- 2 Gennaio 1994
E’ la preferita di Zhirinovskij, il nazionalista russo che ha vinto le ultime elezioni sconfiggendo anche Eltsin. Da quando vide "Sedotta e abbandonata" Zhirinovskij non ha potuto più dimenticarla. Ma Stefania Sandrelli, 47 anni, sembra non eccitarsi troppo alla notizia. Lei vuole piacere solo alle persone che le piacciono. "Quello ha una brutta faccia", ha detto appena le hanno riferito la notizia.
Stefania, i russi le piacciono?
Fisicamente?
Anche.
Si, mi piacciono.
E’ mai stata innamorata di un russo?
Ma no!
Perché un "no" così deciso?
Ma Dio santo! Se fossi stata innamorata di un russo mi farei paura.
Non capisco.
Io sono una persona semplice che non va così fuori dal seminato.
Che cosa c’emtra? Magari sono loro che vengono fuori dal seminato. Come Zhirinovskij.
E allora diciamo che nessun russo mi ha mai chiesto ufficialmente la mano. Ma non è mai troppo tardi.
Insomma lei è casereccia.
Ma certo. Poi a Mosca fa freddo. Non mi vedo nella Piazza Rossa col colbacco. Per carità. Io sono provinciale da quel punto di vista.
Uomini e buoi dei paesi tuoi…
Mica tanto. A me piacciono anche degli stranieri, se è per questo.
Chi per esempio?
Beh, qualche attore… me ne piacciono parecchi…
De Niro? Le attribuirono una storia con lui…
Ma magari! E’ uno che mi piace moltissimo, proprio fisicamente. Prima di lui mi piaceva moltissimo Richard Harris. Quei nasi un po’ così, quei musi un po’ così mi piacciono moltissimo.
Che cosa la seduce in un uomo?
Intanto il fatto che sia un uomo.
Vorrei trovare la pace dei sensi. L’ha detto lei. L’ha trovata?
Non l’ho ancora trovata. Non mi dispiacerebbe perché la passione è faticosa.
Quando lei ha questi monenti di passione, e si lascia andare al sentimento, si sente più viva? Oppure vorrebbe che finisse?
Per me l’amore è un mistero. Quando io amo una persona, non so mai bene bene perché la amo.
Lei ha detto: "Io sono esagerata". Che cosa intendeva?
Possiamo darci del tu?
Non aspettavo altro.
Vedi, io sono esuberante. In amore lo sono moltissimo, anzi lo ero. Avevo bisogno di fare l’amore spesso.
E’ un bisogno che cala?
Cala, cala. Ma quando mi capitava di farlo spessissimo, non mi sembrava di farlo in maniera esagerata.
Cosa vuol dire "spessissimo"?
Significa avere voglia di stare tutta la giornata a letto.
Può essere che questa benedetta pace dei sensi si stia avvicinando…
Eh sì, può essere.
Tu sei considerata una seduttrice…
Questa è una cosa incredibile. Faccio fotografie, interpreto ruoli. Però è un gioco. Se io dovessi prendermi sul serio, come seduttrice, mi metterei a ridere.
Qualcuno ti ha mai resistito?
Oh si.
Chi?
No, mamma mia, non posso.
Raccontami…
Ci sono degli episodi…non drammatici certo…però mi hanno dato delle belle perplessità. Mi rammento…
Rammentati…
Non sono stati fatti superficiali… intimamente mi sono spiaciuta di questi rifiuti… però non in maniera drammatica…
Fa’ uno sforzo…
Un rifiuto fisico è una cosa abbastanza violenta. Poi se capita quando uno meno se lo aspetta.
Quando è che uno meno se lo aspetta?
A rapporto iniziato. Lui si alza, si ricompone e se ne va…
Ti hanno fatto questo?
Si, ma non fu traumatico.
Come mai è successa una cosa del genere?
Ancora oggi non ne ho idea. Forse perché spensi la luce.
Tu sei una che spenge la luce?
No, non sempre, non è detto. Poi se la spengo, non è detto che non la riaccenda. In quel caso c’era un malinteso profondo. Pericoloso anche. Perché o ero sottovalutata ai massimi oppure il contrario.
E tu che cosa facesti?
Che cosa dovevo fare? L’ho riaccompagnato a casa.
E lui che cosa diceva?
Niente. Avevamo mangiato e bevuto un po’, eravamo tranquilli. Se avessimo fatto l’amore, tutto bene, se no si dormiva. Nessun problema. Invece se ne andò.
E lei tranquilla.
Io non ho passato la notte insonne. Però mi è rimasto come un tarlo. Uno si fa delle domande e se non trova delle risposte si agita.
Che cosa ricordi dei suoi uomini?
Che ho dedicato molti anni a ognuno di loro.
Gino Paoli, per esempio, otto anni.
Un grande amore.
Nicky Pende, sei anni.
Un altro grande amore.
Mario Ceroli, quattro anni.
E’ l’unica persona con la quale non ho continuato nessun tipo di rapporto. Neanche il saluto.
Umbert Bansam, tre anni.
L’era consumistica della mia vita.
Giovanni Soldati, dieci anni.
Ci conosciamo da venti anni.
Di quanti uomini sei stata innamorata?
Sono stata con una ventina di uomini. Ne ho amati un po’ di più. Ma non ne sono sicurissima. Forse mi sono tenuta un po’ larga.
Ricordi la prima cotta?
Fu un rifiuto. Era un ragazzino di Parma che mi piaceva moltissimo, Giulio, molto carino, lo vedevo già da un paio di anni a Viareggio. Un giorno mi guardai allo specchio, mi trovai carina e decisi che Giulio se ne sarebbe accorto.
E allora?
Non se ne accorse.
Il primo bacio lo ricordi?
Fu il fratello di una mia carissima amica, Giampaolo. Io avevo 14 anni e lui 17. Con la scusa di insegnarmi a ballare mi appiccicò al muro e mi dette un bacione di quelli proprio da un quarto d’ora.
Il primo amore vero?
Senza sesso fu con un altro ragazzo che abitava nelle vicinanze, un po’ più grande di me, Roberto. Fu lui che baciai con grande trasporto per la prima volta. Poi mi fidanzai con Luciano. Era lui il mio fidanzato contemporaneo con Gino Paoli.
Contemporaneo? E Gino Paoli lo sapeva?
Non lo so. Credo di no. Luciano sì, lo sapeva di Gino. Con Luciano non avevo mai fatto l’amore. Stavamo per. Poi arrivò Paoli
Quanti anni avevi?
Quindici.
Che lazzarone quel Paoli…
Beh, però anche io non è che scherzassi, mi davo da fare.
Che cosa volle dire per te la scoperta del sesso?
Una cosa molto forte e molto dolce allo stesso tempo. Una cosa alla quale mi sentivo pronta, una cosa naturale.
L’avevi in quelche modo programmata?
No, fu una notte sulla spiaggia, con Gino. Tecnicamente fu un errore. Mai fare queste cose sulla sabbia.
Però Paoli ti dedicò "Sapore di sale"…
No. Paoli mi dedicò una canzone, ma non era "Sapore di sale". Era "Che cosa c’è": c’è che mi sono innamorato di te, c’è che di tutta l’altra gente, non me ne importa niente, se solo stiamo insieme…
Esiste un luogo che tu preferisci per fare l’amore?
Ogni tanto sento il bisogno di farlo fuori, all’aperto, non spesso, un anno sì e un anno no. O di inverno o d’estate, poi Dio provvede. Per il resto mi piace il letto. E’ il posto migliore anche se mi è capitato di farlo dappertutto.
Dappertutto? Fammi un esempio. Il posto più strano.
Sulla Basilica di San Pietro…
Però…
Si, in cima, prima di arrivare sulla cupola, a metà scala. C’eravamo solo noi e ne abbiamo approfittato.
Vi eccitava l’idea di essere scoperti?
No, no. Fu solo una voglia incontenibile.
Una voglia incontenibile in cima al cupolone.
A metà strada.
Tu tradisci? Me la dici la verità?
La verità vera? La prima volta che ho tradito, l’ho fatto per fare dispetto ad una persona. Ho tradito per amore.
E tradimenti veri?
Si, sono disposta, sono disponibile ad avere più di un rapporto. Si è verificato e quindi è inutile che faccia la santerellina. Quando è successo non mi è apparso un fatto straordinario.
Tu sei della teoria: "Ci diciamo tutto"?
Se l’uomo che amo viene da me e mi dice: "Mi sono innamorato di un’altra" io soffro. Ma se scopro un tradimento dietro all’angolo gli rompo la testa.
Quale è stata la tua più grande delusione?
L’amore non mi ha mai dato delusioni.
Ma quando un amore finisce?
La fine di un rapporto mi fa star male, mi chiudo a riccio e piango. Piango e non la finisco più di piangere.
Fino a quando piangi?
Smetto di piangere quando quando la persona che mi ha lasciato torna o quando arriva qualcun altro. Forse è una reazione un po’ infantile, non credi?
Hai mai avuto storie d’amore sul luogo di lavoro?
Io non ho mai avuto pregiudizi. Però ho sempre posto un veto a storie con registi. Il regista innamorato fa la piaga puzzolente.
Una volta le attrici alle prime armi dovevano "cedere alle voglie" di registi, produttori, attori famosi. Succede ancora?
Succede, ma in televisione.
C’è qualcosa del tuo corpo che piace agli altri e non piace a lei?
Questa cosa qui.
Cioè?
Questa fossetta sul mento. Non mi piacciono le donne col buco sul mento.
Da giovane ti consideravi una provocatrice?
Si. Ma a rapporto iniziato. Non prima.
Che cosa facevi?
Volevo sempre stimolare, arrivare a una verifica. Capito?
No.
Infatti neanche io. Come posso dire: è una cosa che non ho più. Era una maniera di dire: aho guarda che io sono qui, abbi bene il senso di chi sono e non perderlo mai. Magari facevo la civetta con un altro.
Niente di eccezionale. Lo fanno in tante. Ma funzionava anche con un tipo come Paoli?
Oh se funzionava! A volte ha reagito anche male.
Botte?
Eh si, botte. Ci siamo picchiati.
Con chi hai fatto a botte?
Con tutti i miei grandi amori.
Erano botte serie?
Quando non ce la facevo più col fisico, acchiappavo corpi contundenti, tutto quello che mi capitava, posaceneri, cose del genere e tiravo, tiravo…
Hai mai rifiutato di recitare in qualche film?
Si. All’inizio. Ci fu un film per il quale Paoli mise il veto. Ma anche io non volevo farlo. Mi resi conto che se lo avessi accettato avrei dovuto sempre togliermi i vestiti da dosso, da quel momento.
Ma poi scene di nudo ne hai girate parecchie…
Si, e anche più audaci. Ma io non le ho mai vissute come scene audaci. Erano a volte antipatiche, come quelle che giravo per "La chiave". Mi aiuta il mio senso dell’umorismo. Mi sembrava di essere una prostituta, non per quello che facevo, ma per come vivevo, sempre svestita. Mi portavano perfino il cibo in camera, proprio come facevano nelle case di tolleranza. Non potevo mai uscire perché ero sempre nuda. Ma io ne ridevo e ne rideva tutta la troupe.
Si fa l’abitudine a girare scene di nudo?
No, mai. C’è sempre quello lì che passa e ti vede una tetta, una coscia e ci butta l’occhio, e in qualche modo ti violenta.
Come fai a girare una scena erotica con una persona di cui non ti importa nulla?
Innanzitutto c’è una certa complicità professionale. E poi molto spesso è anche bello. Sia chiaro, io non ho mai consumato un rapporto reale sul set. Ma per il resto è piacevole.
E c’era qualcuno che – come si dice – si prendeva un passaggio?
Si, ma esattamente come io me lo prendevo con lui. Uno si accorge subito se un attore è pronto a uscire da una parte oppure se la gode un pochino. Io sono una di quelle che se la godono un pochino.
A forza di godere un pochino, magari nasce qualcosa… Con Depardieu, per esempio…
Forse per quanto riguardava me sì. Per quanto riguardava lui no. Lui aveva già deciso prima. Era invadente. Fin dall’inizio.
Moravia disse che tu "incedi spargendo sesso"…
Ma no, se la sono inventata.
Ma tu incedi spargendo sesso?
Ma che significa? Tutti incedono spargendo sesso.
Anche io?
Embé? Certo! Fin lì ci arrivano tutti.
A me le fossette sul mento piacciono tantissimo da 41 anni, quindi anche la sua che, se mi fosse concesso, accarezzerei dolcemente, sono “uno di quelli a cui piacciono