- 24 Febbraio 2005
Mi aveva detto che aveva paura di questa intervista. Io ero rimasto sorpreso. Romina Power ne avrà date mille. «Mille?», dice. «Sapesse quante ne inventano». Comunque ai mass media è abituata. «Mi ci sono dovuta abituare presto: sono stata presentata alla stampa a due mesi». E che cosa ha detto in quell’occasione la figlia di Linda Christian e Tyrone Power? «Nessuno si aspettava una dichiarazione da me». La leggenda racconta che le prime parole che lei ha detto siano state «more caviar». Vorrei ancora del caviale. «È vero. Mi trattavano bene».
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- 17 Febbraio 2005
Black and White, Sacco e Vanzetti, Giulietta e Romeo, Smith and Wesson, Romolo e Remo, Moët et Chandon. Esistono alcuni binomi inseparabili. Piano piano lo sono diventati anche loro. Dolce e Gabbana. Pochi sanno che uno, quello alto, si chiama Stefano Gabbana ed è nato a Milano 43 anni fa. E che l’altro, quello calvo, si chiama Domenico Dolce, è nato a Polizzi Generosa, in Sicilia, ed ha 47 anni. Dolce e Gabbana, un marchio internazionale che compie 20 anni nel 2005, una griffe on the edge, (non so che cosa voglia dire ma lo dicono tutti quelli della moda), una sigla negli affari e nella vita. La loro storia di coppia gay la raccontarono qualche tempo fa proprio a questo giornale. Un vero e proprio coming out realizzato con la complicità di Stefano Jesurum che li intervistava. Oggi seconda puntata del coming out. Sorpresa: Dolce e Gabbana non stanno più insieme.
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- 10 Febbraio 2005
C’è stato un momento in cui era uno degli uomini più potenti d’Italia: presidente del Consiglio e segretario della Dc. «Non me ne sono accorto», dice Ciriaco De Mita oggi. «Se ne sono accorti tutti gli altri», ribatto io. E lui: «Ho sempre pensato che chi è dentro ad una struttura di potere svolge semplicemente una funzione». «Comunque», dico, «adesso è un tranquillo signore della politica». Acconsente: «Definizione appropriata». Mi infilo nella fessura che mi ha concesso: «È cambiato qualcosa intorno a lei?». Una premessa: intervistare Ciriaco De Mita è faticoso. Il suo linguaggio non è semplice. I suoi ragionamenti seguono percorsi tortuosi.
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- 3 Febbraio 2005
Luigi Crespi, l’uomo che ha inventato il contratto con gli italiani di Berlusconi e la megacampagna («Meno tasse per tutti») sui megacartelloni, ricorda quel periodo di stress che fece saltare il suo metabolismo. «Dormivo poco, lavoravo male, ero in continua tensione». Si era comprato quasi tutti gli istituti demoscopici concorrenti per tentare di creare un grande polo della comunicazione. Ma l’aveva fatto con i soldi delle banche e, oppresso dai debiti, aveva dovuto rinunciare a tutto. «Poi l’ernia alla schiena. Un mese e mezzo a letto immobilizzato, un dolore terrificante. Superato col cortisone. In poco tempo sono passato da 130 a 184 chili». Passata l’ernia, passate le banche, adesso è sotto i 150 chili. Dice: «A forza di dieta e di preghiera». La preghiera è la nuova dimensione: guardarsi dentro e scoprirsi buddista.
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