- 10 Dicembre 2002
Tonino, ti ricordi la prima volta che hai fatto l’amore? “Sinceramente no”. Come sarebbe a dire? Non è possibile. Sei reticente. “A un ragazzino non capita, da un giorno all’altro, di fare l’amore”. E che cosa capita? “Capita un’attività in progress”. Antonio Di Pietro, il giudice più famoso d’Italia, il campione di Mani Pulite, oggi politico per l’Italia dei Valori, nicchia. Come se il primo rapporto sessuale non fosse un evento indimenticabile della propria giovinezza. L’uomo che ha fatto confessare mezza Italia non vuole confessare.
Allora Tonino, poche ciance, che cos’è questa storia dell’amore in progress? La prima cotta la ricordi??
“Quella la ricordo bene. Tutta immaginazione. La ragazzina vicina di casa. Io abitavo a Montenero di Bisacce”.
Racconta.
“Non dimenticare che io ero ancora in seminario. Avevo 14 anni. E ho scoperto che non c’erano solo le tonache, c’erano anche le minigonne. Una delle ragioni per cui ho messo alle ortiche la veste talare furono proprio quei due occhi scuri e quei capelli neri neri che mi attiravano più del rosario”.
Come si chiamavano quei due occhi scuri?
“Anna”.
Che cosa è successo?
“Niente. Innamoramento visivo”.
E la prima carezza?
“Ecco, siamo all’amore in progress”.
Vediamo di sforzarci. Il primo bacio?
“Elsa, la mia prima fidanzata. Ero introverso, timido, timidissimo, in vita mia non ho mai fatto il primo passo”.
E con Elsa?
“L’ho conosciuta sull’autobus che prendevo una volta al mese per tornare a Montenero. Un viaggio che durava tutta la notte”.
Ci hai provato sull’autobus?
“Più che un provarci è stato un cascarci addosso”.
Allora, questo primo bacio.
“Sull’autobus, una notte stellata, un bacio furtivo, pensando che nessuno ci vedesse”.
E la prima notte?
“In progress. Da quando l’ho conosciuta a quando abbiamo avuto i primi rapporti avrò impiegato due anni. Non ricordo la prima notte, non ricordo nemmeno se è stato di notte”.
Comunque, con Elsa…
“Con Elsa”.
Meno male che almeno questo lo ricordi.
“Avevo una concezione molto idilliaca dell’amore. E l’angoscia di non essere all’altezza”.
Come sentimenti o come prestazioni?
“Superai da primo il problema delle prestazioni e poi quello dei sentimenti. Ero guascone, compagnone, giocherellone. Giocando giocando la ragazza ci casca”.
Come finì con Elsa?
“Si trasferì a Milano. Dopo quindici giorni conobbe un ragazzo che aveva già un posto, un lavoro. E si innamorò”.
E tu?
“Un anno o due da vitellone. Poi conobbi Isabella, al mio paese. Avevo vinto il concorso statale, ero diventato un soggetto da sposare, appetibilissimo. Mi sposai in fretta. Bisogno di avere famiglia. Mio figlio nacque settimino”.
Settimino?
“Appunto”.
Ti sei sposato una seconda volta.
“A Bergamo quando già facevo il magistrato”.
Torniamo indietro. L’attrice che ti piaceva di più?
“Mi faceva impazzire Ursula Andress. Ma la vera scossa sessuale la provai per Catherine Spaak in quel film in cui era tutta nuda coperta solo da biglietti da diecimila lire”.
E la canzone dell’amore?
“Emozioni di Battisti”.
La donna ideale?
”Mediterranea, in carne…”
Seno?
“Almeno la terza”.
Tipo Cucinotta?
“Con tutto il rispetto per la Cucinotta, mia moglie ha tutti i numeri giusti”.
Come è avvenuta la tua educazione sessuale?
“Totalmente assente”.
Nessuno ti ha detto come si facevano i bambini?
“Niente, nessuno. Ebbi un vero choc quando attraverso una serie di indizi concordanti e concludenti – come avrei detto in epoca successiva – riuscii a capire che i figli arrivavano attraverso un rapporto tra uomo e donna”.
Ma la mamma? Il papà?
“La parola “sesso” credo non l’abbiano mai pronunciata nemmeno tra loro. L’amore lo facevano sicuramente a occhi chiusi”.
E gli amici più grandi? Zitti?
“Non ho avuto l’amico della perversione. E’ stato uno scoprire giorno per giorno, un pezzettino alla volta. Capisci perché parlo di prima volta in progress? Ogni volta era una novità. Ogni volta scoprivo che si poteva fare di più. Mi ha guidato l’istinto naturale, quell’istinto che dice all’uomo che per fare i figli non basta fare naso-naso”.
Sei mai stato tradito?
“Non lo so e non lo voglio sapere”.
E tu hai mai tradito?
“Sono sempre stato fedele”.
Tradire è uguale per l’uomo e per la donna?
“Io non sono un uomo che giudica, sono liberale dentro, ognuno fa quel cavolo che gli pare e piace”.
Hai mai desiderato la donna d’altri?
“È ipocrisia allo stato puro negarlo. Chi lo nega mente”.
Quindi per te essere fedele è anche impegnativo, perché a te piacciono le donne degli altri.
“Mi piacciono le donne. Ma non ho repressioni sessuali. Non ho angosce”.
Chi avresti voluto essere?
“Quando mi guardo allo specchio mi va bene così”.
Sarai mica Richard Gere!
“Mi piacevano Terence Hill, Omar Sharif. Ma senza invidia”.
Come corteggi?
“non corteggio, faccio il gatto mammone, il pesce in barile. Butto l’amo e aspetto. Mi piace essere corteggiato”.
E quando ti corteggiano che fai?
“Da libero sono sempre stato disponibile”.
Ti ha mai turbato un’imputata?
“Me lo ricordo ancora. Ebbi un turbamento profondo ed è stato veramente difficile resistere. Ma la legge me lo imponeva”.
Racconta.
“Ero appena entrato alla Procura di Bergamo. Venni chiamato perché avevano preso in flagrante una ragazza con una ventina di grammi di cocaina. La interrogai in una caserma dei carabinieri. Usai una tecnica altalenante, apri e chiudi, apri e chiudi, disponibile e ritrattante. Lei era una bella ragazza di 25 anni. Era tesa, forse si era appena “fatta”, sudava, la camicetta si era aperta sul seno, questo seno…questo seno…”
Tendeva a fuoriuscire?
“Bravo, proprio così, tendeva a fuoriuscire. Io era già turbato e a un certo punto decisi di fare il duro. Urlai: “Ma non è possibile!”. E sbattei un forte pugno sul tavolo. La mano finì sulla bustina di coca e la polvere “puff” mi finì in faccia, soprattutto sul naso”.
Ti sei fatto un tiro di coca!
“Una buttata. E’ stato uno choc continuare quell’interrogatorio…”
Praticamente “fatto”.
“Ho dovuto fare violenza a me stesso per non fare lo scemo con quella ragazza”.
Hai difetti dal punto di vista sessuale?
“Oh benedett’Iddio. Ci mancherebbe altro. Io sono un normale”.
Non intendevo quello. Ma già che si siamo, che cosa pensi dell’omosessualità?
“Sono liberale e rispetto tutti. Ma in vita mia, né da bambino, né da adolescente, né da giovane sono mai stato avvicinato, mai stato considerato, mai irretito…”
Sei stato in seminario…
“Neanche in seminario. C’erano dei ragazzini che si tenevano per mano, ma a me mai nessuno mi veniva a prendere la mano”.
E se tuo figlio ti dicesse: papà ti presento il mio fidanzato?
“Io e mia moglie ci siamo posti il problema. Se nostro figlio un giorno ci presentasse il suo fidanzato? Se nostra figlia si volesse sposare con un nero? Come ci comporteremmo?”
La risposta?
“Probabilmente diremmo: nessun problema, nessun problema. Alla fine accetterei. Ma poi dovrei andare dall’analista”.
La mia domanda tendeva a scoprire se le donne si lamentano di te.
“Mi rimproverano, a ragione, scarso romanticismo. E’ lo scotto che paga quando si diventa uomo pubblico: hai meno tempo per vivere intensamente i sentimenti”.
Una donna ti risponderebbe che basta un minuto per essere romantico.
“Una donna vera se le dici un minuto ti dice che ce ne vogliono almeno due e se gliene dai due ne vuole almeno quattro”.
Quando sei diventato famoso sei diventato più appetibile? Più bello, più sexy?
“Ho notato che le donne dimostrano maggiore disponibilità di prima. Questo fa parte del fumo fumoso della notorietà”.
Guardi mai filmetti porno?
“Non sono un appassionato ma non scappo via inorridito. Ci rido, ci scherzo, anche con mia moglie”.
Per gioco o per eccitarti?
“Ce la faccio ancora da solo, sono sufficiente”.
Con quante donne sei stato?
“Grazie a Dio non conto. Ma non potrei contarne tante. In una graduatoria sarei agli ultimi posti”.
Mai fatto molestie sessuali?
“No, ma ho subìto un processo per molestie sessuali. Naturalmente sono stato assolto perché il fatto non sussiste”.
Che cosa avresti fatto?
“Avrei dato informazioni a due giornaliste in cambio di indovina che cosa. Un tacito accordo. Mercimonio”.
E come è finita?
“Con la giusta condanna. Di quelli che mi accusavano”.
Le giornaliste che cosa dissero?
“La prima, quando le lessero l’accusa, disse: “Ma lei come si permette!”. Con la seconda andò peggio. Disse: “Io con quello lì mai!””.
Che cosa guardi per primo in una donna?
“Il seno”.
Italiano tipico.
“Avrei dovuto dire gli occhi, vero?”
Calendari?
“Sono bellissimi, non facciamo i moralisti. Ma non mi è mai venuto in mente di tenerne in casa uno”.
Orge?
“Non credo di esserne capace”.
Paura?
“Schifo”.
Nella vita si dovrebbe provare tutto.
“Io preferisco avere davanti quelli che devo affrontare. Nel mucchio non si sa mai”.
Hai mai fatto l’amore in Mercedes?
“Bella sta battuta. Manco quella. Manco quella. Bella sta battuta”.
Cioè?
“Manco l’amore ci ho fatto in una Mercedes. Cornuto e mazziato!"
Nessun commento.