Davide Parenti - (letta 17.125 volte)

Un altro giornalismo è possibile? Accanto ai grandi giornali di informazione e di opinione si sta facendo largo qualcosa di diverso? Il Gabibbo è un inviato speciale? Le incursioni delle Iene sono inchieste giornalistiche? Quando chiedono ai parlamentari che cosa è la Consob, quando fanno il test antidroga ai deputati, fanno solo spettacolo. «Il problema dei giornalisti è che parlano come giornalisti e si capisce la metà di quello che dicono», spiega Davide Parenti, il papà di tutte le Iene, oggi impegnato anche sul fronte di Matrix. Ma i giornalisti non dovrebbero essere proprio quelli che dipanano il linguaggio dei politici, che rendono chiare situazioni oscure? Insomma, è più giornalista Enrico Lucci o Vittorio Feltri? «È brutto dire che la nostra “è un’altra forma di giornalismo” e quindi non lo dico».

 

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Primo Greganti - (letta 32.050 volte)

Non ha parlato. Comunque non ha detto quello che i giudici volevano che dicesse. E cioè che anche i comunisti, come la Dc e il Psi, avevano partecipato al grande banchetto di Tangentopoli. Mentre tutti facevano a gara a chi confessava per primo, lui, Primo Greganti, il compagno G, negava tutto. I soldi dei Ferruzzi, i 612 milioni? Certo che li ho presi. Erano il compenso per le mie consulenze. Il miliardo dell’Itinera? L’ho incassato. Era la caparra per la vendita di un immobile. A forza di negare, si fece tutta la carcerazione preventiva, più di 100 giorni. E incassò la condanna patteggiando tre anni. Alla fine mise d’accordo sinistra e destra: ecco uno con le palle, uno che resiste,. Un eroe. Un simbolo. Ma lui non ci sta: «Sarei un eroe se mi fossi sacrificato per salvare il Pci. Ma questo non è vero. Io sono innocente e basta».

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Pier Ferdinando Casini - (letta 16.796 volte)

Una volta stavano insieme, lottavano insieme, governavano insieme. Oggi tra Pier Ferdinando Casini e Silvio Berlusconi è calato il grande freddo. Eppure ancora l’altro ieri Casini progettava con Berlusconi e Fini il grande partito unico dei moderati. Adesso lo definisce «un’operazione di plastica facciale», dice che perfino la Casa delle Libertà non ha più senso, che è finita, e che non andrà nemmeno ai vertici. Ma l’ha avvertito Berlusconi che aveva intenzioni così cattive? «Io non ho offeso nessuno, ho solo reagito ad un atteggiamento padronale inaccettabile».

 

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Giorgia Meloni - (letta 39.209 volte)

Non la si vede molto in televisione. Non è ancora stata a Porta a porta e nemmeno a Matrix. Qualche settimana fa la giovanissima Giorgia Meloni, segretaria dei giovani di An, vicepresidente della Camera, è stata a Quelli che il calcio invitata da Simona Ventura, ed è apparsa un po’ irrigidita. Addirittura musona. Inesperienza? Giovane età? Cattivo carattere? «Me lo hanno detto in tanti. Ho dato l’impressione di essere antipatica». Più che antipatica, un po’ seccata. Contrapposta a Caruso, poteva far di meglio… «Caruso non aiuta, non è facile parlare di politica con una persona del genere. Dice cose incredibili». Si poteva pensare che lei stesse recitando il ruolo della dura, della vera donna di destra. «In alcuni casi posso sembrare aggressiva. Ma sono una persona che accetta l’ironia, sta alla battuta. Se ho dato l’impressione opposta vuol dire che non sono stata brava».

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