- 13 Giugno 2023
La più bella intervista a Silvio Berlusconi la facemmo io e Giorgio Lauro, per Un giorno da Pecora. Leggere per credere. Sembra quasi inventata. Eppure ci furono centinaia di migliaia di ascoltatori testimoni.
Gli avevamo fatto terra bruciata attorno. Silvio Berlusconi, LUI, con tutte le lettere maiuscole, “anche il puntino della “i” è maiuscolo”, diceva Giorgio Lauro. Quando ne parlavamo con qualche ospite e lo chiamavamo semplicemente “LUI”, l’ospite ci guardava incuriosito e allora io spiegavo: “LUI, lei lo conosce benissimo, è quello che ha un figlio che si chiama PIERLUI”. LUI era il nostro incubo. Lo avevamo invitato decine di volte. Direttamente, tramite Paolo Bonaiuti, il suo uomo-ombra. Indirettamente, con messaggi vocali, bigliettini, perorazioni affidate a tutti quelli che, ospiti di Un Giorno da Pecora, sapevamo che lo avrebbero incontrato. Bondi, Verdini, Zangrillo, Scapagnini, Licia Ronzulli, Biancofiore. Arrivavano da noi per raccontare la loro vita e ne uscivano pieni di pizzini. Niente, mai nessuna reazione, nemmeno un no. Sotto le elezioni intensificammo il tiro. Si sarebbe impietosito anche il mostro di Lochness. Io parlavo tutti i giorni con Bonaiuti. “Paolino, l’hai mandato da tutti, da Floris, da Vespa, da Santoro, a Radio anch’io, dalla Palombelli, a Rtl, a Rds, Rmc”. Paolino si difendeva come poteva. “Voi siete una trasmissione un po’ particolare. Comunque ci provo”. Il giorno dopo nuova telefonata. “Paolo, l’ho visto da Anna La Rosa, dalla Gruber, dalla D’Amico”. E Paolino continuava la sua arrampicata sugli specchi. Poi un giorno, leggendo il Corriere della Sera, scoprimmo casualmente che LUI stava venendo da noi. In una foto in cui LUI mostrava un tabellone con tutti i suoi impegni elettorali, in piccolo, ma chiaro, leggemmo la scritta a mano “Un Giorno da Pecora”. Non ci avvertiva quando non veniva, non ci avvertì nemmeno quando aveva deciso di venire.
Era l’11 di febbraio. Un giorno che sarebbe passato alla storia. Non per noi. Berlusconi ospite di Un Giorno da Pecora era un avvenimento importante ma non epocale. L’11 di febbraio, per la prima volta nella storia dell’umanità, un papa dette le dimissioni. Lo aveva fatto per farci un dispetto? Per attutire l’impatto mediatico della presenza di Berlusconi da noi? Comunque il giorno dopo le prime pagine erano per Ratzinger, non per noi. Mannaggia.
Silvio Berlusconi, circondato da un plotoncino di una ventina di persone, arrivò a via Asiago 10 con un po’ di anticipo, e a passo di carica. Io e Giorgio avevamo passato la notte a chiederci come mai avesse deciso di venire. Perché LUI, l’uomo che aveva permeato di sé gli ultimi trent’anni della vita italiana aveva accettato di venire da noi, rappresentanti dalla comunicazione più cialtrona al momento disponibile sul mercato? Era l’ultimo rantolo di una situazione politica ormai allo sfascio? Era la celebrazione e il riconoscimento del nostro successo? Era la sua voglia di cimentarsi in qualcosa di meno noioso dei soliti talk show, sia quelli
che lo volevano per insultarlo, sia quelli che lo ospitavano per leccarlo? Giorgio sosteneva che LUI veniva da noi perché ormai era andato dovunque. Gli mancavano solo la Santa Messa, al contrario di Bruno Vespa che era andato anche alle previsioni del tempo.
Resta che di questa giornata è giusto che si possa godere tutto. È stata una intervista che rivendico come ottima. Non gli abbiamo risparmiato nulla. E anche LUI è stato all’altezza. Bravo. Chapeau. Godetevi una delle più sorprendenti frasi a carattere sessuale mai pronunciate da LUI. È verso la fine. “Un uomo con un timbro timbra”. Lo disse sbattendo il pugno su tavolo. Ecco qui di seguito uno sbobinamento integrale. Come fosse una telefonata intercettata. Dio mi perdoni l’accostamento. Ricordo per una maggiore comprensione che io venivo chiamato “l’anziano” e Giorgio “il simpatico”. E che io davo sempre del tu agli ospiti mentre Giorgio sempre del lei. E che Supermario era il soprannome con il quale chiamavamo Mario Monti, il presidente del Consiglio. E che era l’ultimo giorno prima delle elezioni.
ANZIANO: Silvio Berlusconi! Buongiorno!
BERLUSCONI: Buongiorno a voi. Che sorpresa trovare Sabelli così giovane!
SIMPATICO: Che sorpresa lei che viene da noi. Sono anni che la inseguiamo.
ANZIANO: Silvio…
SIMPATICO: Come Silvio! Non puoi chiamare il presidente Silvio.
ANZIANO: Tu non hai idea le cose che abbiamo fatto insieme.
SIMPATICO: Che cosa avete fatto?
ANZIANO: Abbiamo cantato nelle navi, ti ricordi Silvio?
BERLUSCONI: Come no. Io cantavo lui ballava.
ANZIANO: No veramente eri tu che ballavi.
BERLUSCONI: No, io ho fatto un fioretto, ho smesso di ballare, ho smesso di fumare. Io non bevo, non fumo, non mi drogo. Ogni tanto dico qualche bugia.
SIMPATICO: Ma che sarà mai! Piuttosto ogni tanto dice qualche parolaccia.
BERLUSCONI: No.
ANZIANO: Ieri sera! Hai detto cazzata.
SIMPATICO: Grande cazzata.
BERLUSCONI: Io parlo con i miei ragazzi che vanno a scuola. Cazzata è un termine corrente.
ANZIANO: Questa è una grande cazzata, si può dire.
BERLUSCONI: Sì sì.
SIMPATICO: Si può dire che quello che ha detto Supermario, l’Europa ha paura di lei, è una grande cazzata.
BERLUSCONI: Certo.
SIMPATICO: E un’altra grande cazzata?
BERLUSCONI: C’è un elenco che se lo cominciamo non lo finiamo più.
SIMPATICO: Cominciamo.
BERLUSCONI: Io che ho dato la controfirma alla nomina di senatore a vita di Mario Monti.
SIMPATICO: Quella è una grande cazzata sua.
BERLUSCONI: Sì, è mia.
SIMPATICO: È la sua più grande cazzata?
BERLUSCONI: Nella vita se ne fanno tante.
ANZIANO: È una cazzata di cui ti sei pentito?
BERLUSCONI: Assolutamente sì.
ANZIANO: Se tu tornassi indietro? Niente più cazzate di questo genere?
BERLUSCONI: No.
SIMPATICO: La più grande cazzata della sua vita, la grandissima cazzata?
BERLUSCONI: Forse è stata quella di entrare in politica, di mettermi a difendere il mio Paese.
SIMPATICO: Lo pensano in tanti…
BERLUSCONI: Che è stata una cazzata?
ANZIANO: Ma ti metti a offenderlo adesso?
BERLUSCONI: Una parte degli italiani lo pensa e una parte no.
ANZIANO: 50 per cento e 50 per cento
BERLUSCONI: Già è un merito il 50 per cento. I signori del Pci, che adesso sono Pd, non hanno mai superato i limiti del 33, 34 per cento. Significa che stabilmente hanno solo un terzo e ci sono due terzi degli italiani che non li hanno mai voluti al governo.
ANZIANO: Però anche di te si può dire…
SIMPATICO: Ma smettila di dargli del tu.
BERLUSCONI: Ma io ho avuto 75 per cento di gradimento quando nel 2009 andai a Enna avendo realizzato tutte le case per tutte le famiglie abruzzesi che la casa l’avevano persa.
SIMPATICO: Onna, non Enna!
…
ANZIANO: Senti Silvio, io questa domanda non te la volevo fare.
SIMPATICO: E allora non farla. Signor Silvio, no, scusi…
ANZIANO: Questa storia della signorina di Mirano…Viene, non viene, quante volte viene…
BERLUSCONI: È stata una bellissima e apprezzatissima e applauditissima gag che non aveva niente di male.
SIMPATICO: Ha ragione!
BERLUSCONI: Uno può prendere la frase fuori dal contesto e ci può costruire tutto quello che vuole sopra, ma lei era contentissima… io ho detto una cosa normalissima, viene domani? Non viene domani? Quante volte viene? Dovevo essere informato… Se poi ci sono delle persone maliziose… che interpretano delle cose fuori dalla realtà…
ANZIANO: Senti Silvio. Hai fatto una proposta choc in tutte le trasmissioni in cui sei andato. Fai una proposta choc anche per noi.
BERLUSCONI: A caso?
SIMPATICO: Una nuova proposta choc…l’ha fatta a tutti la proposta choc
(silenzio)
SIMPATICO: Per chi ci ascolta alla radio, LUI sta pensando…
BERLUSCONI: Mamma mia.
ANZIANO: Non è facile.
BERLUSCONI: La proposta choc sarebbe che tutti gli italiani capissero…
ANZIANO: Questa non è una proposta choc…
BERLUSCONI: …che devono darmi la maggioranza assoluta….
SIMPATICO: Ma no, ma no…
BERLUSCONI: …datemi il voto e io cambierò la Costituzione e renderò il Paese finalmente un Paese governabile.
ANZIANO: Effettivamente è choc. Cambiare la Costituzione…
SIMPATICO: È veramente choc.
SIMPATICO: Le piace la cresta di Supermario Balotelli?
BERLUSCONI: La invidio moltissimo.
SIMPATICO: Se la farebbe lei? Se il Milan vince lo scudetto lei se la fa la cresta?
BERLUSCONI: Ho paura che non ci sia la materia.
ANZIANO: Basta che ti fai mettere un altro po’ di capelli, non ce ne vogliono tanti.
BERLUSCONI: Lo so ma sono povero. Con quello che mi sono costate le parcelle degli avvocati, e poi tutti quei soldi a De Benedetti…
ANZIANO: E le parcelle del tricologo…
BERLUSCONI: E gli alimenti per mia moglie.
SIMPATICO: Sa le donne…
BERLUSCONI: Con la mia nuova fidanzata siamo due cuori e una capanna.
SIMPATICO: La signorina Pascale?
BERLUSCONI: Si…
SIMPATICO: Tutti dicono che è sparita. Ieri Aldo Grasso, in prima pagina, ha scritto che non c’è più.
BERLUSCONI: Non la faccio uscire perché sono geloso. Ieri sera siamo andati in un ristorante e sono arrivati 27 fotografi. Prossimamente su “Chi”, le foto di Francesca Pascale con Silvio Berlusconi.
SIMPATICO: C’era solo “Chi”?
BERLUSCONI: È quello che paga di più.
SIMPATICO: Certo, è suo.
ANZIANO: Scusa Silvio, torniamo un attimo alla cresta.
SIMPATICO: Ma la smetti di chiamarlo Silvio?
ANZIANO: Ma non hai idea di quante leggi ad personam abbiamo fatto insieme.
BERLUSCONI: Io sono democratico. Giorgio non insista più. Il bambino può chiamarmi come vuole.
ANZIANO: Quello che voleva sapere il Simpatico Lauro…
SIMPATICO: Io no signor Silvio.
ANZIANO: Il Simpatico Lauro voleva sapere, a proposito di cresta… questa storia che tutti quanti dicono che ti sei rifatto i capelli, che li hai comprati, che te li sei messi…
SIMPATICO: Ma non è vero…
ANZIANO: …che costano tanto a capello… è vero?
BERLUSCONI: Di cose che costano tanto nella mia vita conosco soltanto le ciliege che mi fanno mangiare a casa mia. Ho fatto una indagine e mi sono fermato perché queste ciliege costano diversi euro
l’una, e quindi mi andavano di traverso.
SIMPATICO: Senta Silvio, ha visto i miei capelli? Io li sto perdendo praticamente tutti.
BERLUSCONI: Io le posso dare il nome, indirizzo e telefono del medico che alcuni anni fa mi ha assistito e come vede adesso faccio la mia figura.
ANZIANO: Un’ottima figura.
SIMPATICO: Una porca figura.
ANZIANO: Quello che il simpatico Lauro vuole sapere è quanti capelli hai comprato.
BERLUSCONI: Nessuno, puoi metterti soltanto i capelli tuoi. Te li prendono da dietro e te li mettono
davanti.
SIMPATICO: Una figata!
ANZIANO: Quanti?
BERLUSCONI: Non lo so, non sono forte in matematica.
SIMPATICO: Quanto è costato? Conte ha speso 10 mila euro. Ma è l’allenatore della Juve.
ANZIANO: Non parlare della Juve davanti a lui…
SIMPATICO: Vorrei sapere quanto ha speso perché voglio sapere se posso permettermelo.
BERLUSCONI: Ti do l’indirizzo. Posso anche accompagnarti. Sostenerti moralmente.
SIMPATICO: Sarebbe bello, andiamo mano nella mano.
BERLUSCONI: No, mano nella mano no.
ANZIANO: Francesca sarebbe gelosa…
SIMPATICO: Francesca ci sta ascoltando?
BERLUSCONI: Penso di sì.
ANZIANO: Vogliamo salutarla?
BERLUSCONI: Ma sì, salutiamola.
ANZIANO: Grasso ha scritto che tu hai fatto un sondaggio, hai visto che la signorina Pascale non tira tanto e l’hai eliminata…
BERLUSCONI: Una cazzata.
SIMPATICO: Una grande cazzata?
ANZIANO: Potrebbe essere una grandissima cazzata.
BERLUSCONI: Cazzata rimane, piccola o grande che sia. Cazzata.
SIMPATICO: Ma possiamo chiamarla la signorina Francesca? Così tranquillizziamo il Paese. La chiamiamo al telefono, le chiediamo se tutto va bene…la salutiamo…
BERLUSCONI: Non lo so. Credo che in questo momento stia ascoltando voi due.
SIMPATICO: Meglio…
ANZIANO: Ce l’hai il numero?
BERLUSCONI: Non ce l’ho perché io non uso il telefonino. Quando avevo il telefonino mi sono trovato sotto controllo di non so quante procure.
ANZIANO: Ma dai, non è vero.
SIMPATICO: Però erano interessanti le telefonate che faceva.
BERLUSCONI: Le mie telefonate erano assolutamente…assolutamente…senza nessuna possibilità. Anche
perché stavo attento.
SIMPATICO: Chissà che cosa diceva se non stava attento.
BERLUSCONI: Non c’è nulla nelle mie telefonate…hanno fatto 150 mila intercettazioni intorno a me e ai miei ospiti. Non è risultato nulla. Tra l’altro queste intercettazioni erano tutte fatte illegalmente perché non
c’era nessuna ipotesi di reato.
ANZIANO: Tu hai mai avuto un soprannome da piccolo?
BERLUSCONI: Non mi risulta. Sono sempre stato Silvio.
SIMPATICO: Adesso ha quei soprannomi che le mettono i comunisti… psiconano, cainano, banana, sua emittenza, berluskaiser, al tappone, cavaliere mascarato. Quale le piace di meno?
BERLUSCONI: Sono tutti carini.
ANZIANO: Ti trovo piuttosto tonico. Vieni da una campagna elettorale che avrebbe distrutto un toro. Ma tu dormi la notte?
BERLUSCONI: Per fortuna poco.
ANZIANO: Tre ore?
BERLUSCONI: Tre o quattro ore.
SIMPATICO: Stanotte?
BERLUSCONI: Quattro ore.
SIMPATICO: In campagna elettorale si dimagrisce o si ingrassa?
BERLUSCONI: Si ingrassa perché c’è bisogno di mangiare. In questa campagna sono ingrassato cinque chili. Ma prima ero dimagrito di dieci, quindi sono sotto di cinque rispetto al mio standard.
SIMPATICO: A quanto siamo adesso?
BERLUSCONI: Non lo so. Io mi misuro dai buchi della cintura.
SIMPATICO: A quanti buchi siamo?
BERLUSCONI: Non lo so. Oggi ho le bretelle.
SIMPATICO: Gasparri dice che durante la campagna elettorale bisogna rinunciare al sesso.
BERLUSCONI: Credevo che Gasparri avesse rinunciato da tempo.
ANZIANO: Tu no? Non hai rinunciato da tempo?
BERLUSCONI: Io no. Ma non sono disposto a rispondere a domande che riguardano la mia intimità. Chiaro?
SIMPATICO: I calciatori durante i mondiali stanno in ritiro, astinenza, stecchetto assoluto.
BERLUSCONI: Credo che si possa pensare che un politico si comporta come un calciatore. Per esempio quando io faccio certi discorsi complessi, spesso mi occorrono due ore. Pur essendo io capace di una certa
sintesi.
ANZIANO: No, no, capace di una certa sintesi è una parola grossa.
BERLUSCONI: Io sono capacissimo di sintesi. Quando io parlo nessuno si muove, nessuno tossisce.
ANZIANO: Chi è la prima persona che vedi svegliandoti la mattina?
BERLUSCONI: La mia mamma che mi sorride dalla fotografia del comodino.
SIMPATICO: E la prima persona in carne e ossa?
BERLUSCONI: Uno dei miei assistenti che mi porta la colazione.
ANZIANO: Che colazione?
SIMPATICO: Il signor Silvio ha detto che non risponde a domande intime. Scusi l’anziano Sabelli, sa come è fatto…
ANZIANO: Yogurt?
BERLUSCONI: Un caffè, quattro biscotti, un po’ di frutta…
SIMPATICO: Sempre gli stessi biscotti?
BERLUSCONI: No, li cambio. Fanno tutti pubblicità sulle reti Mediaset. Non voglio fare ingiustizie.
ANZIANO: Un giorno un biscotto, un giorno l’altro. E integratori? Polase?
BERLUSCONI: Integratori no. Supposte.
ANZIANO: Supposte di Polase?
BERLUSCONI: Vorresti negarmi di prendere le medicine che voglio? E a Zangrillo di prescrivermi le medicine che vuole?
SIMPATICO: Zangrillo le prescrive supposte di Polase?
ANZIANO: Per colazione?
BERLUSCONI: Sì.
SIMPATICO: L’altro giorno Alfano le ha portato un bicchiere di Polase durante un comizio.
BERLUSCONI: Perché non sapeva di queste prescrizioni.
ANZIANO: Tu hai mai tradito una donna?
SIMPATICO: Il signor Silvio ha detto che non risponde a domande intime! Scusi sa…l’Anziano continua…
BERLUSCONI: Queste cose non si dicono.
SIMPATICO: Si fanno…
BERLUSCONI: I tradimenti importanti sono quelli verso i valori, verso i principi, verso gli impegni,
verso gli amici. Non ho mai tradito un amico.
SIMPATICO: Una donna direi di sì.
BERLUSCONI: Un uomo con un timbro timbra.
ANZIANO: Timbra?
SIMPATICO: Timbra!
ANZIANO: Quanti timbri hai messo nella vita?
SIMPATICO: Vuoi sapere quante ne ha timbrate? Ma che domanda è?
BERLUSCONI: Non lo so, non lo so.
ANZIANO: Della tua attività sessuale e amatoria non vogliamo sapere niente. Tanto si sa tutto leggendo “Chi”. Senti però, nessuno ha mai detto, nessuno ha mai scritto…
SIMPATICO: Che paura…
ANZIANO: Questa è una domanda che voleva farti il simpatico Lauro.
SIMPATICO: Giuro che non è vero signor Silvio. Io sono contrario. Mi prenda a Mediaset…
ANZIANO: Hai mai avuto un penchant verso l’altro sesso?
SIMPATICO: Che cosa dici!
ANZIANO: L’altro sesso, cioè no, il tuo sesso…
BERLUSCONI: Scherziamo? Posso prenderti a schiaffi?
SIMPATICO: Ha ragione signor Silvio. Vuole la mia mano per prenderlo a schiaffi?
ANZIANO: Mai? Mai? Nemmeno da bambino? Da bambino si hanno queste tentazioni…
BERLUSCONI: Ma che vita ha fatto l’anziano Sabelli? È un depravato. SIMPATICO: Glielo dica signor Silvio. Io le chiedo scusa. Non lo portiamo a Mediaset lui, vero?
ANZIANO: Ma neanche Brad Pitt? Non ci sono proprio uomini che ti piacciano?
SIMPATICO: A proposito di uomini che le piacciono chi vorrebbe vedere al Quirinale?
(silenzio)
SIMPATICO: Ci sta pensando. Vuol dire che lo sa ma non sa se dirlo…
BERLUSCONI: Sono entrato in una situazione di repulsa rispetto alle vostre domande che sono troppo intime.
SIMPATICO: Signor Silvio questa non è una domanda intima.
BERLUSCONI: Io ho un candidato in pectore però se lo tiro fuori dal petto è già bruciato.
ANZIANO: Draghi? Ma l’hai già detto.
BERLUSCONI: Non l’ho già detto.
SIMPATICO: D’Alema? Le piacerebbe?
BERLUSCONI: Ripeto. È in pectore.
SIMPATICO: In pectore.
ANZIANO: Escludi che sia Draghi?
BERLUSCONI: Se è in pectore, è in pectore.
ANZIANO: In pectore Draghi o in pectore un altro?
BERLUSCONI: Ma l’Anziano è un uomo o una donna?
SIMPATICO: Sa che non l’ho mai capito?
BERLUSCONI: Ha una curiosità morbosa.
SIMPATICO: È un comunista. Ha la curiosità morbosa dei comunisti.
ANZIANO: Senti Silvio, tu sei un uomo di grande umanità, grande bontà, grande generosità, dicci una cosa buona su Supermario.
SIMPATICO: Una, una sola. Non due.
BERLUSCONI: Adesso ha un cane.
SIMPATICO: Ma non è una cosa buona!
ANZIANO: Anche tu hai un cane!
BERLUSCONI: Adesso è molto preoccupato perché sembra gli abbia messo una tassa sull’osso.
ANZIANO: Una cosa bella di Bersani? Non ha il cane.
BERLUSCONI: Guardandolo non so mai se è lui o Crozza.
SIMPATICO: Bersani fa un sacco di metafore, lei le sa fare?
BERLUSCONI: Io non so nemmeno che cosa siano le metafore.
ANZIANO: Come la metafora del tacchino sul tetto.
BERLUSCONI: Io avevo paura che cadesse il tacchino.
SIMPATICO: Come la metafora del giaguaro da smacchiare.
BERLUSCONI: Questo fatto dello smacchiare i giaguari non possiamo farlo passare senza contraddirlo. Primo: se io sono il giaguaro, per essere smacchiato dovrei dormire o essere consenziente. Il che non è
assolutamente possibile. Secondo, se mi togli le macchie viene fuori il leone. Allora io ho pensato che venendo qui ci sarebbe stato un problema.
SIMPATICO: Il leone si mangia la pecora…
BERLUSCONI: Io ho mangiato moltissimo stamattina.
SIMPATICO: È ingrassato cinque chili.
BERLUSCONI: Sono satollo.
ANZIANO: Satollo? Ma che parole usi?
BERLUSCONI: Mi sono ricordato di un fatto accaduto a me a Mosca quando sono andato a trovare il signor Eltsin. Con lui sono andato a vedere quella che era considerata una meraviglia, un leone dentro una
gabbia dello zoo insieme a un agnello. Tutta la gente passava meravigliata da questa cosa stranissima e straordinaria. Io non mi rendevo conto di come potesse essere e poi Boris me l’ha spiegato: “Non dirlo a
nessuno ma tutte le notti cambiamo l’agnello”.
ANZIANO: Ah, siamo alle barzellette? Dimmi una cosa bella di Ingroia.
SIMPATICO: Una cosa che le piace di Ingroia.
BERLUSCONI: Mi piace perché ha questo senso dell’associazione…
ANZIANO: Associazione?
BERLUSCONI: Sì, concorso esterno in associazione, si è tirato lì, per associarli a lui, due altri pm e va a finire che questi si denunceranno fra loro e si arresteranno.
ANZIANO: Guarda questa fotografia.
SIMPATICO: Abbiamo ammanettato Ingroia.
ANZIANO: Ti piacerebbe che finisse ammanettato?
BERLUSCONI: No, è simpatico Ingroia. È sempre così affaticato, sofferente.
SIMPATICO: Signor Silvio c’è una cosa che io non volevo dirle, giuro, è l’anziano Sabelli che mi costringe, c’è una cosa che due terzi degli italiani vorrebbero fare…
ANZIANO: Sicuramente Ingroia…
SIMPATICO: Vorrebbero metterle le manette…
ANZIANO: Comunisti…
SIMPATICO: Noi abbiamo qui casualmente queste manette…possiamo mettergliele?
BERLUSCONI: Nemmeno per sogno. Io sono l’italiano più processato, più accusato, più intercettato, un record per la storia dell’Universo. Ma le manette non me le potrà mai mettere nessuno.
SIMPATICO: Le vuole toccare almeno?
BERLUSCONI: No.
SIMPATICO: Non le ha mai toccate delle manette?
BERLUSCONI: Mai.
SIMPATICO: Nemmeno…a casa…
BERLUSCONI: No.
SIMPATICO: Sa quante volte l’Anziano Sabelli si lega al letto…
BERLUSCONI: All’Anziano piacciono queste cose?
ANZIANO: Sì certo.
BERLUSCONI: Complimenti.
ANZIANO: Non mi dire che non ti sei mai incatenato al letto…
BERLUSCONI: Mai, mai.
ANZIANO: Dai, Silvio…
BERLUSCONI: Io sono una persona molto normale e molto sana.
ANZIANO: Cioè?
BERLUSCONI: Moralmente.
ANZIANO: Ma che cosa vuol dire normale in campo sessuale?
BERLUSCONI: È un campo nel quale non mi voglio inoltrare. Sareste troppo invidiosi.
ANZIANO: Io sono già invidioso da adesso, figurati, senza che ti inoltri.
BERLUSCONI: Non voglio che diventi più invidioso di adesso.
ANZIANO: Io sarei molto invidioso adesso se mi raccontassi una delle tue barzellette.
BERLUSCONI: Le barzellette più belle sono quelle lunghe.
SIMPATICO: E una barzelletta bella ma corta?
BERLUSCONI: Una corta corta?
ANZIANO: Guarda che non devi avere paura. Alla fine noi ridiamo!
BERLUSCONI: E vorrei ben vedere.
SIMPATICO: Se vuole ridiamo anche prima.
BERLUSCONI: Berlusconi su un aereo con i suoi due figli ha deciso di andare a San Siro a vedere il Milan. Parte da Arcore e poi passa su una piazza dove c’è un assembramento di persone. Con la sua innata
curiosità dice al comandante dell’elicottero: “Si abbassi che voglio vedere”. “Ma non si può”. “Si abbassi”. Quello si abbassa, Berlusconi guarda giù e dice: “ah ma è una riunione della Cgil, capisco perché tutti sono arrabbiati. Ma guarda quanto sono arrabbiati!” E allora ha una delle sue idee geniali: “Se io butto giù un assegno con 10 mila euro almeno uno lo faccio contento”. Il figlio Dudi, quello che guida la televisione dice: ”Papà guarda che con quello che guadagnano questi, se butti giù due assegni da 5 mila euro l’uno, ne fai contenti due”. L’altro figlio Luigi, che gira il mondo e sa di finanza, dice: “Papà con quello che questi guadagnano, butta giù dieci assegni da mille euro e fai contenti dieci di loro”. Il pilota dell’elicottero si è proprio scocciato, si volta indietro e dice: “Dottò, se se butta giù lei, famo contenti tutti”.
ANZIANO: Bellissima!
SIMPATICO: Bella, nuovissima. Ma chi gliele racconta queste barzellette?
ANZIANO: Hai uno spacciatore di fiducia?
BERLUSCONI: Non ho uno spacciatore di fiducia. Quelle più importanti su di me le invento io nelle notti in cui dormo meno di quattro ore.
…
SIMPATICO: Signor Silvio, quanti soldi ha in tasca?
BERLUSCONI: Non ho mai avuto soldi in tasca.
ANZIANO: I ricchi non hanno mai soldi in tasca e nemmeno le chiavi di casa.
BERLUSCONI: Non ho nemmeno le chiavi.
ANZIANO: Hai mai avuto una fidanzata comunista?
BERLUSCONI: Mai, mai, sono stato sempre ligio ai principi della libertà.
ANZIANO: Solo fidanzate liberali?
BERLUSCONI: Assolutamente sì.
ANZIANO: Signor Silvio, facciamo il test dello statista. Lei potrebbe essere il più grande statista di questo Paese…
BERLUSCONI: Come potrebbe? C’è un altro che sia meglio di me in questo momento sulla scena politica?
SIMPATICO: No, no…
ANZIANO: No , no…
BERLUSCONI: C’è un altro che ha governato per il tempo che ho governato io?
ANZIANO: No, no…
SIMPATICO: No, no…
BERLUSCONI: Sa che io sono l’italiano che è rimasto più tempo a palazzo Chigi anche più di De Gasperi?
SIMPATICO: No, no…
ANZIANO: Non devi dire no no, devi dire si si
SIMPATICO: Si, si…
BERLUSCONI: C’è un italiano che ha pagato più tasse di me?
SIMPATICO: Sì.
ANZIANO: No.
SIMPATICO: No.
BERLUSCONI: C’è un altro che come me ha presieduto tre G8?
SIMPATICO: No, no.
ANZIANO: No, no…
BERLUSCONI: C’è un altro che ha vinto di più nel calcio?
ANZIANO: No, no…
SIMPATICO: No no…
BERLUSCONI: Vi basta?
ANZIANO: Si, si…
SIMPATICO: Si , si…
ANZIANO: Il test del grande statista è questo. Devi dire delle frasi tipo “Forza Inter”. Aiuterebbe a essere più considerato.
BERLUSCONI: E io, con grandissima felicità, dico “Forza Inter!”.
ANZIANO: Dovresti dire anche “La mafia fa schifo”.
BERLUSCONI: Non solo la mafia fa schifo ma è qualcosa che incombe sulla nostra immagine nel mondo.
ANZIANO: Sai che cosa dice un grande statista? “Wow”.
SIMPATICO: È Supermario.
ANZIANO: “Wow”
BERLUSCONI: Non sono d’accordo.
ANZIANO: Supermario non è un grande statista?
BERLUSCONI: Non è un grande statista. Ma wow lo dice bene. Si vede che ha studiato.
SIMPATICO: Provi a dirlo lei…
BERLUSCONI: Io queste cose non le dico.
ANZIANO: Senti Silvio, quanto sono alti i tacchi delle tue scarpe?
BERLUSCONI: Diciassette centimetri. Io sono un nano. Però sono andato a Ballarò e poi da Telese. Sono indicato come un nano e invece sono più alto di loro. Io sono alto come Sarkozy, come Aznar, molto più
alto di Napoleone, e sono un nano….
SIMPATICO: L’ultima domanda signor Silvio. Io non volevo farla ma l’anziano Sabelli mi obbliga.
ANZIANO: Non è vero, non è vero!
SIMPATICO: Ha già pensato come vorrebbe morire?
BERLUSCONI: Perché bisogna parlare di morire? Io aspiro all’eternità. Io sono tecnicamente immortale.
Mai avuta simpatia per Berlusconi ma qui ti tiene testa con grande ironia. Bravo tu e pure lui.
hai perfettamente ragione. Fu bravissimo
Letta oggi per la prima volta e mi sono sbellicato dalle risate.
Un grande personaggio Silvio Berlusconi.
Ho votato per lui una volta sola, quando si e’ candidato per la prima volta.
Non e’ stato un grande statista, ma e’ certamente stato un grande imprenditore e credo una persona per bene, quasi sino alla fine.
Gli rimprovero solo l’amicizia con Putin. Non si puo’ essere amici di chi uccide con il Novichok.