- 20 Aprile 2006
Alle conferenze stampa degli attori quando arrivava lei, tutti cominciavano a chiedersi: «Adesso che succederà?». E lei una volta sposava George Clooney davanti a centinaia di giornalisti, un’altra volta si fidanzava con Tom Hanks. E la volta successiva lo mollava davanti a tutti per mettersi con Leonardo DiCaprio. Perché era una jena, a quei tempi, Victoria Cabello. Poi ha fatto carriera ed ha avuto uno show tutto suo, Very Victoria, a Mtv. Ma le è rimasta appiccicata la fama di guastatrice. Non del tutto a torto. Perché se alla sua trasmissione veniva Gianni Morandi lei subito si spogliava e faceva rimanere in mutande anche lui.
Anche a Sanremo sei andata a fare la guastatarice.
«No. Se fossi stata una guastatrice, avrei fatto cose diverse. Sarei salita sul palco e avrei interrotto Povia mentre cantava…
Ti avrebbero portato via i carabinieri. A Sanremo non si scherza su queste cose.
«Una volta ho fatto una cosa del genere sul set di Vasco Rossi. Fingevo di essere sua figlia e rompevo le scatole a tutti. Al produttore: quando cominciamo? Al parrucchiere: come gli hai tagliato i capelli? Al regista: che inquadratura è questa? Nessuno mi riconosceva e io andavo avanti».
Però quando un cantante canta non si può toccare…
«Appunto: quando lui stava girando la scena buona, alle quattro del mattino, a Cinecittà, ho gridato: “Stop, stop, i capelli non sono a posto”. Il regista urlò: “Io la strozzo”. Vasco disse: “Legatela”».
A Sanremo giornali e critici hanno attaccato tutti, dal conduttore allo sceneggiatore. E Dio li perdoni, anche gli autori. L’unica che hanno salvato sei stata tu.
«Libero mi ha attaccato, Il Messaggero anche. Ma me lo aspettavo. Era la risposta al fatto che avevo dichiarato che se fosse venuto Schwarzenegger io non sarei salita sul palco».
Sei proprio una rompiballe.
«Ma io sono timida. Una timida estroversa».
Ti iscriveresti a un club che accettasse la tua iscrizione?
«Cioè?».
È la frase di Groucho Marx: «Non vorrei mai appartenere ad un club che accettasse tra i suoi soci uno come me».
«Anch’io non vorrei. Ma avrei potuto fare un club con Groucho Marx. Solo noi due».
Perché sei voluta entrare nel rutilante mondo dello spettacolo?
«Era una cosa che sentivo. Ho cominciato muovendo piccoli passi nella pubblicità. Poi ho seguito diversi corsi di recitazione. L’ultimo con un grande maestro della Paolo Grassi, Kuniaki Ida. Poi sono arrivate Video Music e Mtv. Interviste a grandi attori e alle pop star».
Tu sei credente?
«Ho una formazione cattolica. Credo di essere credente. C’è stato un momento in cui mi sono un po’ allontanata. Fu quando il mio fidanzato morì tragicamente in un incidente. Avevo vent’anni e stavamo insieme da cinque. Non riuscivo a darmi pace. Mi allontanai dalla religione. Poi, nel corso degli anni, qualcosa è cambiato. Non so dire se sono esattamente credente però c’è qualche cosa che mi attira. Quando mi sento un po’ persa vado in chiesa e sto lì. Il silenzio e la pace mi danno serenità».
A Sanremo hai detto una battuta su Ratzinger e poi ti sei fatta il segno della croce.
«Il giorno dopo è venuto un vescovo a Sanremo e gli hanno riportato la battuta e lui ha detto: “E allora? Che problema c’è?”».
E il segno della croce?
«Mi è venuto automatico e l’ho fatto. Non so dirti perché».
C’era un prete nel backstage…
«L’ho chiesto anche a lui che cosa ne pensasse e lui mi ha detto: “Non ci vedo niente di male”».
E ti sei fatta benedire.
«Un paio di volte. Prima di uscire sul palco».
La tua vita.
«Sono nata a Londra e ho vissuto sulle rive italiane del lago di Lugano. A 20 anni sono venuta a Milano. Facevo lavoretti in Fiera, qualche pubblicità. Stavo in un microscopico monolocale. Non vivevo nel lusso ma mi divertivo. Frequentavo quelli che, come me, speravano di arrivare a fare, prima o poi, quello che sto facendo io adesso».
Qualcuno ce l’ha fatta?
«Padma, fece il provino con me per Mtv. Fu scartata e presero me. Lei poi ha sposato Salman Rushdie».
Se prendevano lei?
«Adesso io potrei essere la moglie di Rushdie. Non sarebbe meraviglioso?».
Per Mtv hai intervistato mezzo mondo.
«Woody Allen, un mito. Madonna, un grande personaggio. Io divido il mondo in persone che mi interessano e persone che non mi interessano».
Come andò con Madonna?
«È stata divertentissima. Mi hanno perquisita prima di entrare nella stanza, c’erano otto bodyguard. In un angolo c’era Lourdes, la figlia, che giocava con tre tate. Io le ho detto: “Mi fa veramente piacere intervistarti, perché sono cresciuta con i tuoi poster sul muro”. Ho capito subito che avevo fatto una gaffe, che le avevo dato della vecchia. Quando ho cercato di rimediare lei ha capito: “Non preoccuparti, non mi sono offesa”. E pensare che ne avevo sentite di tutti i colori, mi avevano detto che era una vera jena, una che se si secca si alza e se ne va».
Chi è stato il più antipatico?
«Harrison Ford. Era freddo e distaccato, rispondeva a monosillabi. Un guaio perché le mie interviste hanno bisogno di un minimo di complicità da parte dell’intervistato».
Come andò con Richard Gere?
«Io volevo essere presa in braccio, tipo Debra Winger in Ufficiale e gentiluomo. Ma lui aveva problemi di sciatica e non riusciva a tirarmi su. Allora mi baciò».
Ti è piaciuto?
«È stata una esperienza incredibile, non me l’aspettavo, un personaggio come Richard Gere, un sex simbol».
Bacio vero? French kiss?
«No. Un bacio cinematografico. Finto».
Anche finto, sempre bacio è.
«Dopo mi hanno detto che Richard Gere era stato male e aveva vomitato tutta la notte».
Hai intervistato anche Romano Prodi. Niente bacio?
«Niente bacio. Gli ho regalato una maglietta. Una canotta da autista. Partiva col Tir».
Gli hai regalato anche un calendario di donne nude.
«Si è messo a ridere».
L’ha sfogliato?
«No, ma gliel’ho sfogliato io».
Tu per chi voti?
«Ho delle idee molto chiare su quello che mi piace e non mi piace, ma non ti dirò il mio voto».
E perché mai?
«Nel mio lavoro non bisogna mai prendere posizione».
Opportunista. Non vuoi perdere metà del pubblico.
«No, non è per questo. Le persone che seguono il mio lavoro sanno benissimo come la penso».
Allora facciamolo sapere anche agli altri.
«Ideologicamente sono molto più vicina alla sinistra che alla destra».
Quindi non Berlusconi.
«È un grande showman, ma non è in linea con le mie idee».
Chi sono i politici che non ti piacciono?
«Devo dire che Calderoli…».
Sono stufo di Calderoli. Dite tutti Calderoli. Troverò un giorno uno a cui piaccia Calderoli?
«Non amo nemmeno Fini. Per non parlare di Tremonti».
Che impressione fa stare con Maurizio Cattelan, un artista che guadagna 876 mila dollari per un’opera?
«C’è anche l’opera da tre milioni, se è per questo. Ma sono cifre d’asta, non soldi che vanno direttamente a lui».
Comunque…
«Non ho mai chiesto il suo estratto conto e non mi interessa. In effetti è un artista molto quotato. Ma non è attaccato ai soldi. Se lo fosse avrebbe sfornato subito altre opere. Invece si è dedicato alla Biennale di Berlino. La cosa curiosa è che quando usciamo pago sempre io».
Cattelan ha il braccino corto?
«No. Fa piacere a me pagare. Sono sempre stata così con gli uomini, non ho mai voluto farmi invitare».
Ma è uno che vive da 876 mila dollari?
«A Milano ha un monolocale di 18 metri quadri».
Anche tu hai un appartamento piccolo?
«Il mio in realtà è un pochino più grande: 75 metri quadri. E viviamo da me. Però ogni tanto a me piace andare a dormire a casa sua».
18 metri: dormite in piedi.
«C’è un letto. E un bagno che si è costruito da solo. Poi ha una casa anche a New York. Dove sta spesso».
Che coppia: continenti separati.
«La lontananza è difficile da gestire. Ma siamo fortunati perché abbiamo entrambi dei lavori che ci permettono grande mobilità. Io raggiungo lui, lui me. Abbiamo basi un po’ qua e un po’ là. New York, Berlino, Milano».
Tu sei gelosa?
«No. Con un rapporto a distanza come il mio se sei gelosa è la fine».
Sei mai stata tradita, hai mai tradito?
«Sì, sono stata tradita, e ho tradito. Erano dei rapporti già consumati. Ma fa sempre male, comunque».
È vero che quando tua madre si arrabbia ti dà del lei?
«Lei è inglese, parla un italiano molto divertente, tipo Stanlio e Ollio. Per cui si sbaglia e mi dà del lei».
La televisione che non guardi?
«Non guardo Marzullo».
Non sei mai andata a Sottovoce?
«Non potrei affrontare i capelli di Marzullo».
Se tu dovessi fare un governo dello spettacolo chi sceglieresti come ministri?
«Sabina e Corrado Guzzanti. Tutti e due ministri dello Spettacolo. Poi Michele Santoro alla Giustizia ed Enzo Biagi alle Pari Opportunità. Fiorello alla Cultura. Arbore agli Esteri, Fabio Fazio al ministero del Buonumore».
Che cosa pensi dei voltagabbana?
«Ricordo le elezioni del 2001, quando vinse Berlusconi. Molti giornalisti dei tg, dando la notizia, erano ammiccanti. Avevano un sorriso come dire: io sono dalla parte tua. Vedo gli stessi giornalisti che migrano già dall’altra parte».
Nomi?
«C’era una giornalista di Rai Uno con gli occhi di ghiaccio e i capelli a caschetto… Non ricordo il nome».
Definizione di voltagabbana.
«Uno abituato a gestire il potere in ogni sua manifestazione. Vespa è incredibile da questo punto di vista. È abilissimo a destreggiarsi in ogni occasione e in ogni partito. Adesso mi è già diventato comunista, si fa per dire, naturalmente. Ha un fiuto eccezionale. Guardi lui e capisci come va il mondo».
Invece di fare tante analisi politiche…
«Basta guardare Bruno. È un barometro. Come quelle madonnine… lui diventa rosso o blu…».
Gioco della torre. Fazio o Chiambretti?
«Mi piacciono entrambi. Piero è un maestro per me. È quello che ha inventato lo stile “jena”. Fazio è il contrario. Mi piace la sua garbatezza e il suo modo di fare domande al limite. Come dire: l’ho detta, ma non la volevo dire. Un finto buono. Usa la bontà come strumento di lavoro».
Prodi o Bertinotti?
«Butto Bertinotti perchè ho sempre preferito la mortadella al cachemire».
Follini o Buttiglione?
«Ma che carogna!».
Sei una jena, ricordatelo.
«Allora butto giù Buttiglione. Ha quegli occhi…. sembra Bubu».
Sgarbi o Ferrara?
«Ferrara mi fa paura ma mi affascina».
Se Ferrara venisse nella tua trasmissione che cosa gli faresti fare?
«Qualcosa sul sesso sicuramente».
Ti faresti baciare?
« Sarebbe un bel momento di spettacolo».
Previti o Dell’Utri?
«Sulla torre c’è un pubblico ministero?».
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