- 30 Agosto 2002
Muoiono di fame, nel mondo, mille persone ogni ora. Ma basta l’elenco degli invitati vip al Billionaire di Flavio Briatore perché ci dimentichiamo le tragedie della terra e l’argomento della conversazione si faccia frivolo e spensierato. Perché? Gli italiani sono così insensibili? Se ne fregano della gente che sta male? "Gli italiani non si rendono conto di come sia ormai "corrotto" il nostro sistema televisivo", spiega Gianni Minà, una delle grandi firme della nostra Tv, da anni impegnato sul fronte dei reportage sul Terzo Mondo. "La televisione pubblica è appiattita su quella commerciale e diffonde l’immagine di un mondo fasullo fatto più di spot che di realtà". Gianni Minà, questo pomeriggio, alle 17,30, sarà al Centro Congressi di Lavarone. Proprio di Terzo Mondo parlerà. Lui lo chiama il Continente Desaparecido per sottolineare come se ne parli poco e male. Ci mostrerà un brano della sua intervista al subcomandante Marcos, il leader della protesta del Chiapas. Ci racconterà tutte le cose tremende che i mezzi di comunicazione ignorano o nascondono.
Gianni, è incapacità o malafede?
Quando qualche volta la Tv diffonde le immagini dei bambini-soldato della Sierra Leone, le manda giusto per un minuto, con un commento retorico in cui non spiega perché quei bambini combattono con armi ultramoderne mandate dai Paesi del Nord del mondo. E non spiega che quella guerra, che si fa per i diamanti, è di fatto una guerra per commissione. I Paesi africani che si fanno la guerra, sono in realtà sponsorizzati da Paesi europei che si combattono attraverso di loro. Ci viene detto che sono popoli bellicosi. Non è vero. La loro instabilità non è retaggio tribale: è causata dagli interessi delle nazioni cosiddette "civili".
Risultato?
Il risultato è sempre lo stesso. Quei poveri Paesi saranno sempre più dipendenti e sempre più poveri. E poi, quando i loro abitanti vengono qui da noi a chiedere uno straccio di vita noi ci sentiamo in diritto di cacciarli via, dopo averli spogliati di tutte le loro risorse.
Un esempio?
Il Congo. E’ un Paese pieno di ricchezze. Ma si arricchisce soltanto il Belgio, attraverso la Compagnia Generale delle Miniere.
Eppure si svolgono anche elezioni democratiche.
Quando democraticamente fu eletto Lumumba, fu subito assassinato dai potentati economici. Dopo varie guerre civili è prevalso Mobutu Sese Seko. Ed è in breve diventato il quinto uomo più ricco del mondo, più di Agnelli e Berlusconi, con tutto il suo patrimonio depositato in Svizzera. Se non si spiegano queste cose come fa la gente a capire le manifestazioni antiglobalizzazione?
Qual è la cosa più importante da capire?
Che bisogna ripartire più equamente la ricchezza. Non solo perché è giusto, ma anche perché è conveniente. E’ legittima difesa. La giustizia sociale garantisce la pace. Altrimenti entro cinque anni orde di gente affamata invaderanno i Paesi ricchi. E non ci saranno leggi che potranno impedirlo. Sono stato in Messico e ho visto milioni di cittadini scendere in piazza, spontaneamente, senza che fossero stati convocati da nessun partito, per festeggiare il subcomandante Marcos.
A Genova c’è stata anche violenza.
A Genova è apparsa evidente una cosa: i partiti contano sempre meno e sono scavalcati dai movimenti. La violenza? Non si possono dire le sciocchezze che ha detto persino Cossutta che ha parlato di "connivenza con i violenti". Ma se c’erano 72 associazioni cattoliche!
Dove ti appare più evidente la violazione dei diritti umani?
Ovunque in Africa e in America Latina. Ma vedo violazione dei diritti umani anche in organismi come la Banca Mondiale e il Fondo Monetario. Spesso le loro decisioni causano migliaia di bambini morti per fame. Le loro ricette economiche imposte ai Paesi in via di sviluppo sono dei disastri umani e ambientali. Frei Betto, una delle anime del Social Forum di Porto Alegre, ha detto: "Non conosco un solo Paese del mondo dove la vita sia migliorata dopo aver applicato le ricette della Banca Mondiale e del Fondo Monetario". E allora perché continuare? Pensa all’Argentina. Con tutte le ricchezze che ha da distribuire a soli 35 milioni di abitanti, come è possibile che ci sia tutta quella povertà? Gli è stato imposto di privatizzare tutto il privatizzabile e i salari sono scesi ugualmente del 20 per cento.
Che cosa deve fare un sincero democratico per sperare che qualcosa migliori?
Boicottare le multinazionali che si comportano peggio. Quelle delle banane, per salvare i loro raccolti, spruzzano veleni con aerei a bassa quota che causano il cancro ai contadini.
Basta il boicottaggio?
No. Bisogna impegnarsi aiutando le organizzazioni non governative. In Italia ci sono 6 milioni di persone che lavorano nel volontariato. Quasi mezzo milione nella sola Lombardia che passa per essere una regione egoista. Bisogna informarsi, leggere, propagandare. Raccontare quello che succede nel mondo. Vuoi un esempio?
Voglio un esempio.
Il Chiapas è lo Stato messicano che fornisce il 65 per cento dell’energia del Paese. Eppure nei villaggi della Selva Lacandona non c’è luce. Le Tute Bianche di Padova, sì, proprio quelle di Casarini, hanno fatto costruire una turbina a La Spezia e l’hanno trasportata fino là, non ti dico con quali difficoltà e con quale impegno. Adesso il villaggio della Realidad ha la luce. Questo mondo è un mondo nel quale chi ha voglia si può impegnare.
Tu, questo pomeriggio, presenti un numero della rivista Latino-America?
Dove ci sono gli scritti dei maggiori autori latino-americani. Tutti sono concordi nel dire una cosa: "Il mondo, visto da Sud, è diverso da quello che vedete voi da Nord. Basti pensare che quello che da voi è un povero, da noi è considerato ricco".
visione chiara e reale di come sta peggiorando il mondo!
Lucida analisi di Minà.
A ventuno anni dall’intervista, cosa è cambiato?
Grande visione globale e attenzione affettuosa per il locale. Un grande giornalista, un uomo giusto ed onesto. Adelante Gianni!
cristallino e molto scomodo. mancano persone come lui
Gli uomini passano, le idee restano continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini, Gianni
Grazie, maruska
Cito Giovanni Falcone