- 10 Ottobre 2002
Ti ricordi la prima volta, Ignazio, la prima volta che hai fatto l’amore? Ti ricordi lei com’era? Dove eravate? Ti ricordi se ti è piaciuto? Eri imbranato? Lei è rimasta contenta? “Ricordo tutto. Tutti i particolari. Ma è il caso?” E’ il caso. Ignazio La Russa, 52 anni, deputato di An, mefistofelico braccio destro di Gianfranco Fini, aveva 17 anni quando fece l’amore la prima volta. “Eravamo innamorati. Flavia. Anche lei era vergine. Io non le dissi che era la prima volta anche per me. Stava nello stesso mio collegio svizzero. Un giorno mi disse che era stufa di essere l’unica vergine del collegio. Mi disse: “Basta, scappiamo”. Scappiamo dove? “Non me ne frega niente. Questa notte scappiamo e facciamo l’amore”.”
Un bel guaio. Non si trova dietro l’angolo un alcova per due ragazzini vergini.
“Tradii la fiducia di un professore e mi feci prestare la sua casa senza spiegargli l’uso. Lui tornò all’una di notte, ci trovò a letto e si mise le mani nei capelli: “Dio mio sono rovinato. Se fate un figlio che cosa succede?””
Che cosa successe?
“Non successe niente”.
Flavia si accorse che eri un neofita?
“Mi chiese se l’avevo mai fatto. Feci finta di saperla lunga in fatto di sesso. Ero assolutamente imbranato. E anche un po’ impaurito. Ma lei era più imbranata di me. Fu una cosa dolcissima”.
Fu un atto liberatorio?
“Non ero assillato dalla mia verginità. Se non fosse stata lei a spingermi chissà quanti anni avrei aspettato ancora”.
Come finì quella serata?
“Al freddo. Passammo una notte interminabile nelle cabine telefoniche, teneramente abbracciati. Tornammo al collegio all’alba”.
Partiamo dai fondamentali. Che cosa è l’amore? Una definizione.
“Mica sono un Bacio Perugina”.
Uno sforzo.
“Un sentimento profondo che nasce dall’incontro tra due anime”.
Per essere un fascista non sembri molto macho.
“A volte ho indossato la maschera del macho. Come con Hillary Orton,per esempio. Era americana e stava anche lei nel collegio svizzero”.
Quel collegio era un lupanare.
“Petting, niente di più. Ero innamoratissimo. Ma feci il duro che se ne fregava. Avrei voluto scriverle lettere d’amore e invece mi resi ridicolo con me stesso fingendo distacco e disinteresse”.
Hai mai desiderato la donna d’altri?
“Spessissimo”.
E’ peccato mortale.
“La donna d’altri intriga. Quel comandamento l’ho violato tantissime volte. E’ un comandamento maschilista”.
Perché la donna non è di nessuno.
“Certo. Oppure è sempre la donna d’altri. Non vedo molte donne libere in giro”.
La prima cotta?
“Sara. Aveva un nome che potrebbe sembrare ebreo. Invece è solo siciliano”.
Dimmi la verità: hai paura che si possa pensare che il tuo primo amore fosse una ragazza ebrea…
“Al contrario. Nel famoso collegio svizzero la mia prima cotta fu Alisa, una ragazza israeliana”.
Ancora col collegio?
“Era un collegio misto. La notte erano grandi scalate di balconi”.
E poi sesso selvaggio…
“Grandi pomiciate. Niente di più”.
Ricordi altre fanciulle?
“Annelore,la figlia del padrone della Loewnbrau. L’ultimo giorno di scuola la direttrice chiamò il padre e gli disse: “Abbiamo scoperto che sua figlia ha una relazione con un ragazzo. Abbiamo bloccato le lettere”. Il padre prese le lettere, le consegnò alla figlia e disse: “Non permettetevi mai più di rubare le lettere indirizzate a mia figlia”. Poi portò Annelore da me e ci fece stare un paio di ore insieme. Non ho mai amato una persona come quel padre”.
Eri carino?
“Avevo dei begli occhi verde-azzurro, una bella voce, ma soprattutto le ragazze le facevo ridere. Se una ragazza la fai ridere, non ti può resistere.Io praticamente le rincoglionivo con le parole”.
Torniamo a Sara.
“Durò tre estati. Io tornavo in Sicilia d’estate e la trovavo là”.
Cotta estiva.
“Cotta periodica. Lettere, telefonate. Grandi balli della mattonella,l’unico sesso che si faceva a quell’età”.
La canzone più arrapante?
“Un granello di sabbia. Nico Fidenco. Ti voglio cullare, cullare, posandoti sull’onda del mare del mare… Era praticamente una scopata”.
Hai un luogo dell’amore che ricordi?
“Il bar della Rinascente di Milano. Lo ha cantato anche Memo Remigi. Sapessi come è strano sentirsi innamorati a Milano”.
L’attrice che ti ha fatto sognare?
“Stefania Sandrelli. Era incredibile in Divorzio all’italiana”.
Se fossi stato un attore…
“Avrei voluto essere Marcello Mastroianni. Ironico, bello, latino. L’uomo che fa la corte, che non fa il macho, che gioca sui sentimenti, sull’ironia”.
Sei proprio romantico.
“Romantico con ironia, altrimenti mi sento ridicolo”.
Quale follia hai fatto per amore?
“Ho guidato una macchina potente per passare davanti alla mia bella”.
Follia?
“Se hai 15 anni e non hai la patente…”
La tua educazione sessuale?
“Mi spiegò tutto un ragazzino in montagna. Io andai dalla mamma e gli chiesi se era vero. La mamma negò tutto. Io pensai: “Che cretino quel ragazzino”. Ma cominciai a sbirciare certi libri di medicina legale che giravano per casa”.
A proposito, sai quale metodo anticoncezionale usano i carabinieri?
“Lo so. Sparano alle cicogne”
Le donne ti fanno la corte?
“Ho passato la prima metà della mia vita a inseguire le ragazze e la seconda metà della mia vita a fuggire dalle ragazze. Non è mia, è di un mio amico palermitano”.
La tua educazione sentimentale?
“Nella sicilianità. Nel silenzio. Col linguaggio degli sguardi. Comunicazione a distanza, far capire senza dire. Delicatezza”.
Fascista atipico.
“Il fascista, storicamente parlando, non doveva essere macho. Doveva essere potente. Andare con le donne. Essere pronto al sesso. Andare al casino in compagnia”.
Sembri un sessantottino…
“Stai scherzando? I sessantottini erano maschilisti, sprezzanti verso l’amore, sentimento borghese”.
Se fossi maschilista mi diresti con quante donne sei stato…
“Non ho mai fatto le tacche”.
Magari al bar, con gli amici.
“Oggi è quasi più snob dire: “Non mi tira più”.”
Le vanterie sessuali sono sempre esistite.
“Semmai mi vanto della qualità”.
Tipo: sono stato con la più bella del quartiere. Heather Parisi per esempio?
“Mi sono stati attribuiti dei flirt con alcune donne “famose” che peraltro non erano veri. Heather Parisi è uno di quelli”.
La tua donna ideale?
“Mora, occhi chiari, gambe lunghe. Latina. Cucinotta. Ferilli. A pari merito”.
Fini è tutto per la Cucinotta.
“Per motivi politici”
Hai avuto storie con ragazze comuniste?
“Tantissime. Mai avuto preclusioni politiche”.
La politica non è tutto.
“Vallo a dire a quella ragazza che si accorse che ero di destra solo sul più bello”.
Sul più bello?
“Avevo 20 anni, lei si chiamava Nema e sul più bello mi disse: “Non posso: mio padre è partigiano”.
Sul più bello.
“Sul più bello”.
Vedi filmini porno?
“Non mi eccitano, mi fanno ridere”.
Tradire è uguale per uomo e per donna?
“Se ragiono dico di sì. Ma non ragiono e dico di no. Il tradimento della donna è più grave. Cultura cattolica”.
Quand’è che una donna ti fa andare in bestia?
“Quando per colpirlo, fa apprezzamenti pubblici sulle scarse capacità erotiche del suo uomo. Squallido”.
Hai mai fatto a botte per amore?
“Una volta, con uno sconosciuto. Sono sempre le donne che ti costringono a queste cose qui. Vengono da te e ti dicono: “Quello lì mi ha detto, quello lì mi ha fatto” E tu sei costretto a fare il cavaliere senza macchia e senza paura. Ho preso un sacco di botte. Era alto e grosso”.
Credi nell’amore senile?
“Mi auguro fortemente che esista. Ma aumenta il rischio del ridicolo”.
La tua percentuale femminile?
“Alta”.
Rapporti omosessuali? Si può fare questa domanda a un’ex fascista?
“Si può fare. La risposta è no”.
Se ti scoprissi improvvisamente gay?
“La prenderei male. Non vorrei perdere i piaceri dell’eterosessualità”.
Come sei come amante?
“Tenero”.
Eiaculatore precoce?
“Non sono un incredibile stallone.Ma nemmeno uno di cui le donne dicono: “Dio mio che disastro”.
Nella media.
“A chi non è andata male una volta nella vita?”
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