- 30 Dicembre 2002
Alla fine degli Ottanta ebbe un momento di travolgente successo. La scoprì Luciano De Crescenzo e la lanciò in "Tagli, ritagli e frattaglie". Faceva un po’ l’ochetta, un po’ la svanita, alla Marilyn Monroe. Panorama le dedicò una copertina, nuda su un lettone, come la famosa foto dell’attrice americana. Lory Del Santo fece film, fece Drive In, fece un figlio con Eric Clapton che perdette in un drammatico incidente. Poi l’oblio o quasi. Qualche comparsata, qualche ospitata. Oggi torna, a 44 anni, nel programma televisivo inventato da Adriano Aragozzini, "Stupido hotel". Sono passati tanti anni da quando i giornali erano pieni dei racconti della sua "avventura" di una notte con il miliardario Kashogi, sullo yacht Nabila, premiata con un diamante. Lory, ormai è passato tanto tempo, era tutto vero?
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- 23 Dicembre 2002
Per una settimana è stata la promessa sposa di Renzo Arbore. Sonia Aquino, avellinese di 25 anni, di quarant’anni più giovane dell’uomo di ‘Quelli della notte’, era stata presentata nella trasmissione di Chiambretti come la ragazza con la quale Renzo si sarebbe sposato il prossimo maggio. Ci avevano creduto tutti. Adriano Aragozzini, manager di Arbore, gli aveva urlato al telefono: ‘Splendida ragazza! E’ la donna giusta per te! Sposala subito!’ Solo gli stretti parenti erano stati avvertiti che si trattava di una burla per fare satira sulla televisione del reality show che lava in pubblico tutti i panni, sporchi o puliti che siano. ‘Quando ho detto che non era vero sono rimasti delusi tutti. Una delle mie fidanzate mi ha perfino lasciato, infastidita dal can can’, racconta Arbore. E giovedì prossimo, su ‘Sette’, un’intervista congiunta a lui e alla finta fidanzata, chiarirà tutti i particolari di questa beffa mediatica. Sonia, le dispiace’ Le sarebbe piaciuto sposare veramente Renzo Arbore’ ‘Ma no. C’è talmente differenza di età. Renzo lo adoro e gli voglio bene. Ma non lo sposerei’.
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- 12 Dicembre 2002
Da qualche mese, da quando ha lasciato la direzione della Gazzetta dello Sport, ha fatto dipingere le pareti di una stanza tutte di rosa e si è installato nell’austera ala dirigenziale del gruppo Rcs, in via Solferino. Candido Cannavò, 72 anni, giornalista da più di mezzo secolo, ha diretto la Gazzetta dello Sport per 19 anni, fino al 1° marzo di quest’anno, quando ha lasciato la poltrona di direttore a Pietro Calabrese. E subito si è messo a scrivere il libro della sua esistenza, “Una vita in rosa, 50 anni di personaggi, avvenimenti, incontri, storie”. Una vita durante la quale ha fatto diventare la Gazzetta il quotidiano sportivo più venduto in Europa e, per un periodo di tempo, anche il quotidiano più venduto in Italia. Come è stato possibile? La televisione non doveva uccidere la stampa sportiva? “I miei colleghi alla fine degli anni Cinquanta dicevano: “Cambio mestiere, non ci sarà più spazio per noi””, spiega Cannavò. “E invece…”
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- 10 Dicembre 2002
Tonino, ti ricordi la prima volta che hai fatto l’amore? “Sinceramente no”. Come sarebbe a dire? Non è possibile. Sei reticente. “A un ragazzino non capita, da un giorno all’altro, di fare l’amore”. E che cosa capita? “Capita un’attività in progress”. Antonio Di Pietro, il giudice più famoso d’Italia, il campione di Mani Pulite, oggi politico per l’Italia dei Valori, nicchia. Come se il primo rapporto sessuale non fosse un evento indimenticabile della propria giovinezza. L’uomo che ha fatto confessare mezza Italia non vuole confessare.
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