- 21 Agosto 2007
Ma perché volete sposarvi?
"Intanto è una questione di principio. I cittadini omosessuali devono essere considerati esattamente alla stregua di qualunque altro cittadino e quindi devono avere gli stessi diritti. Gli eterosessuali hanno il diritto di sposarsi. Perché gli omosessuali no?"
La questione di principio l’ho capita. Ma mi chiedo perché abbiate questo desiderio. Un desiderio che negli eterosessuali va scemando…
"L’esistenza di una legge che consenta alle persone omosessuali di accedere all’istituto del matrimonio o agli istituti equivalenti non implica l’obbligo di usarla. Basta che ci sia. Se poi uno vuole la usa, se non vuole non la usa. L’esistenza di un diritto non obbliga di avvalersi di questo diritto".
Come l’aborto.
"Bravissimo! È esattamente come l’aborto. Nessuno è obbligato ad abortire. Però deve esserci la libertà di farlo. Una legge non ha solo il compito di garantire un diritto ma è anche un fatto educativo. Se esiste una legge che consente agli omosessuali di sposarsi o di accedere a un istituto simile è ovvio che diventa un fatto culturale perché si riconosce nei fatti l’esistenza delle persone omosessuali e si garantisce dignità alle persone omosessuali, anche a quelle che non si sposano, anche a quelle che non utilizzano il Pacs o i Dico. Insomma la battaglia è rilevante prima di tutto sul piano simbolico, dell’uguaglianza, dell’equità".
La questione omosessuale è non una questione di costume?
"Lo dicono tanti. Invece è una questione di diritti umani. Quando si parla di omosessualità molti commentatori tendono a dire: "Esiste un gruppo umano che fa una scelta". Non è vero. Il gruppo degli omosessuali non fa nessunissima scelta. Uno a un certo punto si accorge di essere omosessuale. L’unica cosa che può fare è accettarsi, cercare di vivere felicemente la propria condizione omosessuale".
Oppure non si accetta…
"E si nasconde come fanno in tanti".
Fanno male?
"Fanno malissimo, prima di tutto per se stessi, anche se il non dichiararsi è un fatto pertinente alla propria libertà".
Sembrava fatta per i Pacs. Poi è arrivata una frenata tremenda da parte del centro sinistra.
"Per la verità sono stati i risultati elettorali a rendere arduo il cammino della legge. Mentre alla Camera ci sono oltre 70 seggi di vantaggio sul centrodestra al Senato si viaggia su di un voto o due di maggioranza ogni volta che l’aula si esprime. Per di più nella Margherita è stata eletta una pattuglia di senatori clericali, i Teodem, che non permettono a nessuna legge invisa al Vaticano di avere una qualche possibilità di approvazione".
Chi sono i killer, i mandanti e i complici dell’affossamento della legge?
"Il gruppo dirigente della Margherita a partire da Rutelli".
Che ne dici della Binetti?
"Ho difeso, da libertario quale sono, il suo diritto di usare il cilicio. Come puoi immaginare non ho nulla contro le pratiche sado maso, purchè non ce lo voglia imporre a tutti come metaforicamente vogliono fare le gerarchie cattoliche. Non riesco a capire che ci faccia la Binetti nel centrosinistra. L’Italia è il Paese dei paradossi. In Inghilterra o negli Usa la Binetti starebbe nei banchi dei conservatori reazionari."
E della Bindi?
"Sembrava più a sinistra di Rifondazione, poi è venuta fuori la sua vena integralista. Mi ha impressionato molto quando ha confessato di aver temuto la ‘dannazione della sua anima’ per i Dico. Il progetto di legge sui Dico porta la sua impronta indelebile e si vede: per i conviventi prevede solo diritti attenuati, la dichiarazione all’anagrafe disgiunta (due gay potrebbero persino festeggiare la loro unione con una dichiarazione congiunta) per evitare che osino definirsi una ‘famiglia’. Non a caso non ha invitato le organizzazioni gay alla Conferenza nazionale sulla famiglia del governo dicendo ‘scordatevi di essere considerati una famiglia’. In precedenza aveva persino detto che era meglio per un bambino tornare alla sua tribù in Africa che essere adottato da una coppia gay. Rosi Bindi è ministro della famiglia (al singolare) in un governo di centrosinistra, chi lo direbbe…
E della Pollastrini?
"E’ la ministra che presidia quel poco di laico che c’è nel governo. Una impresa titanica".
Perché gli omosessuali suscitano simpatia e solidarietà?
"I diritti umani interessano tutti coloro che amano democrazia e libertà, a prescindere dagli orientamenti sessuali. I regimi autoritari e le religioni monoteiste hanno la tendenza ad obbligarti a uno stile di vita, loro ti dicono: "Questo stile di vita equivale ad una società sana, questo stile di vita è funzionale al piano di Dio, allora devi vivere la tua vita come dico io".
E invece?
"E invece no! La chiave di una società laico-liberale sta nel fatto che gli esseri umani si autodeterminano. Ogni persona deve essere padrona della propria vita dalla nascita alla morte".
Lo Stato però…
"Lo Stato deve intervenire soltanto come elemento regolatore, non come stato etico che si intromette nel tuo privato. Non deve spiegarti come ti devi vestire, con chi devi andare a letto, con chi devi fare l’amore. Noi viviamo in un Paese dove la qualifica di cattolico viene attribuita automaticamente al 99 per cento delle persone. Ma perché io devo essere considerato cattolico se non lo sono?"
Non hai risposto alla domanda iniziale. Diritti umani a parte, avete proprio tanta voglia di sposarvi? Volete diventare normali?
"Certo che c’è una voglia di normalità, di integrazione. Ma bisogna intendersi sul concetto di normalità che a mio avviso è solo un fatto statistico: la norma è lo stile di vita della maggioranza la quale tende a definirlo come ‘giusto e naturale’. Se tu non fai parte delle persone considerate normali sei escluso. Questa idea di normalità è un’idea brutale e razzista. Seguendo questo principio Hitler ne ha fatti fuori 6 milioni di anormali. Lui era il normale e quelli che non corrispondevano alla sua normalità erano da eliminare".
E allora?
"La rivendicazione della normalità significa voler considerare la diversità non come un problema ma come un valore. Il fatto che ogni essere umano sia diverso deve essere considerato normale".
Quanti sono i gay in Italia?
"I gay che hanno coscienza di sé saranno almeno un milione".
Quanti si rivolgeranno ai Dico?
"In Francia ci sono 200 mila coppie che hanno utilizzato la legge sui Pacs".
Non tutti gay.
"No, solo il 40 per cento sono coppie gay".
I cattolici dicono che minate la famiglia.
"Ma la famiglia eterosessuale non ha avuto il ben che minimo problema in Francia. Chi vuole sposarsi in modo tradizionale è liberissimo di continuare a farlo. Il problema qual è? Sotto il profilo strettamente giuridico si tratta di avere una pluralità di istituti giuridici che diano a tutti, omosessuali compresi, una vera libertà di scelta. Perché ci deve essere un solo istituto giuridico per sistemare le proprie relazioni personali ed affettive? Non c’è scritto da nessuna parte. Prendi un codice civile. C’è una infinità di società, Spa, Srl, Sas…Perché chi fa un’impresa economica può scegliere e la stessa cosa non può fare chi vuole dare un ordine alla propria vita sentimentale?".
L’analogia è un po’ azzardata…
"Ma se due persone per esempio vivono uno a Milano e l’altro a Roma e vogliono stabilire tra di loro un rapporto anche di carattere giuridico per definire a chi vanno i beni o per sancire l’importanza della loro relazione anche se non si sta nella stessa casa, perché queste persone non devono poterlo fare?"
Una, dieci, cento famiglie…
"Anche in campo familiare ci deve essere una pluralità di istituti giuridici che consenta alle persone una vera possibilità di scelta. A tutti, omosessuali e eterosessuali. Non vedo perché debba esserci soltanto il matrimonio tradizionale".
Non mi hai detto quanti gay si sposeranno in Italia.
"Intanto bisogna vedere che istituto giuridico si riuscirà a fare".
Pacs, simil Pacs, Dico…
"Parecchie migliaia. Il fenomeno è già diffuso in Italia".
Questo è uno scoop.
"Molti si sposano all’estero. Innanzitutto quelli che hanno un partner straniero. Chi si sposa un olandese, uno spagnolo, un tedesco, un inglese, un francese utilizza le leggi di quei Paesi. Lo hanno già fatto in moltissimi. Non tutti hanno deciso di rendere nota la loro unione o il loro matrimonio. Nell’ottobre del 2002 Alessio De Giorgi e Cristian Panicucci fecero il Pacs a Roma utilizzando il passaporto francese di Cristian. In quel giorno io presentai la proposta di legge in Parlamento per dare una valenza simbolica molto forte. Ma c’erano già altre undici coppie che avevano fatto il Pacs a Roma all’ambasciata di Francia e non l’avevano reso noto".
Quanti sono i gay italiani sposati con stranieri?
"Francamente non lo so. Diciamo un migliaio di coppie in questo momento. Io ne conosco una cinquantina personalmente. E’ un fenomeno che non si conosce, il turismo migratorio, la migrazione matrimonialistica gay. E sai qual è la morale? Che in Italia, per aver la garanzia dei diritti, bisogna emigrare. Questa è la verità".
Perché non ti sei sposato all’estero?
Beh, intanto per sposarsi bisogna essere in due e al momento il mio compagno non è dell’idea…ma in futuro chissà? Perché no?
Oggi c’è la festa dei normali qui a Bologna, organizzata dall’Udc…
"Da morir dal ridere! Si considera normale, nell’Udc, la presenza di un personaggio come Totò Cuffaro, inquisito per rapporti con la mafia. Quello è normale, purché si sposi con una donna. Ci saranno un sacco di normali alla festa. Mi piacerebbe andare a filmare questi normali e poi andare a vedere qual è il loro pedigree. La fedina penale normale o quante famiglie hanno".
Destra e gay. A che punto siamo?
"Sul rapporto tra fascismo, nazismo e omosessualità è stato scritto molto. Il fascismo perseguitò gli omosessuali in applicazione delle leggi razziali e considerò per un periodo l’omosessualità come un reato politico, passibile di confino. Un questore particolarmente zelante, quello di Catania, si chiamava Molina, ne mandò al confino un centinaio. Poi c’erano i pestaggi e anche qualche morto. Ma niente di paragonabile al nazismo. La persecuzione durò dal ’39 al ’41, poi vennero liberati perché bisognava far posto nei campi di prigionia. Il regime fascista si basava su un carattere di cultura maschilista ma a differenza del nazismo decise di non perseguitare giuridicamente l’omosessualità perché altrimenti le avrebbe fatta propaganda. Si limitavano ad applicare le leggi sul buon costume, sul pudore, sull’ordine pubblico. Oppure facevano schedare i gay dall’Ovra".
Anche la democratica repubblica italiana schedava i gay…
"Il vizio delle schedature è un’eredità del fascismo. Esiste ancora oggi il rischio di essere schedato. In Italia ci sono 300 mila persone intercettate. Siamo un Paese di spiati. Una volta a Parma scoprimmo una circolare dei carabinieri che ordinava di andare a prendere tutte le targhe delle auto parcheggiate davanti ad una discoteca gay e di identificare tutti i proprietari".
Avete protestato, immagino.
"Andammo da Maroni, ministro degli Interni. Ci disse che non condivideva questa pratica delle schedature di massa, ci diede ragione su tutto, anche sui matrimoni gay, sulle adozioni, su tutto, era a favore a tutto!"
Un Maroni di altri tempi.
"Altri Maroni. Maroni del 1994.
Nessun commento.