- 12 Febbraio 2004
Una milanese e un dolcetto. Offre lei, Simona Ventura, ma è giusto che sia così. Siamo al Satin, il suo ristorante milanese di via Rastrelli. Sobri e contenuti. "Non come la sera in cui abbiamo fatto la festa dell’Isola dei Famosi", ricorda. Stasera, in effetti, dobbiamo parlare del Festival di Sanremo, e magari di Toni Renis e dei suoi amici mafiosi.
Ma è impossibile ignorare quella notte folle. Adrenalina a mille. Partiti come l’isola degli sfigati e arrivati al 42 per cento di share nell’incredulità generale, è finita in una sbornia generale, tutti ancora increduli ed euforici. "Anche io ero ubriaca fradicia e ho pure vomitato. Che non è proprio una cosa elegante. Avevo bevuto cofane di vino bianco in questi grossi bicchieri da vino rosso. Ma anche Giorgio Gori ha bevuto tanto, anche la sua socia Ilaria". Adriano Pappalardo che cantava "Ricominciamo" e non se ne poteva più, Walter Nudo che non era ancora rientrato nel corpo, era ancora ascetico e fuori di sé.
Però mancava?
"Si mancava Carmen Russo reduce dal litigio con Patrizia De Blank, mamma di Giada, e mi è dispiaciuto tanto".
Ce ne faremo una ragione, ma basta con i famosi, parliamo di futuro. Perché la Lega ce l’ha con te?
"E che ne so? La Padania ha scritto che i leghisti non vogliono bene a me e a Gene Gnocchi. Ma come? Siamo gli unici del nord!"
E siete nella Rete di Marano, la rete della Lega. Ce l’hanno con voi perché
siete di sinistra? Ma tu sei di sinistra?
"Io sono qualunquista. Sono la persona più equidistante del mondo. Ho la par condicio intrinseca, automatica".
E allora perché questa immagine di sinistra?
"Forse perché ho messo a posto il ministro Gasparri. Ma io metto a posto molte persone. Io dalla Rai di sinistra sono stata mandata fuori a calci nel sedere e quindi questa immagine di sinistra non me la merito tanto. I giornali di sinistra, quando sono arrivata a "Quelli che il calcio" mi hanno massacrato. Poi dal 24 dicembre sono diventata un’icona. Ma io ho zittito Gasparri come avrei potuto zittire un ministro Ds".
Va bene, diamola per buona. Ma Sanremo? Festival di sinistra con Tony Renis di destra?
"E dai. Noi non faremo un Festival di sinistra. La gente forse lo pensa perché con Gene, Maurizio Crozza e la Cortellesi facciamo satira. Ma noi facciamo satira contro tutti".
Come quando facevate "La lunga notte?" Fu allora che Previti chiese la tua testa a Marano.
"Previti? Aiuto!"
Hai ragione ad aver paura. Quello non fa prigionieri.
"Non lo voglio neppure nominare. Ho paura fisica. Anzi, gli voglio bene, a prescindere. Io voglio lavorare e stare tranquilla. Il mio prodotto funziona? Sono qui. Il mio prodotto non funziona? Apro una pizzeria. Questo è quanto. Capisci cosa voglio dire?".
Capisco che è una drittona. Ha litigato con Gasparri, ha litigato con Bonolis e poi fa di tutto per far dimenticare.
"Con Bonolis ho dovuto mettere dei paletti perché faceva cose che noi avevamo già fatto, ma Bonolis è bravo, bravissimo".
Naturalmente.
"Lo adoro, è uno dei più bravi".
Naturalmente. Nella rissa con Striscia per chi facevi il tifo?
"Non posso?".
Par condicio intrinseca?
"La rissa mi divertiva. Mi piace vedere i combattimenti dei gladiatori, godo nel vedere il sangue. Da una parte mi divertiva il fatto che "Affari tuoi", un giochetto sottovalutato dai più facesse quegli incredibili ascolti. Dall’altra parte sono estremamente attratta dalla crudeltà di Antonio Ricci. Conosco la sua strategia. Lui porta la preda a sé, la fa aprire e poi gli dà le mazzate. Ricci ha buttato l’amo. Appena il pesce Bonolis ha abboccato giù la roncolata! Scusami, ma perdo la testa quando vedo la perfidia di Ricci all’opera":
Va bene, la scusiamo. Ma c’è una cosa che non le si può perdonare, aver tenuto a balia Giorgino, al Dopofestival, aver contribuito a farlo diventare, come ha detto lui stesso, un "volto di punta del Tg1". Tanto da spingerlo a polemizzare addirittura con Enrico Mentana, un gigante del giornalismo televisivo. Simona, ti rendi conto di che cosa hai fatto? Prima non lo conosceva nessuno Giorgino.
"L’ironia è il potere dei forti. Se Giorgino non ce l’ha, non ce l’ha, capisci?"
Capisco.
"Ma sai qual è la cosa incredibile? Che Giorgino, che doveva fare il Tg1 delle 17 su Rai Uno, stesse guardando "Quelli che il calcio" e non "Domenica in". Capisci?".
Capisco. Qualche anno or sono avevo già intervistato Simona. E tra gli argomenti fondamentali che avevamo affrontato c’era anche la voce che la voleva amante di Galliani. Io dissi: "Ma Galliani è brutto". Qualche giorno dopo arrivò a casa un biglietto di Galliani: "Io non sono brutto". Smentiva solo il suo aspetto estetico. Come la mettiamo?
"Effettivamente è un uomo piacevole", spiega Simona.
E quindi?
"Quindi niente".
Ma essere l’amante presunta di Galliani rende o danneggia?
"Rende moltissimo. Prendi i vantaggi dell’amante senza mai?".
Senza mai?
"Senza mai?"
Senza mai dover accontentare un uomo brutto?
"Ma non è brutto".
Senti, dimmi i vantaggi.
"Avevo molti tappeti rossi a Mediaset pur essendo l’ultima ruota del carro. Perfino in mensa mi davano cose più buone. Quelli della Gialappa’s mi tormentavano: canta, parla, è vero o non è vero?"
A ben vedere, dovendo scegliere, stanno meglio quelle di cui si dice la stessa cosa ma con Berlusconi. Diceria per diceria, i tappeti rossi si allungano.
"Beate loro, per carità. Però non mi interessa quell’argomento lì".
Non è mai venuta fuori la voce che tu eri l’amante di Berlusconi?
"No mai".
Era preferibile rispetto a Galliani?
"Senti, smettiamola qui. Anzi scrivi: "Con tutto il rispetto per Silvio Berlusconi, un premier simpaticissimo, una persona gradevolissima, lo avrò visto una volta nella mia vita"".
A proposito, tu ti sei fatta una plastica al naso?
"Tre plastiche. La prima volta andò via la gobbetta ma non potevo più sorridere. La seconda volta tornò il sorriso ma venne il naso storto. La terza volta tornò tutto a posto. Ma dovetti fare dei mutui".
E fai anche le diete come Berlusconi?
"La mia vita è una dieta. Il mio peso dovrebbe essere attorno ai 60 chili, 42 di taglia. Se scendo a 59 chili mi casca la faccia. Se salgo a 63 chili in tv sembro una balena. Il mio problema è il sedere. E poi i vestiti".
A proposito di vestiti, Dolce e Gabbana abbandonano ogni remora quando ti
vestono.
"Io sono una donna di spettacolo, devo essere spettacolare. Quelle che fanno le minimaliste in televisione mi fanno schifo".
Ma porti qualsiasi cosa decidano?
"Nel 1996 Dolce e Gabbana mi fecero dei vestiti un po’ lunghi, sotto il ginocchio, come andavano allora. Io li tagliai a mini. Mi telefonarono e mi aprirono come una cozza. Per vendetta mi tolsero i vestiti per un anno".
E a Sanremo come sarà vestita Simona Ventura? Lungo? Medio? Mini?
"A Sanremo è prevista la minigonna".
Ma questo è uno scoop!
"Non sempre minigonna, ho 38 anni e due figli, non posso vestirmi come una Lolita".
Questo vostro Festival non sembra il meglio.
"Questo è un Festival rivoluzionario. Tony Renis ha avuto il coraggio di mandare a casa certi monumenti che hanno fatto la storia del Festival come Reitano e Al Bano. Ha bocciato anche Natalia Estrada con Las Ketchup".
Tony Renis, l’uomo che Nando Dalla Chiesa ha accusato di amicizie mafiose?
"Se era così mafioso, non lasciava a casa certa gente".
E Apicella viene?
"Non mi risulta. Peccato però, perché quella di Apicella è una bellissima storia italiana. Un cantante che è diventato amico dell’uomo più potente d’Italia".
A questo punto vorrei sapere qualcosa di Cossiga e di Andreotti. Perché li volevano, perché hanno detto no. Un po’ di sani pettegolezzi. Ma Simona diventa un muro di gomma. Giriamo attorno. Hai chiesto consigli?
"A tutti, a Fabio Fazio, a Pippo Baudo. Mi hanno detto di non dare retta a nessuno".
E le raccomandazioni di Tony Renis?
"Dice che dobbiamo parlare sempre insieme".
Non è una grande raccomandazione.
"Parliamo tanto, facciamo tante riunioni".
Quanto guadagnerai per il Festival?
"Non ci crederai ma non lo so".
Non ci credo.
"Te lo giuro, non faccio la snob. Ho un rapporto con il denaro molto distaccato".
E come investi i tuoi soldi? In Bond Parmalat?
"Grazie a Dio no. Compro appartamentini. Un domani, dovessi smettere, faccio l’affittuaria".
Posso fare una domanda?
"Certo".
Per chi voti?
"Ancora? Non voglio essere catalogata. Non te lo dico".
Non sei furba. Sembra che abbia le idee confuse.
"Io so benissimo per chi votare, non sono stupida".
Non mi resta che cercare di coinvolgerla nel gioco del governo ideale. Presto fatto. Giorgio Gori alle Comunicazioni. Stefano Zecchi all’Istruzione. Agli Esteri Silvio Berlusconi ("Tu non sai quanto è bravo, io lo ammiro molto, Putin ci fila, Bush ci fila, finalmente ci fila qualcuno"). All’Economia Flavio Cattaneo. Al Lavoro Luciano Benetton.
E presidente del Consiglio? Facile: Veronica Berlusconi.
"E’ una donna splendida e speciale. Non dice mai cose ovvie, sa sempre muoversi, conosce il suo ruolo benissimo. E’ come Hillary".
Come la fidanzata di Totti? La battuta è cretina, d’accordo. Ma anche Veronica premier non è il massimo.
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