Luca Barbarossa - (letta 30.217 volte)

SANREMO – “Sciogli i tuoi capelli lasciali volare, lasciati guardare, sei così bella che non riesco più a parlare di fronte a quei tuoi occhi cosi dolci e cosi severi”. Si, è una canzone d’amore. “Dai mamma dai, questa sera lasciamo qua i tuoi problemi e quei discorsi sulle rughe e sull’età, portami a ballare”. Edipo?
“E’ una canzone edipica certamente. Sensuale, seducente. Solo a metà si scopre che si tratta di mia madre. E’ una grande canzone d’amore per una donna che esercita grande fascino su di me. Mi ricordo una bellissima poesia di Pasolini che mi fece piangere per il modo informale, disarmato, di rivolgersi alla madre”.
Luca Barbarossa, 30 anni, è vicefavorito alla vittoria finale di questo Festival dopo Mia Martini. Nessun problema a parlare della sua canzone così controcorrente. Sì, lui parla della mamma, senza pudore. “Però mi dà fastidio chiamarla una canzone sulla mamma. E’ una canzone sull’amore, è un tentativo di uscire da ruoli precotti. Quando la vita quotidiana si fa difficile, spesso il rapporto tra madre e figlio è rovinato da un eccesso di pudore o dal rispetto degli stereotipi. E gli affetti sono i primi a pagare”.

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[csf ::: 11:15] [Commenti]
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