- 31 Luglio 2003
Lo avevo intervistato dieci anni fa, quando aveva appena compiuto 61 anni. Mi aveva detto: «La mia televisione è vuoto pneumatico». Gianni Boncompagni è l’autore di Pronto Raffaella, di Non è la Rai, di Macao. Adesso che ha passato la soglia dei 71 anni, è cambiato qualcosa nella sua televisione?
«Niente».
Sempre televisione vuota?
«Si faccia avanti chi pensa di fare cose che rimangono nella storia. La televisione è come il chewing-gum. La mastichi un po’, senti il sapore, poi la butti».
Non hai voglia di fare televisione impegnata?
«La televisione d’inchiesta è facilissima da fare. Difficile è fare quella stupida».
Il solito paradosso.
«Fare un programma che non si guarda non ci vuole niente. Metti cose incomprensibili. Fatta».
Magalli mi ha detto: sono meglio della televisione che faccio.
Leggi tutto »
- 18 Luglio 2003
Faceva il medico e il dentista in provincia di Brescia. Poi ha scoperto Bossi. Oggi fa il bulldozer per conto della Lega. Ne ha per tutti: Casini, Follini, Giovanardi, Pisanu, La Russa, Volonté, Borghezio, Bondi. Capogruppo leghista alla Camera, Alessandro Cé incarna il politico verace che parla come mangia, combatte il politichese della Prima Repubblica criticando anche quelli della sua parte. «Io devo rendere conto solo ai miei elettori», dice.
Onorevole Cé, voi leghisti siete come Ghino di Tacco. Pochi voti, grande potere.
«Noi non siamo politici professionisti, noi diciamo sempre quello che pensiamo. Non abbiamo paura di perdere il seggio come tanti nostri alleati. La differenza sostanziale tra noi e An e l’Udc è che noi siamo un po’ matti. Ha presente l’Elogio della pazzia di Erasmo da Rotterdam?».
Leggi tutto »
- 11 Luglio 2003
Quello che una volta incontravi nelle peggiori risse politiche dei quartieri popolari di Roma, oggi lo incontri in doppiopetto nella hall di un grande albergo di Fiuggi. Il governatore del Lazio, Francesco Storace, uno dei leader di An, ancora dieci anni or sono era sinonimo di picchiatore fascista.
Leggi tutto »
- 4 Luglio 2003
Una specie di salvagente. Una trasmissione andava male? Pronti! Giancarlo Magalli la rimetteva a posto. Un conduttore dava forfait? Nessun problema. Arrivava Magalli. Più che un conduttore sembrava un idraulico pronto intervento, umile suddito del pianeta Rai oltre che creativo inventore di formule di successo, da Domenica In a Fantastica Italiana. Poi, poco più di un anno fa, Magalli è scomparso. Nessuna nuova trasmissione, nessun programma da «riparare».
Leggi tutto »