- 25 Novembre 2001
E’ diventata un personaggio. Susanna Torretta, bella trentenne di Portofino, amica di Francesca Agusta, presente la tragica notte dell’8 gennaio scorso quando la contessa precipitò dalla scogliera, è entrata nel circo mediatico. Capital, Chiambretti, Panorama, Iva Zanicchi, «Quelli che il calcio», il professor Zecchi, Bruno Vespa.
Tutti la vogliono. E lei non si nega.
«Ho sempre vissuto la vita così come viene. A maggior ragione lo faccio oggi, dopo l’ esperienza della perdita di Francesca. Finché mi invitano alle trasmissioni, vado e mi diverto. Quando non mi inviteranno più, pazienza».
Anche nuda su Capital? Ci manca il calendario…
«Capital l’ ho fatto come una sfida. Per poi poterlo conservare. Quando avrò una certa età lo riguarderò con nostalgia».
E Chiambretti?
«Da Chiambretti è stata una gag. Che cosa si prova dal niente a diventare una ragazza-copertina? Ha chiamato me proprio per il precedente di Capital. In trasmissione mi ha chiesto: “Si spoglierebbe?” Io ho detto: “Perché no?”. E mi sono tirata giù dieci centimetri di lampo. Era tutto combinato, naturalmente. Mi sono divertita e mi è servito per togliermi di dosso questo velo da dark lady che mi hanno appiccicato».
Era stata anche da Simona Ventura, a «Quelli che il calcio»…
«La prima domenica come ospite in studio a guardare Inter-Lecce. La seconda allo stadio Meazza a fare la telecronaca di Milan-Piacenza».
Lei è milanista?
«No, sono interista, ma sono affezionata anche al Milan perché mia mamma è milanista».
Come è stata presentata?
«Ha detto Simona Ventura: “Susanna è una donna arrivata alla notorietà perché protagonista di una tragica vicenda. E invece ho scoperto che è una ragazza simpatica e molto solare”».
Non le costa il fatto di conquistare popolarità sfruttando la morte di Francesca?
«Sì, mi costa. Però purtroppo questo è il sistema. La gente fantastica, immagina. Poi io do la doccia fredda. Uno si aspetta chissà che maliarda, invece scopre una persona che ride e che fa battute. E’ questo che attira i media e concentra l’attenzione della gente su di me».
Perché a «Porta a Porta», l’ altro giorno, non era presente in studio?
«Non mi sentivo di stare lì in mezzo a loro. Ho voluto ripararmi un po’ ».
Non voleva incontrare Marina Ripa di Meana?
«Fino all’ ultimo non sapevo che ci sarebbe stata Marina Ripa di Meana. Comunque a posteriori è stato meglio così. Se fossi stata in studio, con lei sarebbe finita a pugni in faccia».
Questa popolarità potrebbe servirle per il futuro?
«Non è nei miei piani fare televisione o cinema».
Ma ha preso un agente, Lele Mora…
«Io vado avanti a fare queste cose, se mi invitano in tv io ci vado. Lele Mora coordina i miei impegni perché io non ne sarei capace. Lui mi dice: “Vai qui che è giusto. Non andare là che non va bene”. E’ una persona del mestiere, mi evita di sbagliare. Ma la mia vita è un’altra. Io mi occupo della gestione di tre negozi a Santa Margherita Ligure».
Come va l’ amore?
«L’ amore non c’ è. Non sono fidanzata e non ho un compagno. Sono single. Vivo con un criceto e un pesce rosso».
Ha notato maggiore interesse da parte degli uomini per lei?
«Sicuramente sì. Ammiratori ne ho sempre avuti, nella norma. Ma adesso l’interesse è per il personaggio. E mi diverte perché io non mi sento personaggio».
Le fa piacere?
«Se un uomo è così carino da volermi fare la corte in maniera gentile, magari due parole le spendo. Ma se è interesse morboso o quasi esclusivamente di natura sessuale, come mi capita spesso in questo periodo, posso diventare molto dura e cattiva».
Si è fatta un’ idea di che cosa sia successo veramente alla contessa quella notte?
«Sinceramente me la sono fatta un’ idea, ma se la dico mi becco una querela».
Proviamo.
«Io credo che Francesca abbia scavalcato il muretto da sola. Il suo era un atteggiamento di richiamo, un atto disperato. Cercava di attirare la nostra attenzione. Si sentiva sola e senza sicurezza. E ha messo il piede dove non doveva».
Ma come faceva ad attirare la vostra attenzione se nessuno era presente?
« Io credo che qualcuno l’ abbia vista, altrimenti non l’ avrebbe fatto. Una volta ad Acapulco si era comportata nella stessa maniera. Si era nascosta nel parco. Solo dopo che io l’ avevo scoperta si era avvicinata alla scogliera mettendosi in pericolo. Questo mi fa pensare che qualcuno l’ abbia vista anche a Villa Altachiara mentre scavalcava il muretto».
Qualcuno? C’ eravate solo lei e Tirzo.
«Posso solo dire che io non l’ ho vista. Se l’avessi vista l’ avrei salvata».
Faccia la sceneggiatura di un film su questa tragedia. Come scriverebbe la scena finale?
«Scriverei che Francesca, nell’istinto di sfuggire alla persona che l’ aveva inseguita, l’ aveva scoperta e stava goffamente tentando di riportarla in casa, durante la discussione, magari durante una colluttazione, è scivolata. Ma sono solo fantasie».
E se fosse andata veramente così, perché Tirzo negherebbe pur non avendo nessuna colpa?
«Magari per paura di essere incolpato ingiustamente. Io ricordo un episodio, che risale a maggio. Maurizio gli chiese in spagnolo, per cinque volte consecutive: “Tito, l’hai vista cadere? Dimmelo, l’hai vista cadere?” E lui non gli rispose. Rimase assolutamente zitto guardandolo. Un episodio che non ho mai raccontato a nessuno».
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