Sandro Bondi - (letta 7.793 volte)

Ma perché onorevole Bondi quando lei va in televisione è così cattivo, violento, arrogante, crudele. Il Bondi che conosco io è gentile, simpatico, cortese…

“Ci sono due Bondi. Il primo è quello che sono, quello che credo di essere, che sento di essere. Il secondo è un altro Bondi. Quando mi rivedo in televisione mi meraviglio di me stesso. Molta gente me lo dice”.

Che cosa dice la gente?

“Dice: “Ma lei è molto diverso da come appare in televisione. E’ meglio””.

Le televisione non le dona.

“Mi sono fatto triturare dalla tv, dalle innumerevoli piccole dichiarazioni polemiche quotidiane. Troppo spesso sono comparso per pochi attimi, giusto il tempo di dire qualche battuta violenta contro la sinistra, in difesa di Berlusconi”.

E perché l’ha fatto?

“Nei momenti di più aspra contrapposizione ideologica e politica fra la sinistra e Berlusconi io dovevo mettere il mio corpo in mezzo…”

Sparate pure, e colpite me!

“In televisione appaio anche più vecchio. Me lo dicono molte signore”.

Lei non è proprio un ragazzino. Ha quasi 50 anni.

“Io vivo con sofferenza l’esistenza di questo secondo Bondi”.

E allora la smetta di insultare i comunisti.

“Non è sempre così. Ci sono stati dei periodi di grande violenza. Ma li ho sempre alternati, come è nel mio carattere, con la mano tesa, la volontà di dialogo”.

Me li sono persi. Ha definito D’Alema un povero ciabattino…

“No, quello era Della Valle”.

Ma ha detto che D’Alema usa un linguaggio da postribolo…

“Se ho detto una cosa così mi pento”

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Sandro Bondi - (letta 7.799 volte)

Ed eccomi di fronte al campione italiano di adulazione, Sandro Bondi, portavoce di Silvio Berlusconi. Avevo criticato le sue frasi di cieca ammirazione per il Cavaliere a Ballarò. Tipo: «La Casa della Libertà non ha un padrone, ha un leader che ha sopportato una incredibile persecuzione giudiziaria. È riuscito ad andare avanti solo per l’amore che ha per questo Paese». E lui mi aveva risposto con una e-mail gentilissima. «I giudizi su Berlusconi li ritengo espressione della mia libertà intellettuale e politica, oltre che del mio sincero affetto per una persona con cui lavoro ormai da oltre 10 anni». Non restava che incontrarci. E adesso stiamo passeggiando per il parco di Villa San Martino, la villa del Cavaliere, dove Bondi, che si è trasferito ad Arcore, ha il suo ufficio. Faccio il giornalista cattivo e sardonico.

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