- 28 Ottobre 2001
Ha anche aperto un sito Internet, che si chiama “Un impegno serio”, per aiutare tutte le persone “che hanno dei problemi e che girano e fanno tanti viaggi della speranza”, le persone che si perdono nei meandri della sanità e della malasanità. Dice Dalila Di Lazzaro, 47 anni: “Io so che cosa vuol dire avere un problema di salute e non sapere come risolverlo e avere tutti i medici che guardano con sufficienza e ti dicono: “Lei non ha niente. Prenda degli psicofarmaci”
Signora, lei sembra l’immagine della salute e della bellezza.
Anche le persone baciate dal sole hanno momenti di ombra.
Aveva un problema al collo…
Una cosa gravissima. In Italia abbiamo grandi medici ma c’è un marasma. Ci sto scrivendo un libro.
Il problema oggi è risolto?
Non del tutto. Un trauma alla colonna vertebrale non è cosa da poco. Ha visto Liz Taylor che è caduta da cavallo e sta spesso sulla sedia a rotelle? Per me è stata una penitenza, un dolore, un calvario. Non pensavo che il corpo potesse dare tanto dolore. Dolori che nemmeno la morfina fa passare. Sono stata due anni e otto mesi a letto. Il mondo di cui facevo parte totale mi ha abbandonato totalmente. Un mondo fatto di cartapesta. Se pensiamo a quello che è successo a Laura Antonelli…
A Laura Antonelli è andata proprio male…
Un caso tristissimo. Purtroppo ha sbagliato il dottore, non si fanno punture di collagene alle persone allergiche.
Ma il suo ingrassare si dice sia un problema di psicofarmaci.
Mettiamo tutto insieme ed è questo quello che viene fuori. Ma tutto comincia dal collagene e dall’allergia. Uno shock che non finisce. Bisognerebbe aiutare queste persone cadute in un baratro. Ma qualcuno amico suo non poteva aiutarla? Nel nostro mondo ci dovrebbe essere un sostegno da parte di tutti quelli che sono più forti a favore delle persone fragili.
Il mondo del cinema non sembra all’altezza.
Esatto. Laura Antonelli è rimasta sola e questo è vergognoso.
Ha girato con lei “Disperatamente Giulia”.
La ricordo bellissima e molto simpatica. Scherzavamo tra noi perché avevamo tutte e due i capelli molto fini. Forse è una caratteristica delle nordiche, dicevamo. Perché siamo tutte e due donne di frontiera, io friulana, lei di Pola.
Siete rimaste amiche?
Purtroppo a volte ci si perde ma io la penso molto e le mando tutta la mia amicizia e il mio affetto. Se avessi il numero di telefono la chiamerei, non so nemmeno dov’è.
Preoccupata della sua bellezza?
Non più di tanto, era una che si curava, ma ha incontrato la persona sbagliata. L’amore purtroppo salva il mondo oppure lo ammazza. Le persone sensibili vanno a finire male così, le persone furbe mai.
A lei l’amore ha giovato?
Molto. E’ l’unica fortuna grande che ho.
Lei trova sempre innamorati più giovani di lei…
Non so come mai, rimarrà un enigma fino alla mia morte, incontro sempre uomini più piccoli di me.
Ci sono disgrazie peggiori.
Mi corteggiano solo uomini giovani. Non mi è mai successo che un uomo adulto, che avesse cinque anni più di me, mi corteggiasse.
Stare con un uomo più giovane, la fa sentire più bella?
Si. Ma non ho la prova contraria. Non ho mai avuto una storia con uno più adulto.
Quale è stato il massimo di differenza di età?
Diciotto anni. Io avevo 40 anni e lui 22. Lui studiava.
A quale età la donna è più bella?
Ci sono degli uomini oggi che quando vedono una mia vecchia foto dicono: “Sei molto più bella adesso”. Sono felicissima, me li porto bene i miei 47 anni, forse mi sono mummificata…
Mummificata bene. Raramente si vedono mummie come lei…
Io ho 47 anni. Ma li ho veramente, non come tante attrici che dicono 47 ma ne hanno 53. Se investi tutto sulla bellezza è un invecchiamento triste. Se hai spirito allegria, voglia di vita, simpatia, leggerezza, autoironia invecchi bene.
Le donne devono essere belle. Per gli uomini non è indispensabile…
Va avanti così la vita. Se Tronchetti Provera fosse stato un panettiere, Afef non l’avrebbe trovato tanto interessante.
L’uomo potente, diciamolo, è sempre bello.
Ha fascino.
Che cosa deve fare una donna per rimanere bella come lei?
La bellezza dipende da molte cose. Lo sguardo, il sorriso, la maniera di porsi, di camminare, le mani curate. Ci sono cose molto più importanti della bellezza vera e propria. La bellezza assoluta di certe donne è pericolosa, sono narcise e pensano solo a sé.
Però ci dica: come si fa a rimanere belle?
Bisogna lavorarci, la bellezza va curata, è come un fiore che senza acqua si ammoscia.
Lei?
Io non mi curo più di tanto, mi annoio. Non sono un grande affare per i negozi di cosmetica.
E la chirurgia plastica?
Quando è eccessiva la trovo schifosa.
Che cosa bisogna evitare?
Io non esagererei con le labbra. Le labbra sono una cosa sensuale, con la chirurgia diventano di gomma. Se una si toglie un po’ di “stanchezza” agli occhi, invece, non fa male.
E le tette?
La più brutta visione che ho avuto ultimamente è stata una donna di spettacolo adulta, che aveva le tette rifatte e le ha messe tranquillamente in mostra. Il resto del corpo era tutta una piega, e le tette erano quelle di una ventenne, ridicolo. Ormai stiamo facendo dei robot: sono tutte “ritoccate”.
Anche lei?
Io non ho mai fatto nemmeno una puntura di collagene, mi sconvolge solo l’idea. Pensiamo a Brigitte Bardot e a Sophia Loren. Io preferisco Brigitte Bardot, è una donna che si è accettata. Sophia, tutta patinata, mi mette angoscia.
A livello – diciamo così – di una certa età qual è la donna che le piace di più, che come lei è riuscita a rimanere bella?
Sicuramente Edwige Fenech. E’ una donna che se li porta proprio bene i suoi anni. Per lei il tempo non passa. Anzi.
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