- 19 Agosto 2001
Dieci medaglie a partire dal 1994, quattro d’oro, quattro d’argento e due di bronzo. Due mondiali vinti e un secondo posto alle Olimpiadi, sempre nel salto in lungo. Fiona May, 31 anni, nata a Slough, vicino a Londra, è una splendida ragazza di colore. Gareggia e vince per l’Italia avendo sposato otto anni fa un atleta italiano, Gianni Japichino, saltatore con l’asta, che ha conosciuto tredici anni fa in Canada ai compionati mondiali juniores. Da quando si sono sposati Fiona produce medaglie a ripetizione. Gianni ha addirittura abbandonato la sua carriera per dedicarsi totalmente a quella della moglie con la quale vive a Calenzano, vicino a Prato. Ma adesso Fiona e Gianni si prendono un anno sabbatico. Niente allenamenti, niente gare. Solo riposo. E un figlio. Poi di nuovo pedane e salti, per tentare di vincere le Olimpiadi di Atene 2004
Signora May, è difficile per una donna avere successo nello sport?
Si, il mondo è sempre per l’uomo, gli allenatori sono uomini, gli spettatori anche e noi atlete non dobbiamo solo fare le gare e vincere, dobbiamo anche essere belle. Nessuno guarda se un campione è bello o brutto. Noi invece dobbiamo essere donne nelle vita normale e uomini negli allenamenti e nelle gare. Dobbiamo essere cattive, e dure in pista. Noi lavoriamo come uomini.
E’ difficile conservare la femminilità?
Si. Qualche volta ti mette in crisi. Dopo tante ore di palestra, di tuta, di scarpette, sei stanca per metterti il trucco, e per vestirti. La tendenza a lasciarti andare è forte.
E lei si lascia andare?
No. Io cerco di ricordarmi di essere donna. L’uomo può uscire vestito casualmente, la donna deve essere carina ed elegante.
E poi la donna deve fare il doppio lavoro…
Si, la donna deve curare la casa e lavorare.
Anche lei?
Io no. C’è Gianni. Gianni pensa a tutto, alla casa, all’organizzazione degli allenamenti, alle gare. Io sono pigra.
Suo marito ha fatto il sacrificio che normalmente fanno le donne. Ha rinunciato alla carriera per favorire la carriera della moglie.
Da due anni Gianni si occupa di me. Pensa alla spesa e fa da mangiare. Io sono sempre stanca. .
E’ più difficile per una donna di colore fare sport?
Per me no. Io vado avanti a testa bassa. Lo sport è un ambiente in cui tutto è più facile, sia per le donne che per la gente di colore. Nella vita normale è piuttosto difficile.
Lei ha vissuto problemi di tipo razzistico in Italia?
No. Sono stata fortunata. Io sono famosa e questo mi aiuta molto. E’ più facile per la gente nota. Ma non posso negare che gli altri abbiano problemi.
Le donne hanno meno gratificazioni nello sport?
Adesso, siccome vincere le medaglie d’oro è molto difficile, vengono considerate tutte molto, sia quelle vinte dagli uomini che quelle vinte dalle donne. Ma negli anni passati era diverso.
Nello sci le medaglie di Tomba valevano di più di quelle della Compagnoni.
L’atletica è molto avanti rispetto allo sci. In atletica noi donne siamo considerate uguali agli uomini anche nelle vittorie. Per questo l’atletica leggera è bella. Ma la strada è ancora lunga.
L’amore e lo sport vanno d’accordo?
Si. Quando si è innamorati si è più forti. Io senza l’amore di mio marito non avrei avuto tutti i successi che ho avuto. Sono più tranquilla, protetta. Più sono innamorata più vinco. I risultati sono conseguenza dell’amore mio e di Gianni. E quando io sono in gara, lui soffre molto più di me.
Come pensa che stia la coppia in Italia? Il femminismo ha fatto bene alla donna?
La donna sta molto meglio. Abbiamo finalmente una scelta, possiamo fare la nostra carriera.
Voi avete evitato di fare bambini finora per lo sport?
No, per noi. Ma adesso mi fermo per un anno. Voglio riposare, non fare nulla di sportivo. Sono stanca. Dal 1994 sempre allenamenti, gareggiare, in giro, sotto stress, voglio respirare. In inverno faccio anche cinque ore di allenamento. Adesso mi fermo un anno, faccio un figlio e mi preparo per Atene 2004.
Volete un bambino o una bambina?
E’ uguale, purché sia sano.
Come lo chiamerete?
Se è una bambina abbiamo già il nome, né inglese né italiano.
E cioè?
Non posso dirlo. Scaramanzia. Se è un bambino invece dobbiamo ancora trovarlo.
Secondo molti allenatori il sesso e lo sport non vanno d’accordo. Non bisogna fare sesso prima di una gara, dicono. Energie sprecate.
Per me non ci sono mai stati problemi.
Lei non regolamenta la propria vita sessuale in relazione alle gare?
No, proprio no. Ma non tutti si comportano come noi. Per noi è una cosa naturale che non dà fastidio.
Quindi lei prima di una gara fa l’amore?
Certo, non ci facciamo problemi del genere.
E’ gelosa?
Si.
Tanto?
Abbastanza.
Suo marito è corteggiato?
Eehh|. E’ un bell’uomo.
Lei perdonerebbe un tradimento?
Io non so se posso perdonare. E’ molto difficile. Sono molto orgogliosa.
E’ stata tradita mai?
Una volta. Ho reagito molto male.
Botte?
L’ho picchiato. Gli ho fatto di tutto. O quasi.
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