- 7 Ottobre 1998
Sabrina Ferrilli nuda. Sulla copertina di “Max”. E’ questa la nuova via indicata alle giovani attrici italiane per rimanere sulla cresta dell’onda? Che cosa farà per controbattere l’audace mossa la sua rivale Maria Grazia Cucinotta? Si spoglierà anche lei? Gli interrogativi non possono rimanere senza risposta. Apriamo il dibattito e diamo la parola a lei.
Signora Cucinotta, ha visto che cosa ha fatto Sabrina?
Sinceramente, mi era sfuggito.
E adesso?
Adesso niente. Resto delle mie idee.
E cioè?
Sono sulla cresta dell’onda ormai da molto tempo e la gente mi accetta così. Vestita.
E’ polemica?
Ma per carità. Ognuno gestisce il proprio corpo come crede. Ed è meglio così. C’è più varietà.
Vede che c’è polemica?
Sabrina Ferrilli non ha mai nascosto il proprio corpo. Non si è mai dichiarata contraria al nudo. Ha un corpo fantastico. Se vuole esporlo, ben venga.
Ma?
Ma non è essenziale per raggiungere il successo. Se si punta sul corpo, è rischioso. Il tempo passa per tutti.
Lei non si spoglia per pudore?
Una volta sarebbe stato per pudore. Oggi no. Oggi è una sfida con me stessa. Tutti si aspettavano che avendo un fisico come quello che ho e delle tette grosse come quelle che ho prima o poi mi spogliassi. E’ tradizione: la ragazza prosperosa si mostra.
E invece lei…
Il mio pubblico non vuole.
Ma per favore non lo pensi nemmeno! Gli uomini italiani impazzirebbero per vederla nuda.
Quando si è sparsa la voce che mi ero spogliata nell’ultimo film, “La seconda moglie”, ho ricevuto centinaia di lettere di persone deluse.
Ma allora si è spogliata!
Ma no! Lo vedrete. Ci sono molte scene sensuali. Si vede e si intravede. Ma niente nudo.
Insisto. Gli uomini italiani…
Le lettere erano di ragazzi che mi imploravano: non farlo.
Preferiscono il vedo e intravedo?
Io non credo che l’uomo italiano sia fissato per il nudo.
“Max” è andato esaurito.
E ti credo! Sabrina è una bellissima ragazza e la curiosità è forte.
Vede che ho ragione io?
Io non sono contro il nudo. Non lo faccio perché non mi va e non mi serve in questo momento.
Questo è già più ragionevole. Lascia una speranza.
Mai dire mai. Ma io per adesso uso il mio corpo per quello che mi è richiesto. Le parti più intime le riservo a me stessa.
Lei non si è spogliata proprio mai? Nuda mai?
Mai. Molto spogliata si, ma nuda mai. E’ meglio, mi dia retta. Se vuole immaginare ci riesce benissimo. Ed è più bello. E si evitano le delusioni.
Ma che delusioni, signora Cucinotta, la prego!
Non si sa mai. Il cinema a volte imbroglia. Negli Stati Uniti ho visto da vicino molte attrici che nei film erano delle supersexy e sono rimasta delusissima.
Nomi, nomi.
Neanche sotto tortura.
E lei nemmeno il topless?
Lei non sa che cosa vuol dire avere una quinta.
No.
E’ scomodo, ingombrante.
Psicologicamente?
Materialmente. Una corsa sulla spiaggia senza reggiseno crea dei problemi. Fa male. E comunque con queste tette che ballano da tutte le parti si è ridicole.
Quindi niente tintarella integrale…
Io trovo molto eccitante avere il segno del costume sulla pelle. Un secondo bikini di pelle umana. E’ bellissimo.
Le hanno mai chiesto di spogliarsi?
Continuamente.
Cifre?
Nemmeno arrivata a discuterle.
Per che cosa?
Film, servizi fotografici, calendari.
Calendari ne ha fatti.
Si, per l’edizione francese di “Max”, per “Panorama”. Ma non nuda. Sempre in reggiseno e mutandine. Quando mi hanno chiesto di farlo per la Pirelli ho detto di no. Non mi fido di certi fotografi top. Più sono famosi più fanno casino. Si mettono a urlare. Sono dei divi. E tu non sai come va a finire. E poi ti tocca controllare le foto che hanno fatto, una per una.
Troverebbe imbarazzante posare nuda?
Non particolarmente. Girare certe scene d’amore è sempre imbarazzante. Anche un bacio lo è. Non è facile, nemmeno per un’attrice, fare certe cose con gente che non si conosce. Certe cose si fanno con piacere solo con la gente che si sceglie. E poi c’è gente che approfitta.
In che senso?
Nell’ultimo film c’era l’attore slavo che si considerava molto macho e si prendeva dei passaggi.
Non capita tutti i giorni di essere baciati da Maria Grazia Cucinotta.
Ho dovuto metterlo a posto.
Magari si era fatto solo prendere da una recitazione troppo verista…
Si capisce quando uno recita o ci prova.
Succede spesso?
Prima, quando ero alle prime armi, succedeva più spesso. E se protestavo dicevano: ehi, calma ragazzina! Ma io protestavo lo stesso.
Che cosa si prova nelle scene d’amore? Solo imbarazzo?
A volte le scene di seduzione diventano comiche.
Magari quando si ripete lo stesso bacio dieci volte…
Trenta volte. Campo lungo, piano americano, primo piano. Riprese di lui, riprese di lei. Da davanti, da dietro, di fronte, Alla fine cominci a ridere come una pazza. Sempre che non trovi il macho slavo.
Ha mai rifiutato film per problemi di nudo?
“L’avvocato del diavolo” con Ken Reeves e Al Pacino. Delle dieci scene che dovevo girare, sei erano di nudo. Lo dico sinceramente: io non ho un fisico giusto per girare scene di nudo. Lo devono fare quelle con il fisico asciutto.
Quantifichiamo?
Terza di reggiseno, al massimo. O le ragazzine. Nel “Paziente inglese” la protagonista si spogliava ma non dava fastidio. Anzi era elegante.
Nella sua opposizione al nudo c’entra suo marito?
Mio marito non legge i miei copioni, non vede i miei film. Non si preoccupa. Non è geloso. Non dice nulla sulle scene di baci o cose del genere.
Bravo.
Non so come faccia. Io non sopporterei mai che il mio uomo baciasse un’altra in un film. Sono gelosa e possessiva.
E se avesse sposato un attore?
Non lo avrei sposato.
Non crede che ci sia più peccato nel vedo e intravedo che nel nudo? Che ci sia più malizia nel concedere poco?
Certamente. Ma ci vuole un po’ di suspence. Come una cosa mai colta. Come gli amori impossibili che sono i più belli. Come perdere una scatola che non si è mai aperta. E ti resta per sempre la curiosità.
Signora Cucinotta, lei ha l’animo della torturatrice!
Torturatrice? Un uomo che si eccita per il nudo non è intelligente. All’uomo vero interessa lo charme, non le cose spiattellate. La conquista, la seduzione, la passione non hanno nulla a che vedere col nudo.
Non intendevo questo.
Senta, io non sono avara del mio corpo, ma un po’ di mistero bisogna lasciarlo. Non mi hanno vista nuda. Ma quasi nuda sì. Fatemi rimanere una donna un po’ misteriosa. Ci sono tanti anni avanti a noi e mi svelerò piano piano. E prima o poi, per favore, fatemi un’intervista in cui non si parla di tette.
Nessun commento.