Anna Finocchiaro - (letta 8.952 volte)

Più di 100 tra ministri e sottosegretari. Ma solo 20 donne. Nella politica italiana il conto delle Pari Opportunità continua a non tornare. Questa volta però al governo c’è la sinistra. Anna Finocchiaro, ex magistrato a Catania, da anni dirigente dei Ds, ex ministro delle Pari Opportunità, oggi capogruppo dell’Ulivo al Senato, alle donne e alla giustizia ha dedicato una vita. Dice: «Le donne che ricoprono una carica politica subiscono una delegittimazione preventiva quando i media le rappresentano attraverso le caratteristiche fisiche, si soffermano sulla loro bellezza e sulla loro eleganza. Si arriva all’assurdo che spesso gli articoli in cui si parla delle donne in termini di look e di bellezza sono accompagnati da un altro articolo in cui ci si scandalizza del fatto che le donne non hanno possibilità di fare carriera in politica».

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Si ricomincia a parlare di amnistia. Sono passati anni da quando Papa Giovanni Paolo II la invocò davanti a mille deputati italiani. Scatenò, quel giorno, un’ondata di applausi e di commozione. Dal giorno dopo, oblio. I politici italiani, anche quelli cattolici, hanno un rapporto strano con le gerarchie ecclesiastiche. Pronti a finanziare le scuole cattoliche o a votare l’esclusione dell’Ici per i beni immobili della Chiesa, di fronte ai grandi temi etici dimenticano il magistero della Chiesa. Il Papa dice che non si deve andare in Irak? Loro votano la spedizione italiana. Monsignor Vincenzo Paglia, già assistente spirituale della comunità di Sant’Egidio, sempre attenta ai temi della giustizia sociale, oggi è vescovo di Terni. E autore di un libro dibattito con Giuliano Amato sui rapporti tra fede e ragione. Chiedo a lui perché i politici cattolici sono così poco sensibili ai temi della pace, del disastro ambientale, del sottosviluppo del Terzo Mondo, della fame.

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Cristina Parodi - (letta 46.342 volte)

Aveva partecipato all’avventura della fondazione del Tg5. Poi, nove lunghi anni a Verissimo. Adesso è tornata al Tg5. Un ritorno alla grande per la bella Cristina Parodi dopo un «annus horribilis» che ha visto il suo matrimonio con Giorgio Gori vivisezionato sui settimanali popolari a causa di una lunga vicenda di gossip a base di separazioni, paparazzate, sms rubati e dati alle stampe. Proprio lei trascinata in questa storia, con la sua immagine di ragazza bene, sobria, elegante, perfettina.

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Giulio Giustiniani - (letta 9.296 volte)

Mistero de La7. La televisione fa ottimi programmi, ha personaggi interessanti, fa il talk show più godibile (quello di Daria Bignardi), la trasmissione di approfondimento di cui si parla in continuazione (quella di Giuliano Ferrara), il magazine mattiniero più vivace (quello di Antonello Piroso). Ha personaggi come Piero Chiambretti, Enrico Vaime, Rula Jebreal, Andrea Monti, Gad Lerner. Fino a qualche settimana fa, aveva Aldo Biscardi, il più popolare giornalista sportivo televisivo. Ha dietro di sé il colosso della Telecom di Marco Tronchetti Provera. Eppure fa da sempre ascolti minimi. Mistero. Provo a parlarne con Giulio Giustiniani, giornalista di lungo corso (è stato vicedirettore del Corriere della Sera e direttore del Gazzettino), oggi direttore dell’informazione de La7.
Giulio, perché?

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