…
«Non era la prima volta che me ne andavo di casa. Il rapporto con lei era diventato impossibile. Io tornavo a casa e le dicevo ciao. E lei mi mandava a quel paese. Oppure viceversa. Io e mia madre siamo molto legate. Nel bene o nel male è una che mi dice quello che pensa e sta dalla mia parte. Anche se ci ho messo un po’ di tempo a capirlo».
Per che cosa litigavate?
«Per qualunque tipo di stupidaggine. Mai su motivi gravi. Poi un anno è successo il finimondo, a Natale. Una discussione tremenda. Mia madre mi disse di andarmene. Non ci siamo più parlate per un anno e mezzo. Ma era indispensabile che rompessimo per un periodo. Altrimenti sarebbe andata a finire veramente male».
Chi aveva ragione?
«Ero veramente una bambina in quel momento. Però non avevo torto. Un genitore non può perdere un figlio. Non ti può lasciare andare. Da quando abbiamo fatto pace ci sentiamo tutti i giorni».
Lei è nobile. Da parte di madre e da parte di padre.
«Posso dirle una chicca?».
Diamine.
«Credo nessuno di noi figli abbia nessun tipo di titolo. Mia madre e mio padre non si sono mai sposati. E poi Zota è divorziata. Penso di averla scampata. Ma le faccio una domanda io: se lei fosse un conte le piacerebbe?».
Io ci terrei moltissimo.
«L’aristocrazia non esiste. È tutta fuffa anacronistica».
Lei si sposerà?
«Speriamo…».
Un metalmeccanico?
«L’ho detto a Gian Antonio Stella. Era una provocazione. Però è vero: se mi innamoro di una persona non me ne frega niente di quello che fa».
Riesce difficile pensarla con un idraulico.
«La mia vita è diversa da quella della mia famiglia».
Quante volte si è innamorata?
«Ho avuto due storie importanti nella mia vita».
Francesco Carrozzini e Tommaso Buti.
«A Francesco voglio ancora un gran bene. Oggi vive a New York, ci vediamo ogni tanto».
E Buti?
«Di lui non si parla».
Tommaso Buti ha diviso la famiglia?
«La mia famiglia si divide sempre su di me. Si è divisa quando volevo fare la modella. Si è divisa su Anno Zero. Non sono mai d’accordo su quello che faccio».
Chi era contrario ad Anno Zero?
«Mio padre. Era contrario a una trasmissione politica. Mia madre era favorevole. Gli altri sono stati zitti. Ma nella mia famiglia chi tace non acconsente. E poi è difficile che si fidino di me. Ed è strano, perché io ho dato tante dimostrazioni di saggezza…».
È la piccolina…
«Io continuerò così. Preferisco fare cose nuove e rischiose e magari soffrire, piuttosto che fare la strada che mi segnano loro».
Perché è finita con Buti?
«Aveva la tendenza a lasciarmi e a tornare. Un giorno ho detto: "Senti… tu per i fatti tuoi, io per i fatti miei"».
Adesso è single?
«Due anni con Buti mi bastano e avanzano per i prossimi cinque».
Lei è molto sportiva.
«Faccio perfino il lancio del peso».
Così gracilina…
«Vuole fare braccio di ferro con me?».
Ma per carità.
«Io riesco a usare la rabbia che ho. Accumulo le cose che mi innervosiscono e le butto fuori in una volta sola. Adesso sto facendo kick boxing. Vuole fare kick boxing con me?».
Ma la smetta!
«Quando lanciavo il peso mi facevo venire in mente la faccia di qualcuno che detestavo e facevo dieci metri».
Chi detestava?
«Nessuno. Ma da ragazzini ci sono grandi amori e grandi odii».
Era corteggiata?
«No».
Era brutta?
« Ma no».
Antipatica?
«Mi facevo i fatti miei».
Per chi tifa?
«Nella mia famiglia tutti tifavano Inter. Con Matilde abbiamo scelto il Milan perché aveva i colori più belli. Io non tradirò mai il mio Milan».
Non come Lavinia che è diventata juventina quando ha sposato John Elkan.
«Io nemmeno per amore cambierei squadra».
Mai dire mai.
«Quando ho cominciato a capire qualcosa di politica la tentazione di mollare il Milan ce l’ho avuta ma ho resistito».
Quando ha scoperto la politica?
«Da piccolissima. È una delle prime cose di cui ho conosciuto l’esistenza visto che sulla politica mia madre e mio padre non hanno fatto altro che litigare».
Mamma di sinistra e papà di destra…
«Più che altro pro Berlusconi e contro Berlusconi. Mia madre non poteva insultare Berlusconi senza beccarsi una pantofola in testa».
E lei?
«Da piccola ero più decisa. Sapevo con precisione come la pensavo. Adesso ho meno motivazioni di quante ne avevo a nove anni».
Per chi ha votato?
«La Rosa nel Pugno».
La Rosa radicale o la Rosa socialista?
«Volevo che vincesse la sinistra. E volevo dare un voto laico, quindi sono andata sulla Rosa. Tutto lì».
Chi le piace a destra?
«La Prestigiacomo. È riuscita ad essere indipendente. L’autonomia è una bella cosa in politica».
Mastella è autonomo?
«Nella maniera sbagliata».
Gli stilisti preferiti?
«Ralph Lauren di giorno e Valentino di sera. Ma io vesto in maglietta e jeans».
Come la mettiamo con l’ombelico di fuori?
«È fastidioso e viene il mal di pancia».
E la mutanda di fuori?
«Terribile».
Si può essere di sinistra essendo ricchi?
«La politica è una cosa che si sceglie. E si sceglie anche il proprio stile di vita. Ma la propria appartenenza ad una classe non si sceglie. Dovrei rinnegare le mie idee perché sembrano incoerenti? Io vivo come i miei amici. Fino a qualche mese fa avevo una Golf talmente vecchia che rischiavo la vita tutte le volte che andavo in autostrada. Era la macchina con cui tutti noi fratelli abbiamo imparato a guidare. Ce la passavamo come i vestiti smessi».
Una domanda d’obbligo: amici poveri ce li ha?
«Il 99% dei miei amici sono normali. Né poveri né ricchi».
Il fidanzato…
«Francesco era di ottima famiglia ma aveva come me il problema dei soldi per la pizza».
Buti i soldi per la pizza li aveva. Aveva anche il veliero.
«Tommaso era un’eccezione. La ricchezza non fa parte dei motivi per i quali mi piace un uomo».
Suo padre…
«È un uomo buono, onesto, lavoratore, uno che si alza presto. Ha un grande amore per la sua azienda, la Costarossa, per l’Isolino nelle isole Borromee e per il caicco che tiene in Turchia. Quando è a Milano sembra un cane in gabbia».
Bertinotti è l’uomo più chic, simpatico e arguto della sinistra. L’ha detto lei.
«Che sia chic non c’è dubbio».
Ma le sembra un aggettivo adatto per un uomo di sinistra? Se l’immagina: «Togliatti è l’uomo più chic…».
«Sa come lo chiamavamo a scuola? Mister cachemire».
Litigi, nemici?
«La sincerità non viene mai apprezzata».
Qualche rissetta se la sarà fatta.
«Non bisogna andare tanto lontano. Bastano quelle in famiglia. Una volta io e mio fratello ci siamo presi a calci in modo veramente pericoloso. Avevo otto anni».
I motivi?
«Cose importanti. Mio fratello mi fregava le patatine fritte e allora io gli piantavo la forchetta sulla mano».
Se lei fosse il presidente della Repubblica a chi affiderebbe il governo?
«Non lo so… non so rispondere».
A Bertinotti?
«No».
A Veltroni?
«A Veltroni sì. Mi piace molto».
A Rutelli?
«No».
A Mastella?
«Dopo la storia dell’indulto? Mai».
Gioco della torre. Prodi o Fassino?
«Butto Fassino. Ci tengo da morire che questo governo non cada. Però non posso dire che Prodi sia l’uomo più carismatico e stimolante del pianeta».
Moggi o Ricucci?
«Moggi deve piantarla di fare la vittima».
Santanchè o Mussolini?
«La Mussolini si ostina a voler tenere alta la memoria di suo nonno. Impresa impossibile. Farebbe meglio a prenderne le distanze, sia politicamente che umanamente».
Berlusconi o Bossi?
«Al male non c’è limite, però Bossi è il limite di quello che ci può essere di brutto al mondo».
De Filippi o Ventura?
«La De Filippi ha portato Costantino nelle nostre vite. Non è una bella cosa».
Franca Sozzani o Anna Wintour?
«Franca è una delle donne più intelligenti e abili che ci siano nell’imprenditoria italiana».
È pure la mamma del suo ex fidanzato…
«Infatti, le sono affezionata».
Zidane o Materazzi?
«Giù Zidane. Grande Mate!».
Grande Mate, un po’ cafone.
«La provocazione nel calcio è normale. Dovrebbe sentire come ci insultiamo noi ragazze quando giochiamo a pallavolo».
Lei dice «portami quella troia di tua sorella» come il Grande Mate?
«Certo! Tra donne non si usa la sorella, magari diciamo "Tuo marito ti mette le corna, brutta cornuta che non sei altro"».
Previti o Dell’Utri?
«Dò fuoco alla torre».
A Beatrice, persona in gamba.
Con simpatia, cordiale saluti
Antonella G.