- 17 Aprile 2003
Filippo Facci è un giornalista un po’ anarchico, molto litigioso, pronto ad accapigliarsi con tutti, anche con i suoi amici e con i suoi direttori. La gente lo considera di destra, lui si considera fuori del coro. E’ stato molto vicino a Craxi, al Craxi perdente, morente. Oggi è un dipendente Mediaset e un collaboratore del Giornale. Ma quando vuole scrivere delle cose un po’ diverse, chiede ospitalità al Foglio. Una volta mi azzardai a scrivere delle cose su Craxi. Non l’avessi mai fatto. Scrisse sei articoli consecutivi contro di me.
Perché sei così reattivo se ti toccano Bettino?
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- 10 Aprile 2003
Quando diventò ministro della Cultura le battute maschiliste si sprecarono. La leggenda dice che perfino Giovanni Agnelli si lasciò andare a un commento perfido e poco elegante. «Giovanna Melandri? Al massimo le farei fare la segretaria, ma la segretaria di un altro». Una bella donna in un posto di potere è come uno schiaffo per l’establishment. Ci si dimentica buona educazione, galanteria, adulazione, anche buon senso. Giovanna, ti ferì molto la battuta dell’Avvocato? «No. Mi avrebbe ferita se fosse stata vera. Mi telefonò personalmente per smentire di averla mai pronunciata e per chiedermi scusa dell’involontario coinvolgimento».
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- 3 Aprile 2003
Sei felice che la tua amica Annunziata è presidente della Rai? «Felicissima. Ma non solo perché è un’amica. Perché è una donna». Sai che novità? Il solito solidarismo femminista? «Esiste una grinta femminile sparsa per il mondo. Va solo riconosciuta. A Lucia non fa paura il confronto col potere». Nella nomina del direttore generale, però, sembrerebbe aver ceduto. «La vita come la politica è fatta di mediazioni». Franca Chiaromonte, deputata Ds, figlia di quel Gerardo che fu numero due del Pci ai tempi di Enrico Berlinguer, è una delle fondatrici di Emily, l’associazione che vorrebbe insegnare alle donne a farsi largo nella giungla della politica.
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