- 11 Aprile 2002
Sempre in mezzo al ciclone. Quando era ministro della Giustizia del governo Dini, Filippo Mancuso, ex magistrato, ordinò le ispezioni al pool di Mani Pulite suscitando l’indignazione della sinistra, mettendo in difficoltà il governo e licenziando gli ispettori che tornavano con un nulla di fatto.
Quando chiesero le sue dimissioni, rifiutò di andarsene finché il Senato non gli votò la sfiducia. Nell’immaginario della destra era diventato il campione della lotta contro le toghe rosse. E la sinistra non ha dimenticato. Come si è visto nella vicenda della sua candidatura per il Polo, fatta dallo stesso Silvio Berlusconi, per la Corte Costituzionale, con il veto dell’opposizione e le bocciature in serie. Onorevole Mancuso, sembra che lei non abbia raccolto, a volte, nemmeno tutti i voti dei suoi. «Chi ha detto questa malignità ha dimenticato che in Parlamento mancavano 60 colleghi che erano in missione o malati».
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