- 16 Novembre 2006
La Bild lo ha messo fra gli undici motivi per cui era giusto che l’Italia vincesse i mondiali. Su Internet la sua voce ha inondato tutti i siti. Sui telefonini ha sostituito le suonerie. «Chiudiamo le valige, si va a Berlino», urlava Fabio Caressa, telecronista sportivo di Sky ogni volta che la nazionale di calcio superava un turno ai mondiali in Germania. Oppure «Abbracciamoci forte e vogliamoci bene stasera». O anche, il massimo: «Campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo», quattro volte, una per ogni mondiale vinto, citazione di Nando Martellini che lo urlò tre volte dopo la vittoria in Spagna. Per gli appassionati Fabio Caressa è un mito come lo era Nicolò Carosio per quelli di qualche generazione fa. Ma Carosio descriveva la partita. Lui le emozioni: «Quello che manca ai telespettatori è la passione, l’atmosfera dello stadio, il pathos».
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