- 9 Settembre 2002
Carattere ispido. Amara come un Fernet. E’ una delle giornaliste conduttrici di telegiornali più famose d’Italia, ma anche una di quelle meno visibili. Niente topless sulle spiagge, niente amori estivi, niente pettegolezzi. E’ quella col nome strano e impronunciabile, Spiezie. Che vuol dire in napoletano, “cozza”. “A Roma non è il massimo”, si lamenta Annalisa Spiezie, 42 anni, napoletana (ma anche un pochino trentina), una settimana ogni quattro conduttrice del Tg5, per il resto inviata di Terra, il settimanale di Toni Capuozzo. Amara come un Fernet. Annalisa, si ritrova nella definizione?
“Si, abbastanza. Io non sono una che risulta simpatica. Appaio fredda, non docile”.
Lei come si definirebbe?
“Amabile”.
E’ un “diamante nella polvere”, come Mimun ha definito Maria Grazia Capulli?
“No, mi piacciono le pietre dure ma quelle meno costose”.
Come ha cominciato?
“Con le radio, a Napoli e poi qualcosa a Rai 1 a Roma”.
Fuoco sacro del giornalismo?
“Non ho mai creduto al fuoco sacro. Non ci credo nemmeno adesso”.
Poi la tv.
“A Tele Montecarlo, quando era dei brasiliani di Rete Globo. I miei capi erano Riccardo Pereira e Roberto Quintini. C’era, e c’è ancora, Armando Sommaiuolo, Clark Kent. La tv era un mezzo molto affascinante, allora”.
E adesso?
“Adesso non più. Viene usato molto male”.
Mettiamo la parola fine alla polemica sull’auricolare. Lo usate, come sostiene Maria Grazia Capulli, oppure no?
“Ma per carità. Lo usavo a Tmc. A Mediaset non ho mai visto un auricolare. Al Tg5 abbiamo abolito perfino il gobbo”.
E questo non crea difficoltà? Non può causare delle papere?
“Come no? Le papere sono una cosa umana. Ma più che le papere capitano vuoti improvvisi di memoria”.
Ricorda errori, papere, vuoti?
“Ricordo una cosa peggiore. Una volta, innervosita per le immagini che non arrivavano, credendo di essere fuori onda, dissi una parolaccia. Una caduta di stile”.
Uno dovrebbe abituarsi a dire “diamine!”
“O magari “Perbacco!” Se esclamassi “Perbacco!” diventerei famosa. Come un’aliena”.
Altre papere?
“Un altro incidente. Mentre leggevo la notizia dei funerali di Khomeini mi scoppiò un faretto in testa. Ed io cominciai a ridere. E poi, mentre mi rendevo conto che i fans di Khomeini non sono proprio persone tranquillizzanti, la ridarella aumentava”.
Che cosa si può fare se scoppia la ridarella?
“Nulla. L’unica è pensare a qualcosa di serio”.
Tipo un funerale.
“Ecco appunto. Ci sono delle giornate in cui sei veramente nel pallone. Mi ricordo tanti anni fa una serata nera della Gruber. Ad un certo punto si interruppe e disse: “Scusate, non è proprio giornata”. Trovai tenerissima la sua reazione”.
Cesara Buonamici sostiene che non bisognerebbe sapere come la pensa politicamente un giornalista.
“Ha ragione. Il conduttore di un tg più è asettico più è credibile”.
La Foschini fece gli spot pubblicitari per Craxi. Lo farebbe?
“Io no. Non farei nemmeno la pubblicità”.
Presenterebbe una convention politica come hanno fatto Lamberto Sposini e Carmen Lasorella?
“Nemmeno. Ho lavorato per costruire un’immagine di credibilità e credo adesso di avercela. Ma non mi nascondo dietro un dito. Non faccio mistero dei miei pensieri e delle mie idee”.
Non faccia mistero.
“Sono sempre stata un elettrice della sinistra”.
Le hanno mai fatto offerte per andare via dal Tg5?
“Si ma poco interessanti”.
Le donne per lavorare debbono sacrificarsi molto.
“Io non ho sacrificato nulla. Sono una mamma felice anche perché lavoro”.
Non rimpiange la vecchia famiglia patriarcale?
“No, una donna che lavora è una donna appagata. E questo è un apporto positivo all’interno di una famiglia”.
Com’è l’uomo ideale?
“Mi piacciono le persone ironiche e che mi fanno ridere”.
Lei fa ridere?
“Quando ero ragazzina le amiche mi chiamavano Groucho Marx”.
Così spiritosa?
“No, ridevo pochissimo. Mi prendevano in giro”.
Chi le piace di più fra i suoi colleghi uomini?
“Lamberto Sposini ha un’ottima presenza. E’ anche il più simile a me. Mi piace Mannoni. Uno che è sempre andato a braccio. David Sassoli è un altro bravo”.
Emilio Fede?
“Non mi piace il modo di condurre di Fede. Totalmente diverso dal mio”.
Anche quello di Mentana è diverso dal suo…
“E’ vero. Ma mi piace. Arriva molto. Mentana è molto abile nelle emergenze”.
A lei è capitato di improvvisare?
“Lavoravo a Tmc quando scoppiò la guerra del Golfo. Entrai per fare un flash alle sei del mattino e uscii alle otto di sera. Una diretta continua. Come quando uccisero Falcone”.
Fra le colleghe donne?
“Mi piacciono tutte”.
Non faccia la diplomatica.
“Più o meno siamo tutte brave. Tutte in grado di andare in onda”.
Ma ci sono quelle più e quelle meno…
“Questa è una sciocchezza. Il conduttore non condiziona assolutamente un tg”.
Maria Grazia Capulli dice che lei ha un ottimo share.
“Sono molto contenta per lei. La sfruttasse questa cosa”.
Lei è gelosa?
“Si, abbastanza”.
Fa scenate?
“No, me ne vado. Doccia fredda. Massimo segno di disprezzo. L’abbiamo detto all’inizio: amara come un Fernet”.
Insomma il tradimento è una cosa grave.
“E’ cosa umana. Ma terribile da subire e anche da fare”.
Ha mai tradito?
“Si”.
E’ stata mai tradita?
“Si”.
Il tradimento va raccontato?
“Io ci tengo molto alla lealtà”.
Lealtà è non tradire.
“E’ anche una pulizia di fondo, è anche raccontare”.
E’ mai stata lasciata?
“Si”.
Come può accadere che uno lasci una bella donna come lei?
“Accade, accade. Io sono amara come un Fernet”.
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