- 29 Settembre 2002
Il suo maestro? Nanni Moretti. Guardandolo interpretare "Il portaborse", si convinse che la sua strada era la politica. E dove l’ha portato tanta dedizione? Prima a fianco di Claudio Signorile e di Claudio Martelli del Psi. Poi a fianco di Claudio Scajola, in Forza Italia. Si chiama Simone Baldelli. Oggi è a capo del movimento giovanile di Forza Italia.
Simone, sarò sincero. Non credevo nemmeno che esistesse un movimento giovanile di Forza Italia.
«Perché?»
Perché i movimenti giovanili sono sempre stati a sinistra dei loro partiti, li hanno sempre contestati duramente.
«Noi siamo l’ala dell’entusiasmo».
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- 22 Settembre 2002
«In Rai tutti sono "in quota" di qualche partito», aveva detto al Corriere della Sera Cesara Buonamici, conduttrice del Tg5. E nelle redazioni dei telegiornali la frase non è risultata gradita. «La lottizzazione c’ è stata, nessuno lo nega. Ma c’ è anche un sacco di gente che è entrata in Rai per concorso oppure dopo anni di duro precariato», spiega Federica Sciarelli, conduttrice del Tg3.
E lei, Federica, è una lottizzata?
«Ho fatto il concorso per una borsa di studio. Sono arrivata seconda, dietro a Dario La Ruffa, su 10 mila partecipanti. Come prima destinazione mi mandarono al Tg1, ricordo che c’ era Mentana giovane praticante. Ma alla fine dell’ anno di borsa di studio né io, né gli altri 29 vincitori fummo assunti. Anzi, due furono assunti. Meglio non indagare».
E quindi?
«Andai a lavorare al Senato. Ma pressata dal sindacato, otto anni dopo, la Rai assunse i famosi borsisti. Io andai al Tg3, con qualche titubanza perché persi metà dello stipendio. Al Senato guadagnavo 2 milioni al mese».
Abbiamo capito: lei non è lottizzata. Ma è politicamente schierata?
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- 19 Settembre 2002
Chi fa la fronda da destra si confonde con chi fa la fronda da sinistra? Lo sapremo quando Antonio Polito, direttore, e Claudio Velardi, editore, manderanno in edicola Il riformista, il Foglio di sinistra, da Giuliano Ferrara soprannominato O riformista a causa del fatto che sia Polito, sia Velardi, arrivano dalla Campania. È un successo per la scuola napoletana, quel gruppo di giornalisti che dalla redazione locale de l’Unità si sono sparsi per i quotidiani italiani. «C’era Federico Geremicca, oggi capo della redazione romana de La Stampa», ricorda Polito, «c’erano Marco De Marco che oggi dirige il Corriere del Mezzogiorno, Maddalena Tulanti, capo dell’omologo giornale barese, Luigi Vicinanza, che oggi dirige la cronaca napoletana di Repubblica dopo essere stato vicedirettore de Il Mattino, Rocco De Blasi, oggi direttore del Salvagente e Franco Di Mare, inviato della Rai. C’era anche Michele Santoro, pro forma, perché non ha mai scritto una riga». Antonio Polito racconta la sua storia di un comunista in carriera e dice la sua su voltagabbana e leccapiedi.
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- 12 Settembre 2002
Una vita da vicedirettore. Di Alberto Statera, di Nini Briglia, di Andrea Monti, di Carlo Rossella. E soprattutto di cattivo carattere. All’Espresso, all’Europeo, a Epoca, a Panorama: ogni volta grandi polemiche, grandi litigi. Un destino da secondo? Una scelta? Pasquale Chessa, 55 anni, sardo di Alghero, fra qualche settimana insegnante di Storia del fascismo in Europa a Scienze Umanistiche alla Sapienza di Roma, uomo con il Dna a sinistra che lavora a Panorama, come se lo spiega?
«È capitato. Mi sarebbe potuto capitare anche di fare il direttore. Ma sarebbe stato peggio. Non avrei potuto farlo bene come mi sarebbe piaciuto. Meglio fare il vice».
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- 9 Settembre 2002
Carattere ispido. Amara come un Fernet. E’ una delle giornaliste conduttrici di telegiornali più famose d’Italia, ma anche una di quelle meno visibili. Niente topless sulle spiagge, niente amori estivi, niente pettegolezzi. E’ quella col nome strano e impronunciabile, Spiezie. Che vuol dire in napoletano, “cozza”. “A Roma non è il massimo”, si lamenta Annalisa Spiezie, 42 anni, napoletana (ma anche un pochino trentina), una settimana ogni quattro conduttrice del Tg5, per il resto inviata di Terra, il settimanale di Toni Capuozzo. Amara come un Fernet. Annalisa, si ritrova nella definizione?
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- 2 Settembre 2002
E’ molto arrabbiata. Sui giornali italiani è finita come regina delle papere. Maria Grazia Capulli, 42 anni, conduttrice del Tg2, una delle più amate telegiornaliste italiane, non l’ ha digerita. «Non ho mai fatto una papera in vita mia», precisa. Ma un sondaggio, uno di quei sondaggi estivi che compaiono al comparire degli ombrelloni, l’ ha messa al primo posto tra le autrici di papere, davanti a Sposini, Di Giammarioli e alla Foschini. «Come hanno fatto i giornalisti a credere a un sondaggio c osì palesemente falso?», protesta Maria Grazia. «Sarebbe bastato guardare una sola volta il Tg2. Le papere che racconta di aver fatto Cesara Buonamici io non le ho mai fatte. Essere presa da esempio negativo lo trovo umiliante, avvilente, scandaloso. Voglio stracciare la tessera dell’ ordine dei giornalisti».
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