- 2 Settembre 2002
E’ molto arrabbiata. Sui giornali italiani è finita come regina delle papere. Maria Grazia Capulli, 42 anni, conduttrice del Tg2, una delle più amate telegiornaliste italiane, non l’ ha digerita. «Non ho mai fatto una papera in vita mia», precisa. Ma un sondaggio, uno di quei sondaggi estivi che compaiono al comparire degli ombrelloni, l’ ha messa al primo posto tra le autrici di papere, davanti a Sposini, Di Giammarioli e alla Foschini. «Come hanno fatto i giornalisti a credere a un sondaggio c osì palesemente falso?», protesta Maria Grazia. «Sarebbe bastato guardare una sola volta il Tg2. Le papere che racconta di aver fatto Cesara Buonamici io non le ho mai fatte. Essere presa da esempio negativo lo trovo umiliante, avvilente, scandaloso. Voglio stracciare la tessera dell’ ordine dei giornalisti».
Non esageri Maria Grazia. Cerchiamo piuttosto di capire perché, se il sondaggio era falso, hanno scelto proprio lei.
«Perché io faccio notizia, sono personaggio. Quattro giorni prima un alt ro sondaggio mi segnalava come una delle donne più amate dai pubblicitari, per la quale spenderebbero milioni di euro, così, testuale. Un altro sondaggio dice che sono la migliore per proprietà di linguaggio, chiarezza espositiva e compagnia bella».
Vede? Non deve lamentarsi. Lei è trattata bene. Mi dicono che perfino il presidente Baldassarre ha molta stima di lei.
«Sì. Ha sempre fatto professione di grande stima nei miei confronti. Ero amica di suoi amici ed è nata una conoscenza. Nulla di più , le assicuro, nulla di più».
Perché questa precisazione?
«La gente ricama. Nel nostro ambiente si presuppone».
Anche Bevilacqua ha scritto bene di lei.
«Ha scritto che sono uno dei volti più confortanti e luminosi della televisione. Io sono laureata in Storia della Lingua Italiana, massimo dei voti e lode. Posso sbagliare i congiuntivi?».
Succede.
«In redazione passo per rompicoglioni proprio perché sto attentissima all’ uso della singola parola. Quando usano espressioni trite e ritrite, luoghi comuni, "alta tensione", "il bilancio dei morti","l’ Italia in ginocchio", "tragico evento","l’ esodo e il controesodo" io sono la maniaca che le cambia».
E litiga col vicedirettore…
«Stefano Marroni non è ancora abituato alla televisione. Quando è in regia mi parla all’ auricolare mentre leggo le notizie».
Cesara Buonamici dice che loro non usano l’ auricolare.
«Non siamo le Ambra Angiolini della situazione. Ma se cambia la scaletta dei pezzi come te lo dicono? Anche la Buonamici ha l’ auricolare, ce l’ hanno tutti. Io sono sempre stata contraria perfino al gobbo. Vivaddio è arrivato Mauro Mazza che ha l’ intenzione di toglierlo da ottobre. Questo ruolo di conduttore per cui dobbiamo dire le parole come ci vengono suggerite dal vicedire ttore di turno non mi sta bene».
Altro motivo di dissenso con Stefano Marroni…
«Non è accettabile che un vicedirettore voglia importi sinonimi, aggettivi, parole. Per esempio io sostenevo che "fine settimana" è femminile visto che è composto da due parole femminili. E lui diceva che è maschile».
Come è finita?
«Ho detto week end. Ma mi fa schifo anche usare le parole inglesi. Io voglio esercitare il mio senso critico. Mi sento un manichino. Voglio tornare a fare la giornalista, a scoprire e a raccontare storie. Avevo fatto molte belle inchieste all’ inizio della carriera».
Come ha cominciato?
«Ho fatto l’ università di giornalismo a Camerino. I professori dicevano che ero la migliore. Cesara Buonamici ha detto che in Rai sono tutti in quo ta di un partito. Io non sono in quota di nessuno. Non sono stata raccomandata, non faccio parte di cordate. Non frequento salotti mondani, nemmeno se mi invitano».
E il Tg2?
«Mi ha assunta nel 1996 Clemente Mimun. Mi disse: "Che fortuna ho avuto: ho trovato questo diamante nella polvere"».
Chi sono i migliori secondo lei?
«Io non guardo gli altri telegiornali».
Tanto da non conoscere i colleghi?
«Quando arrivo a casa ho voglia di tutto tranne che di vedere un Tg. Non si lavora 24 ore al giorno. Io detesto i forzati del lavoro. Sono redattore ordinario».
No, lei è un diamante nella polvere.
«Ma non ho fatto carriera, pur facendo ottimi ascolti».
Che cosa fa a casa?
«Ascolto musica, faccio meditazione trascendentale, leggo filosofia, cerco d i andare a fondo nelle cose. Sono un po’ cristiana e un po’ buddista, mi sento molto saggia e molto matura dentro».
Come deve essere un uomo per piacerle?
«Deve avere occhi che esprimano intelligenza e umanità. Io attraverso gli occhi sento l’ energi a delle persone. E sto alla larga da quelli che hanno energie negative».
E anche da quelli che portano gli occhiali da sole, immagino.
«Diffidare di quelli che portano gli occhiali da sole».
Qual è l’ uomo più bello?
«Ho incontrato uomini bellissimi che mi hanno anche fatto la corte».
Tipo?
«E’ stato molto carino con me Robert Redford. Mi ha fatto una quantità incredibile di complimenti. E’ una bella persona. Ha lo sguardo sereno, dolce. Ha raggiunto il proprio equilibrio, vive nei boschi, coi c avalli, con la natura, lontano dallo star system. E’ bello dentro e bello fuori».
E la donna più bella?
«Isabella Rossellini. Ha la bellezza del garbo, la bellezza soave di chi non teme le rughe intorno al collo, ha il sorriso affettuoso, elegante. La bellezza non è quella delle labbra a canotto».
Le labbra a canotto?
«Si guardi in giro: è pieno di labbra a canotto. Le donne dello spettacolo sono tutte fotocopiate, stesso sorriso, stesse gote, stessi nasi».
Lei che cosa fa per rimanere bella?
«Coltivo la mia anima».
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