- 1 Gennaio 1980
"Una nuova razza di donne, alla fine degli anni Novanta, è impegnatissima a imbastire relazioni erotiche rivestite di quei tranelli vittoriani per liberarsi dai quali le sorelle maggiori si erano battute tanto eroicamente. Se prevarranno, faranno regredire i costumi sessuali al paleolitico".
Così Nate Penn e Lawrence LaRose cominciano il loro libro "The code", tradotto da Rizzoli col titolo "Le sregole", un libro che cerca di garantire "il successo nei rapporti con le donne, senza che dobbiate sottoscrivere accordi legali vincolanti, o perdervi una sola partita della Juve, o acquistare gioielli per il valore di una Maserati". Un libro umoristico, insomma, che pone il problema dei rapporti fra sessi dal punto di vista inedito del ritorno di un neovittorianesimo, praticato da "molte donne che hanno ripreso a credere che mantenendovi affamati, riusciranno più facilmente a incastrarvi per sempre". Un punto di vista totalmente inedito o una colossale baggianata? Ne parlo con Lella Costa, una delle poche donne con cui si può sostenere una conversazione senza cadere nelle trappole dei luoghi comuni, anche quelli del femminismo.
CLAUDIO: Lella, si sta veramente affermando una nuova categorie di giovani donne che non si concedono se non dietro garanzie? Stanno arrivando le neovittoriane vergini di ferro finché non le sposi?
LELLA: Secondo te?
CLAUDIO: Secondo me è una boiata pazzesca.
LELLA: Anche secondo me.
CLAUDIO: Bene allora ce ne andiamo a casa e chi si è visto si è visto.
LELLA: Non fare così.
CLAUDIO: Eppure anche Panorama ogni quattro settimane tira fuori un sondaggio sul ritorno dei valori della verginità.
LELLA: I sondaggi non vengono fatti per capire come è la gente ma per dire alla gente come deve essere. In realtà il discorso è serio. Nelle nuovissime generazioni c’è maggior consapevolezza. Non è detto che una ragazzina o un ragazzino di 14 anni desiderino veramente fare sesso.
CLAUDIO: Ma la verginità non è un valore. Se una ragazza di 14 anni oggi riscopre i valori della verginità, più semplicemente ha riscoperto i valori della normalità.
LELLA: Sono perfettamente d’accordo.
CLAUDIO: Allora facciamo un’ipotesi: e se l’uomo, deluso da come sono andate le cose, si fosse fatto molto prudente e la donna, per riallacciare le relazioni, si fosse fatta più preziosa? Ho detto una puttanata?
LELLA: All’incirca.
CLAUDIO: Però è vero che il femminismo ha creato negli uomini più sensibili una coscienza nuova.
LELLA: E tu sei fra questi.
CLAUDIO: Certo. Ti faccio un esempio. Un uomo ha fatto faticosamente un lungo percorso per dimenticare il peggio di sé e ascoltare le migliori voci che arrivavano dal reparto donne. Un bel giorno la sua bella gli dice: sai che c’è di nuovo? Tutto quello che ti ho detto non è vero. Me ne vado con un bel maschione che mi brutalizza e mi fa sentire finalmente donna. Che deve pensare il nostro uomo?
LELLA: Ti è successo?
CLAUDIO: No. Le stesse femministe storiche che bruciavano il reggipetto in piazza hanno detto: "A noi ci piace il bel maschione virile".
LELLA: Amplificatissime dai vari Giuliano Ferrana.
CLAUDIO: Sui giornali finiscono i pentiti.
LELLA: E’ una delle jatture di questo Paese. Vuoi mettere la bella notizia che quella che un giorno bruciava reggipetti adesso li compra solo di seta?
CLAUDIO: Prendiamola da un altro lato. Che il matrimonio sia uno strano contratto che per l’uomo spesso è una condanna e una trappola, questo me lo devi consentire.
LELLA: Non te lo consento per niente. E’ vero il contrario: nel matrimonio la donna si fa carico dello sfinimento quotidiano.
CLAUDIO: Sul matrimonio che funziona hai ragione tu. Ma il matrimonio è un’istituzione a termine…
LELLA: Mi rifiuto di crederci.
CLAUDIO: Lo dicono le statistiche: i matrimoni finiscono. E i figli seguono la mamma. E le case e i soldi seguono i figli…
LELLA: Guarda che sono gli uomini che non li vogliono i figli.
CLAUDIO: Non è vero. La stragrande maggioranza degli uomini che chiedono l’affidamento dei figli non l’ottengono.
LELLA: Sull’affidamento dei figli anche il padre più volonteroso non ce la fa perché non ha avuto il tempo e il modo di strutturarsi per essere davvero alla pari sul piano della gestione domestica.
CLAUDIO: Io credo che l’uomo si renda conto che il matrimonio, una volta fallito, ha in sé la potenzialità di rovinare la sua vita futura. E quindi tende a farsi più prudente. Lo dice uno che non ha fatto altro che sposarsi nella sua vita.
LELLA: Se bisogna fare delle distinzioni e delle generalizzazioni eviterei quella fra uomini e donne. Preferirei fare quella fra persone per bene e non per bene.
CLAUDIO: Non mi pare molto di moda.
LELLA: Prendiamo un argomento doloroso, le cosiddette molestie sessuali. La volgarità inaudita di chi ti dice le peggio cose unicamente perché tu sei in giro da sola è una cosa così umiliante che io mi stupisco sempre che non ci sia una persona per bene che gli dia due schiaffi. E mi piacerebbe che fosse un uomo a farlo perché noi siamo le vittime ma voi non è che ci fate un figurone. Altro esempio. C’è una campagna pubblicitaria che io trovo infame…
CLAUDIO: … quella con Cindy Crawford con la scritta "Campagna per i vedenti"…
LELLA: Bravo. Se io dico che è una campagna infame, mi rispondono come minimo: "Vabbé, ma ti piacerebbe essere come Cindy Crawford". Se lo fanno gli uomini acquista un altro valore.
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