Aldo Grasso - (letta 5.378 volte)

Il mondo televisivo È disabituato alla critica.
non c’erano finora critici combattivi?
Ce ne sono stati e di bravissimi. A cominciare dal più bravo di tutti che era Achille Campanile.
E allora?
Allora, a prescindere dai critici, la televisione sui giornali È sempre stata vezzeggiata e coccolata. La stampa ha sempre sostenuto la televisione, sempre e comunque.
E perché?
Perché ha sempre avuto un complesso di inferiorità enorme. Anche quando in televisione andava qualche brutto programma, la stampa comunque gli dava il sei politico.
Adesso nessuno È disposto a dare il sei politico. Forse perché la stampa non ha più complessi di inferiorità…
Quelli della televisione sono viziati, assolutamente viziati. Se qualcuno facesse il rapporto quantitativo fra articoli usciti a sostegno dei programmi televisivi e quelli leggermente, dico leggermente, di critica, scoprirebbe una sproporzione enorme, siamo 100 a uno.
C’È un motivo?
Il filone più importante di informazioni sulla televisione È così tituito dalle conferenze stampe. E’ ovvio che il clima delle conferenze stampa sia sempre un clima euforico, positivo, al limite del capolavoro, delle lodi iperboliche.
Hai citato Campanile. Io ricordo anche Saviane…
E Buzzolan! Ma quando c’È stato qualche critico severo nel confronti della tv, È sempre stato in qualche modo demonizzato. Di Buzzolan si diceva: “Si, poverino, È innocuo, con quella sua mania del teatro, della cultura. Poveribno Buzzolan!”
E di Saviane?

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