- 14 Ottobre 2004
Copertine su copertine. Ancora prima che iniziasse la trasmissione, Campioni, l’ennesimo reality show questa volta basato su una squadra di calcio. Ilaria D’Amico, giovane e bella conduttrice esperta di pallone, era diventata una star nazionale. E poi, subito dopo, era stata sommersa di critiche. «Io ancora non mi spiego come si sia scatenato tutto questo interesse intorno a me», si meraviglia Ilaria. «Anche mia madre mi ha chiesto: “Ma come mai ti vedo dappertutto?”». Io non credo di essere una che può occupare d’imperio le pagine dei giornali». Forse – azzardo – hai un fidanzato eccellente. «No, nemmeno. Niente protettori, niente vita mondana, niente tenute discinte, niente terrazze romane».
E allora come te lo spieghi?
«Forse in questo momento c’è un vuoto che si cerca di riempire creando nuovi personaggi il più in fretta possibile, anche per massacrarli più in fretta possibile».
Non essere così modesta. Sei una e trina. Su Rai Tre, su Sky, su Italia 1. Sicura che non ci sia di mezzo un fidanzato misterioso?
«Pier Silvio?».
E lo chiedi a me?
«L’unico fidanzato ufficiale e ufficioso che ho avuto negli ultimi sei anni è stato un giovane avvocato di 33 anni».
Il noto Francesco Soro?
«A parte il fatto che nessuna ammetterebbe di avere un amante che la protegge».
Ma allora confermi.
«No, è proprio per essere realisti».
Dopo le grandi lodi le grandi critiche.
«Non ho perso neanche un minuto di sonno. Fa parte del gioco. Una esagerazione nel dopo identica all’esagerazione del prima».
Aldo Grasso ti aveva definita «una delle poche conduttrici sulla quale la Rai dovrebbe puntare».
«Non è il mio amante segreto».
Dopo aver visto la prima puntata ha detto: «La conduttrice era lo spot dell’imbarazzo».
«Ero alle prese con una cosa assolutamente nuova e un po’ traumatica. Cercavo di fare la rilassata, ma l’emozione c’era».
Che cosa ti ha detto Pier Silvio dopo la prima puntata?
«Era lì in studio. Mi è venuto vicino e mi ha detto: “Ilaria, io so che era difficile, hai fatto un ottimo lavoro, non ti preoccupare degli ascolti domani perché sarà quel che sarà”».
Sembra Via col vento. Il Giornale ti ha definito «bignardeggiante».
«Poteva andarmi peggio».
Ma sei bignardeggiante?
«Se mi chiedi se assomiglio ad una D’Urso ti rispondo che mi sento più vicina alla Bignardi».
Norma Rangeri sul Manifesto ha scritto «più rallenty che reality».
«Ha ragione, non c’era un grande ritmo».
Sebastiano Messina ha scritto: «Quando la tv snatura anche il goal».
«Il calcio da noi è una religione. Appena lo tocchi…».
Stai dando ragione a tutti i critici.
«Non a tutti. Ho letto critiche di pseudo intellettuali concentrati sulla scollatura che mi sembravano veramente fuori luogo».
Guia Soncini sul Foglio.
«Trovo veramente puerile che una donna punti su attributi femminili per costruire una critica. È roba da maschi».
Perché ce l’aveva con le tue tette?
«Secondo lei non stavano su abbastanza. Ma posso farmi un cruccio per le tette?».
Una volta Guia Soncini criticò Santoro. E lui alla prima occasione le rispose dicendo che era brutta.
«Io mi auguro che lei sia una bellissima donna».
Anche Antonio Dipollina ha parlato delle tue tette.
«Lui le apprezzava molto. E descriveva il calvario degli ospiti del mio salotto in tv».
Tu frequenti bene.
«Cioè?».
Pietro Calabrese, Emilio Fede, Giovanni Malagò, Renzo Arbore, Monica Bellucci, Rosalinda Celentano. Cominciamo da Giovanni Malagò? Mai fidanzati?
«Questa cosa la pensano in molti ma non è vera. Conosco Giovanni da dieci anni perché era follemente innamorato di una mia amica. Credo di essere una delle poche donne che può vantarsi di non avere avuto nessuna liaison con lui. Nemmeno un bacio. Facciamo vacanze insieme da anni».
Sulla sua barca.
«Insieme al mio fidanzato e alla sua accompagnatrice di turno».
Come mai sei amica di Rosalinda?
«Siamo un quartetto: io, Monica Bellucci, Rosalinda e Maria Sole Tognazzi. Ci siamo conosciute in Sardegna. Da allora vacanze insieme, giornate insieme. Monica abita da me quando sta a Roma».
Un bel giro di amiche.
«Gli amici del mio gruppo sono una decina ma ovviamente si parla delle tre che sono famose».
Ho letto che sfidavi, in gare di spaghetti aglio e olio, Naomi Campbell.
«Mai conosciuta Naomi Campbell, mai sfidata. E trovo cretino fare gare a chi cucina meglio».
Gli altri amici famosi?
«Pietro Calabrese l’ho conosciuto quando era in Rai. Lui per me è una specie di parente che mi dà consigli molto saggi. Emilio Fede è amico di Pietro. Ho partecipato a qualcuna delle loro “cene dei cretini”. A volte c’era anche Vittorio Feltri».
Arbore viene considerato l’iniziatore della tua carriera.
«Lo è. Il legame nasce da Arnaldo Santoro, l’autore storico di Arbore. Una famiglia meravigliosa, sette figli, una sorta di famiglia adottiva per me sebbene io abbia una grande madre e una grande nonna».
Genitori separati?
«Sì, un padre piuttosto assente».
La tua vita da bambina?
«Roma, quartiere Parioli. Una famiglia tutta al femminile, mamma, nonna, sorella, zie. Papà eclissato molto presto. Poi siamo andati all’Eur, tanti spazi verdi e giardini dove scorrazzare. Un po’ più dura quando cresci. Tutti gli amici che dicono: “Che palle bisogna passare a prendere Ilaria”. Mia mamma se ne rese conto e mi spinse ad andare ad abitare in centro. Lei stimolava molto la mia indipendenza. La mia casa diventò il ritrovo di tutti, un gran casino».
Eri carina?
«Non vorrei sembrare poco obbiettiva. Ma ero carina».
Ti fai corteggiare o corteggi?
«Sono negata al corteggiamento, non so prendere iniziative. Nel caso di Francesco ha fatto tutto lui anche se lui diceva che io avevo buttato tantissimi ami».
Perché è finita?
«Troppo telefono».
Siamo pieni di storie d’amore che sopravvivono alle avversità.
«Vicini o lontani per me era la stessa cosa, per lui no. Lui si arrabbiava quando io non c’ero. Partivo la domenica sera, dopo la trasmissione su Sky, e lo raggiungevo, e poi lunedì sera ripartivo per andare a fare Italia che vai per Rai 1, quindi ritornavo a Roma alle undici di sera e ripartire alle sette della sera successiva».
Tutto inutile.
«Piano piano io mi sono rimpossessata della mia indipendenza e ho scoperto che anche lontano da lui non stavo malissimo».
Sei gelosa?
«In genere no. Ma quando lo sono è devastante. Applico il principio americano: se io sono gelosa tu sei colpevole fino a prova contraria».
Che cosa fai?
«Chiudo la porta, non rispondo più al telefono, scompaio».
Sei una traditrice?
«Prima di Francesco mi è capitato di tradire, anche spesso. Una volta mi sono innamorata di due ragazzi. Uno era un militante politico scapestrato. L’altro un manager in carriera inquadratissimo. Due opposti ed io non riuscivo a decidermi. Uno mi regalava orchidee e l’altro fiori di campo».
Non avevano sospetti?
«Il militante ad un certo punto ha capito. E me l’ha fatta pagare cara. Ha detto: “Ok, va bene, non fa niente, lo accetto”. Poi spariva per settimane lasciandomi sola a soffrire. Poi ritornava tutto tenero, e il giorno dopo spariva di nuovo lasciandomi disperata».
Grande tecnica.
«Alla fine li ho lasciati tutti e due. Sono andata in Sardegna e ho conosciuto un altro e mi sono innamorata di lui».
Sei mai stata tradita?
«Mi affido alla statistica per risponderti. Penso di sì».
Se è per questo la statistica dice che dovresti essere stata anche con un’omosessuale.
«Mi è stato anche attribuito questo. C’era gente che diceva che io e Monica Bellucci stavamo insieme. Le amicizie tra due donne sono sempre sospette».
Sei invidiosa?
«Come tutti. Quando vedo una che è veramente un disegno della natura, pancia tiratissima, seni floridi e altissimi, viso stupendo, guardo le mie amiche e commento: “Però noi abbiamo letto molti più libri”».
Quali sono i tuoi difetti?
«Sono pigra da morire. Mi piace oziare, leggere, parlare, curiosare. Poi sono polemica. Una grande rompipalle».
Litigi?
«A me piace dire le cose e sentirmele dire. Quindi se tu mi dici che ho fatto schifo io dico che va bene. Ma se tu mi arrivi lateralmente io vado dritta e mi incazzo con te».
Un esempio?
«Una volta ho litigato con un direttore di studio. Giò Bioni, a Rai International. Mi aveva trattata male e con sufficienza. Gli sono saltata al collo e gli ho urlato che io ero gentile con tutti e lo fosse anche lui con me. Adesso ci amiamo alla follia».
Hai fatto una trasmissione con Curzi e Feltri. Chi era il più vanesio?
«Direi Curzi. Si presentava con il suo cachemire aragosta o azzurro ultimo grido regalato dalla moglie».
Non c’è che la sinistra per diffondere il cachemire.
«Ormai è un indirizzo politico e di pensiero».
Quali sono i politici che non ti piacciono?
«Quelli che vendono fuffa. Quindi quasi tutti».
Coraggio, facciamo un nome.
«Mi fa orrore l’estrema destra ghettizzante. Borghezio per esempio».
E a sinistra?
«Credo che farei prima a dirti chi mi piace a sinistra».
Chi ti piace a sinistra?
«Avevo un invaghimento per Cofferati e invece si è messo a fare il sindaco di Bologna».
Monica Bellucci ha fatto anche i calendari. Tu no.
«Non ho sufficiente libertà mentale. A me fa un po’ schifo la donna che espone il proprio corpo. Non mi sono mai liberata di quell’idea un po’ femminista della automercificazione della donna».
Monica si automercifica?
«Lei dice che lo fa per vanità. Poi il suo passato da modella l’aiuta. Le modelle girano nude come niente fosse».
Tu l’avresti fatta una fotografia nuda col pancione come ha fatto Monica?
«Ma per carità. Ti immagini che cosa avrebbe detto Guia Soncini?».
Non pensi che in Italia si esagera col calcio?
«Se arriva un marziano sulla Terra e sente quanto tempo un uomo discute di calcio pensa: in questo pianeta qualcosa non va».
Se tu avessi un uomo che sta tutto il tempo davanti alla tv a vedere prepartite, partite, post partite?
«Lo inviterei a prendere in considerazione la possibilità che io lo tradisca».
Un calciatore che non ti piace?
«Mi incanta Zidane, ma quella testata da otto giornate di squalifica non è stata un bel gesto. E lo sputone di Totti anche. Però Totti in campo lo vorrei vedere sempre comunque. Non riesco a non perdonarlo».
Lo perdoni?
«Lo perdono perché capisco che ha fatto atto di contrizione».
Sbagli. Un uomo che ha sputato più volte sull’avversario è imperdonabile.
«Potrei risponderti il calcio non è sport da signorine».
Non farlo. Chissà cosa direbbe Guia Soncini.
«In situazioni di tensione il confine tra agonismo e raziocinio diventa sottile».
Hai lavorato anche con Sgarbi. Lui, generalmente, ci prova con tutte.
«Con me no. Questo mi ha creato un certo complesso. Come si permette di non provarci con me?».
Qualche uomo ti ha mai detto di no?
«Una volta ho scoperto che Francesco non era propriamente fedele. Lo mollai, per tre mesi lo tenni sotto casa e lui mi vedeva salire e scendere con fidanzati nuovi».
Bella carogna che sei.
«Avrei dovuto sputargli addosso. Non lo feci per educazione. Ma cercai di investirlo con la macchina».
Molto più raffinato.
«Si scostò all’ultimo e capii che tutti potremmo essere degli assassini. Se non si fosse tolto da davanti l’avrei ucciso».
Per chi fai il tifo?
«Queste cose non si dicono».
Te lo dico io. Juventus.
«Smentisco. Anzi non smentisco perché altrimenti dovrei dire un’altra squadra».
Allora confermi.
«No, smentisco. Ho una squadra del cuore ma non la confesso».
Qual è la tv che non ti piace vedere?
«Quella delle storie ipercostruite».
Tipo la Vita in diretta?
«Tipo le d’ausanio, i giletti, i guardì».
Le piazze.
«Le piazze, quando mi sono state proposte, le ho sempre rifiutate».
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