- 2 Febbraio 2006
Che fine ha fatto Tiziana Panella? Era il volto del Tg7 delle 20, l’astro nascente di La7 di Marco Tronchetti Provera, nominata in Internet la migliore telegiornalista italiana, davanti alla Gruber, alla Busi, alla Spiezie, alla Buonamici. Immolata sull’altare dell’audience e della irresistibile ascesa di Antonello Piroso che ha preso il suo posto, ora è ai box, in attesa di un programma adeguato. Nel frattempo si consola con la politica. Qualche tempo fa il presidente della giunta provinciale di centrosinistra di Caserta, il mastelliano De Franciscis, si è addirittura dimesso perché i partiti non gli consentivano di nominarla assessore. E adesso, caduta la giunta comunale di centro destra, il suo nome viene fatto come candidato sindaco dell’Ulivo per Caserta. Lei, come un consumato politico della Prima Repubblica, traccheggia. «So solo che per adesso faccio l’assessore», dice mentendo e sapendo di mentire.
Cominciamo da Piroso.
«È bravo. Era già bravo in Omnibus».
E tu sei una grande diplomatica.
«Piroso fa un ottimo Tg».
Avendo soffiato il posto a te.
«Tecnicamente sì. Adesso io sto un po’ in stand by. Poi vedremo. Questa azienda mi considera una ricchezza…».
Ad un certo punto sei diventata assessore…
«Ho sempre frequentato Caserta per andare a trovare i miei che abitano lì. Un giorno mi ha telefonato De Franciscis e mi ha offerto l’assessorato. Io sono rimasta titubante. Mi sono detta: non ho la pancia, non ho la forfora, che razza di assessore sarei? Poi abbiamo fatto una grande riunione di famiglia: mio fratello, mia sorella, mio padre, mia madre, mio marito. E tutti insieme ci siamo detti: perché no?».
Ma tu, politicamente?
«Sono di sinistra. Però a Caserta sono stata chiamata come assessore tecnico».
La famiglia?
«Mio padre votava Dc. Come mio fratello. Mia sorella a sinistra. La mamma era contesa fra le due fazioni».
Se fossi stata una bruttina stagionata De Franciscis ti avrebbe chiesto di fare l’assessore?
«È una persona intelligente. Spero che abbia pensato a me per altri motivi. Ma non ci sarebbe nulla di male se avesse valutato che una persona di bell’aspetto poteva fare più comodo di una super-cozza».
La bellezza e la politica, mi vengono in mente Sabrina Ferilli, Flavia Vento…
«Lo sai che mi avevano chiamato la Ferillona del telegiornale?».
Che vergogna!
«Fu Dagospia, terribile».
Non ti senti sfruttata dalla politica?
«Non mi hanno preso come testimonial. Mi hanno detto: ci sarebbe da fare un lavoro».
L’abitudine di prendere gente famosa per portare voti è diffusa.
«La politica deve arrivare alle persone. Che c’è di male se si usa la popolarità di qualcuno per cercare di arrivare alla gente»?
Tiziana, ma è vero che ti chiami Emerenziana?
«È vero, maledizione. Emerenziana è una cattiveria che mi hanno fatto mamma e papà. Ma la cattiveria vera non è stata chiamarmi Emerenziana. È stata non avere quel minimo di coerenza di chiamarmi veramente Emerenziana. Invece mi hanno battezzata Emerenziana e mi hanno sempre chiamato Tiziana».
La mamma diceva che tuo fratello era bello e tu intelligente…
«Poi è nata mia sorella e anche lei era bella e io intelligente. Mia mamma guardava mia sorella e mi diceva: “Madonna quanto è bella tua sorella”. Allora io le facevo vedere le mie foto da piccola e lei diceva: “Tu eri simpatica, eri furbetta!”. Non c’era verso. Ancora oggi: arriva mio fratello e lo sguardo di mia madre si accende. Poi arriva mia sorella e mia madre dice: “Tiziana, ma vedi quanto è bella tua sorella? Sembra una bambola”».
Vedo che hai un buon rapporto con i tuoi.
«La mia era una famiglia assolutamente patriarcale. Mio padre mi spiegava la differenza tra i maschi e le femmine».
Sarebbe?
«Lui è maschio e può fare quello che vuole. Tu sei femmina e non puoi. È un problema tuo, potevi nascere maschio…».
Logica stringente.
«Il problema era naturalmente quello sessuale. La femmina deve arrivare vergine al matrimonio. Il maschio non deve arrivarci assolutamente».
E tu?
«Ho concentrato tutta la mia energia fisica, e ne avevo tanta, nelle cose da fare. Insegnavo in due scuole di danza, studiavo, lavoravo per la televisione, frequentavo le femministe, le più incazzate. Facevo i turni anche a una specie di telefono rosa. Mi chiedevano soprattutto di problemi sessuali. Ma io non ne sapevo niente ed andavo a braccio. Un giorno arriva una psicologa che ci dice: “Facciamo il cerchio”. Ci fa sedere tutte in cerchio e via i pantaloni, via le gonne, via le mutande, facciamo conoscenza con noi stesse, autopalpazione. Mi ricordo che tornai a casa e non ebbi il coraggio di guardare negli occhi mio padre. Oddio questo se ne accorge… la cosa che ho fatto è terribile… se solo lui sapesse chi frequento! Ecco: questa è stata la mia giovinezza».
E fidanzati?
«Ne avevo. Prima un veneziano bello come il sole. Veniva a trovarmi da Venezia e mi diceva: “Sei come una Madonna, ho troppo rispetto di te”. E non mi toccava nemmeno».
Niente niente?
«Qualche bacetto, castissimo, da film».
Il fidanzato successivo?
«Ci provava in tutti modi… Io ero condizionata: “Non è il momento”. Alla fine poveraccio ha cominciato ad odiarmi. L’ha presa male».
Il terzo fidanzato?
«Corrisponde al primo marito. Danzavo e mi sono rotta un disco. Mi sono innamorata del neurochirurgo che mi ha operata. L’ho sposato mollando lavoro e tutto. Mio padre lo odiava a morte perché aveva 15 anni più di me. Lo vedeva come un concorrente nel ruolo di padre. Mi diceva: “Smetti di lavorare? Vuoi fare la moglie del dottore?”».
E tu?
«Ho fatto la moglie del dottore. Aveva ragione mio padre. Dopo un po’ questa cosa si è consumata…».
E quando vi siete separati che cosa ha detto tuo padre?
«Mi ha ritolto il saluto. Oddio! La vergogna in casa mia! La separazione… adesso chi se la piglia più? Torna a casa che ti teniamo noi».
Invece?
«Andai a Roma da una mia amica povera in canna. Me la cavavo lavorando per una agenzia immobiliare. La sera passavo davanti alla Rai e mi dicevo: tempo un anno… Invece in pochi mesi ottenni il mio primo contrattino, per I fatti vostri e poi per Chi l’ha visto?. Mi sembrava di aver fatto abbastanza esperienza per poter migliorare e andai con Michele Santoro al Raggio verde e a Sciuscià. Poi sono passata a La7, chiamata da Gad Lerner. Questa cosa mi costò una litigata pazzesca con Michele, di quelle che ricorderò sempre…».
Uno sgarro…
«Michele è un capo-clan. Per lui è inaccettabile essere abbandonato. Si incazzò come un fidanzato tradito. Ma io vissi la sua arrabbiatura come un atto di affetto».
E sei andata con Lerner.
«Due giorni dopo Lerner ha lasciato la direzione. Rimase Rizzo Nervo e poi se ne andò anche lui. E arrivò Giulio Giustiniani».
Tu hai fatto anche una trasmissione sulle abitudini sessuali degli italiani.
«Ho scoperto che gli scambisti non sono dei vecchi dalla sessualità stanca, stufi del matrimonio, che cercano un’esperienza diversa. I locali degli scambisti sono frequentati da ragazzini. Poi il mondo del sadomasochismo che non conoscevo per niente, gli schiavi, i padroni, la ricerca del piacere attraverso le violenze estreme… E anche lì, giovani. E poi i travestiti, un’altra dimensione fantastica. Ho trovato anche una bella amicizia, un bellissimo uomo napoletano, una bomboniera d’uomo, che aveva avuto una storia omosessuale a Napoli, durata vent’anni. Quando il suo compagno era morto lui aveva cominciato a travestirsi e di notte diventava Jasmine. Fece metà intervista da uomo e metà da Jasmine».
Tu hai vinto il terzo campionato di telegiornalista in Internet. Davanti alla Busi, alla Gruber, alla Parodi. Truppe cammellate hanno votato per te?
«Non avevo truppe cammellate».
De Franciscis mandava voti su voti…
«Dubito…».
E perché hai vinto? La7 la vede il due per cento degli italiani…
«C’è un motivo: il Tg7 aveva un dettaglio non trascurabile, il tavolo trasparente. Se tu entri nel forum del campionato delle telegiornaliste capisci. Il tavolo trasparente consentiva di vedere…».
Credo di poter capire…
«Quando noi abbiamo cambiato tavolo abbiamo perso molto pubblico…».
Grandi minigonne…
«Io non uso gonne, però il tavolo trasparente dava la sensazione della figura intera, qualcosa che accende le fantasie».
Avete rimesso il tavolo trasparente?
«No. Adesso abbiamo il tavolo chiuso…».
Capisco… con Piroso…
«Anche il campionato successivo l’ha vinto sempre una di La7. Il livello medio delle giornaliste di La7 è molto alto, anche sul piano estetico. Le mie colleghe sono tutte molto carine. Francesca Todini. Caterina Bizzarri. Anne Treca. Rula Jebreal».
E secondo te quali sono le telegiornaliste più belle?
«Mi piace moltissimo Annalisa Spiezie. Se solo sorridesse un po’ di più. Se la tira un po’ da uomo. Se perdesse il piglio cattivo sarebbe irraggiungibile. È perfetta, asciutta, ha una memoria straordinaria».
Altre?
«Cesara Buonamici. Ha questo atteggiamento da padrona di casa molto bello. Appena accendi vedi questa bella faccia aperta che ti dice: benvenuto a casa mia. Anche troppo. Troppo ciaciona».
Ciaciona?
«Ciaciona».
Sarebbe a dire?
«Ciaciona è ciaciona. È la mamma affettuosa no? E qualche volta la mamma affettuosa può essere troppo affettuosa».
Una mamma ciaciona…
«Appunto. Una mamma ciaciona. Vedi che hai capito?».
Oltre a non essere ciaciona, e a non essere troppo seria, cos’è che non deve fare una conduttrice?
«Compiacersi».
Tipo la Gruber?
«Della Gruber mi piaceva molto la grinta, l’energia, il carattere. Dovessi definirla direi che lei è una cattiva vera. A me piacciono molto di più i cattivi veri, che i finti cattivi».
Tipo D’Alema?
«Tipo D’Alema».
Avevate la barca insieme.
«Il mio ex marito, Pino Nazio, era comproprietario della barca. Era la prima barca di D’Alema. Non l’Ikarus. Si chiamava Margherita».
Certo…amica di D’Alema…
«Non abbiamo fatto mai vacanze insieme. Ci incontravamo quando ci consegnavamo l’un l’altro la barca».
Mastella è il tuo faro?
«Ma no!».
È un voltagabbana?
«È un buon organizzatore di voltagabbana».
Coraggio, dimmi il nome di un voltagabbana.
«Mi viene in mente Ferrara. Uno che ha cambiato idea. Ma è anche un uomo di tale genialità! Puoi non condividere le cose che dice, però è in grado di convincere se stesso che anche una cosa di cui non gli frega nulla è la cosa più importante per la patria…».
Parliamo di adulatori.
«Parliamo di Fede… Ma Fede non adula, ama».
Tu sei un adulatrice?
«Direi di no».
Se ti chiedo di dirmi una cosa cattiva sul tuo direttore Giustiniani tu che fai?
«Ti dico che Giustiniani è un signore perbene d’altri tempi, infilato nella modernità. Ciò gli dà una grande qualità che è la prudenza, ma gli dà anche una distanza eccessiva. Abbastanza cattiva?».
Ho visto perfidie peggiori…
«Ma è questo il suo possibile limite».
Chi è che non ti piace dei politici?
«Buttiglione. Tremaglia. E poi tutti i leghisti. Sono degli alieni».
Gioco della torre. Afef o Fallaci?
«Butto la Fallaci».
Sarebbe stato imbarazzante buttare la moglie del capo.
«Io sono cresciuta a pane e Fallaci. Ma poi ha perso la testa».
Giletti o Cucuzza?
«Cucuzza è un non sincero. Una volta con lui ho presentato il primo Premio nazionale pubblicità perbene, una cosa sulle pubblicità sociali. Arrivò all’ultimo momento, con la scaletta alla mano, dicendo: “Chi diavolo ha scritto questa scaletta? Qui voi non sapete come si scrive una scaletta!”. Capito il tipo»?
Allora salviamo Giletti.
«No, perché dovremmo salvare Giletti?».
Perché Cucuzza è come hai detto tu…
«Ma c’è chi è tirchio! E va in giro per la Rai a cercare i buffet. Per non andare a mangiare al ristorante».
Sposini o Timperi?
«Sposini è bravo, è capace, è intelligente».
E Timperi no?
«Sposini è bravo, è capace, è intelligente».
Anche Timperi…
«Senti: salvo Sposini, va bene?».
Certo: è bravo e capace.
«E intelligente».
Mentana o Vespa?
«Salvo Mentana mille volte. Vespa non mi ha mai invitato».
Neanche Mentana.
«Ha tutto il tempo per farlo».
Qual è il conduttore che ti piace di più?
«Davide Sassoli».
E Giorgino?
«Non mi piace per niente. Si compiace».
Celentano o Albano?
«Come fai a salvare uno che fa il vino “Nostalgia canaglia”?».
Fini o Bossi?
«Butto quello più a destra».
Fini?
«No, Bossi».
Calderoli o Borghezio?
«Salvo Calderoli. Sono per la tutela delle minoranze sessuali».
La Russa o Gasparri?
«È dura, uno sputacchia, l’altro si scaccola. Impresentabili».
Bellucci o Ferilli?
«Il volto della Bellucci è dieci. Il corpo della Ferilli è dieci. Insieme fanno la donna perfetta».
Valeria Marini o Rita Rusic?
«Le manderei tutte e due dallo psichiatra, insieme, per capire come ci si possa mettere con Cecchi Gori».
La Rosa o Marzullo?
«Come estrema punizione farei intervistare Anna La Rosa da Marzullo per una settimana intera».
Santanchè o Mussolini?
«La Santanchè è troppo cotonata. E si veste troppo costosa. L’ultima volta che l’ho vista, da Costanzo, aveva scarpe Gucci di serpente bordò. Circa quattrocento euro. Una camicia meravigliosa Etro. Diciamo milleduecento euro. Calzoni trecento euro».
Totale 2 mila euro.
«E non sappiamo l’intimo».
Non lo sappiamo. Ma se tanto mi da tanto…
«Poi c’erano i gioielli. Sui 2 mila euro».
Diciamo 5 mila euro di Santanchè. Faresti un calendario?
«No».
E se ti dessero dieci miliardi di lire?
«Per dieci miliardi…parliamone».
com’è che Tiziana Panella, non conduce più la trasmissione sulla 7? una giornalista, simpatica, intelligente e preparata. forse sarà influenzata? vorrei rivederti presto in tv, con simpatia, un abbraccio da Carlo Giordana.
ha più fiducia nella sua bellezza che nella sua testa!!!non dovrebbe…
alleggerirei un pochino la femminilità debordante perchè ne penalizza il fascino!!
si fa guardare anche se parla di mutui!
avrà anche ragione sua madre, ed io non conosco sua sorella, ma dubito molto….
nessuna che io conosca sa bucare lo schermo come lei..
un viso imperfetto che ti magnetizza!! ti fa cercare quelle imperfezioni che non troverai mai e ti fermi a guardare per quanto è seducente ed affascinante.
una meravigliosa bellezza mediterranea che si può solo invidiare a chi la vede la sera addormentarsi sul cuscino a fianco!
Ho visto la sig.ra tiziana una volta in tv..donna e professionista eccezionale…di quelle che ti lasciano incantato a sentirla da dimenticarsi di avere altri 50 canali…veramente grande…tenetela stretta…
Ma!Tra tutte quelle della 7 preferisco la moglie di Crradino Mineo,(Con tutto rispetto per Corradino.
A Tiziana va ad abitare da un amica poverissima (le piccole fiammiferaie)
Lavora come agente immobiliare, senza arte ne parte
Poi guarda caso ohhh, dopo pochi mesi, ottiene il contrattino in RAI
E poi c’era la marmotta che incartava la cioccolata….