- 8 Maggio 1997
Ha finito una settimana fa "Scene da un matrimonio" in teatro. Ventimila spettatori in tre mesi al Piccolo Eliseo di Roma. Questa estate comincerà, diretta come al solito dal suo compagno Gabriele Lavia, il remake di "Senso", uno dei capolavori di Luchino Visconti, tratto dal romanzo di Camillo Boito. Sarà Livia Serpieri, ruolo che Visconti affidò ad Alida Valli, la nobildonna che per amore tradisce i patrioti ma poi, tradita, uccide il suo amante. "Io capisco una donna pronta a qualsiasi umiliazione per l’uomo", racconta Monica Guerritore. "La donna è capace di tutto per amore. E’ predisposta così. La sua memoria genetica le dice che soffrirà per amore. La sofferenza è dentro il suo Dna".
Lei che cosa sarebbe capace di fare per amore?
"Sono stata capace di piangere per tre anni. Ormai è storia: Giancarlo Giannini, la mia grande passione, un giorno scomparve e non lo rividi più, mai più. Come quando l’uomo dice che va a comprare un pacchetto di sigarette".
E quanti pacchetti di sigarette ha comprato?
"Adesso ci rido su, ma è stata una ferita durissima. Incomprensibile".
Giannini non le spiegò che cosa era successo?
"Da quel giorno io ho sempre detto dentro di me: domani lo rincontrerò, dopodomani lo rincontrerò. L’ho rincontrato dopo 18 anni".
Non l’ha cercato?
"Scappava a gambe levate. Diciotto anni dopo, l’ho chiamato quando dovevo fare "La lupa". C’era un piccolo ruolo adattissimo a lui. Gli ho detto: tu hai un debito con me. Avevo molta voglia di rivederlo. Il primo giorno che abbiamo girato, mentre ci rotolavamo abbracciati sui massi, si è rotto una costola. La mia vendetta".
Gabriele Lavia era geloso?
"Geloso? A Gabriele non gliene frega niente. Vola ad altri livelli".
E’ presuntuoso.
"E’ impermeabile. Quando mai potrei tradirlo, io? Non gli passa nemmeno per la testa".
E lei?
"Un po’ ho pensato che la situazione era singolare. Gabriele era invece lì con il suo obbiettivo… Al regista non interessa nulla, tu puoi anche morire in scena, baciarti con un altro…"
E magari la corregge, bacialo meglio…
"In quel momento sei per lui di plastilina. Anche con Raul Bova, non ha fatto una piega. Gabriele è un puro, un matto. Mica è sano di mente".
Bova, tra l’altro…
"…è proprio un bel ragazzo. Ma non esiste. L’attore è un compagno, un fratello, un complice, un amico. Non è una preda. Io ho baciato anche Alain Delon. Non mi ha fatto né caldo né freddo. Stavo solo recitando".
Eravamo rimasti a Giannini. Non gli ha chiesto: ma che fine hai fatto?
"No. Non gli ho mai chiesto niente".
Come successe?
"Andò a New York, incontrò Eurilla, la donna della sua vita, che tra l’altro mi somigliava, una mia brutta copia. Tornando in Italia scomparve".
Lei è gelosa?
"Non gelosissima".
Sicura?
"Ormai ho una certa età e riesco a capire. Ma ho un senso della dignità molto forte, il sotterfugio mi va bene solo se non implica un offesa, se non coinvolge amici. L’atto in sé riesco a capirlo in un uomo".
Non in una donna?
"Il tradimento di una donna è molto diverso".
Quello dell’uomo lo capisce ma non vuole saperlo.
"Se è un tradimento che mi toglie attenzione, affetto, amore, allora mi dispiace. Ma se è una cosa così, posso arrivare a capirlo".
E’ successo?
"Quando mi è successo di avere il sospetto, non l’ho capito per niente. Mi sono incazzata ferocemente".
Che cosa ha fatto quando ha avuto il sospetto?
"Sono diventata pazza, mi è venuto il sangue agli occhi, non ho più ragionato. In quel momento ero un fascio di forza che avrebbe potuto sollevare un Tir. Se lo avessi avuto fra le mani lo avrei stritolato, lo avrei ridotto a una polpetta sanguinolenta".
Ma era solo un sospetto…
"Rimarrà sempre un dubbio. Ormai è diventata una gag. Gli uomini sono molto bravi a rovesciare la situazione. Qual è la frase principe in queste occasioni?"
Sei completamente pazza.
"Bravo. Vedo che anche lei ha esperienza".
Com’è finita?
"Il mio rapporto con Gabriele è sempre stato così forte che poi alla fine me ne sono dimenticata. Ma in quel momento mi è sembrato di essere una donna dell’età della pietra".
Che cosa l’aveva fatta dubitare?
"Era andato a pranzo con una signora all’una ed era tornato alle quattro".
E lui che cosa ha detto?
"Che non era l’una, erano le due".
Solo con una signora?
"No, con altre persone".
Se lo lasci dire, lei è gelosa. Molto gelosa. Mi hanno anche detto che sul set, quando qualche sgallettata si avvicina a Gabriele, lei impazzisce.
"Io in genere gliele elimino, le distruggo".
Che tecnica usa?
"Se è un’attrice dico è negata. Piccoli accenni, soffiatine. Gabriele è molto sensibile a questi argomenti".
Ed è anche molto richiesto?
"Ci acchiappa. La vostra età, i cinquant’anni, è quella buona per le donne".
Grazie. Voi siete litigiosi?
"Si molto. Gabriele è forte, egocentrico, accentratore. Con le buone non ottengo nulla. Con le cattive a volte riesco a emergere. Devo combattere, a casa e sul lavoro".
E come fa?
"Aggiro l’ostacolo. Ti ricordi quando tu mi avevi detto quella cosa? Avevi ragione. Quindi la scena la facciamo come dicevi tu. Lui non si ricorda e dice: si è vero. E facciamo la scena come dicevo io".
Ma questo è un clamoroso imbroglio.
"Bisogna pur sopravvivere in qualche modo".
E magari dice: sono io la donna e so io come farei.
"No. Questo mai. Anzi si".
Visto? E lui che cosa risponde?
"Voi donne non capite un cazzo".
Quante altre cose non sanno fare le donne?
"Secondo Gabriele non sanno chiudere le porte della cucina".
Solo questo?
"No. Non sanno cucinare. Non sanno guidare. Non sanno recitare".
Maschilista radicato?
"Siciliano naturale. E’ così estremo perché si diverte. Ma ha un grande rispetto per la natura umana".
Quando successe il presunto tradimento lei ebbe l’idea di rispondere con un tradimento a sua volta?
"Si, ma manca il materiale umano. Ci sono molte più donne interessanti che uomini interessanti. Una corte mi avrebbe fatto piacere in quell’occasione. Qualcuno che ti gratifichi, che coccoli il tuo ego. Che ti mandi una gardenia a casa. Se si è fortunati si riesce ad averla nel giro di qualche settimana".
Qual è stato il periodo più sensuale della sua vita?
"La maturità sensuale è molto più forte dopo i trent’anni. Prima la donna è troppo presa dall’emotività, gli piacerò, non gli piacerò. Non pensa neppure a se stessa".
La prima volta che ha fatto l’amore, ha pensato più a lui o più a se stessa?
"Non ho pensato a niente. Non ho capito niente. Non mi ricordo niente".
Che cosa ci trovava in Giancarlo Gianni?
"Era un attore straordinario, molto simile a Gabriele. Pieno di energia, di forza, con bellissimi occhi verdi, molto vitale, vivo. Era molto, era tutto. Però il mio più grande amore non è stato Giancarlo Giannini".
Sorpresa!
"E’ stato Giancarlo Leone".
Il presidentino?
"Si. Giannini è stato la passione. Ma l’amore della mia vita è stato il primo, Giancarlo Leone. E’ durato molto tempo".
Ha solo 38 anni.
"Ho avuto pochi amori ma lunghi. Avevo 13 anni quando mi sono messa con Giancarlo Leone. E’ durata fino a 17. Era intelligente, sensibile, una persona speciale".
Era già al Quirinale?
"No, il Quirinale è arrivato dopo. Ricordo quei lunghi corridoi, la scorta, le gite a Capri".
Perché è finita?
"Mi ha lasciato. Diceva che lo tradivo".
Era vero?
"Era geloso. Io ero sempre in giro, non ero mai a Roma".
E quindi lo tradiva.
"No. L’ho sempre amato".
C’è stato un periodo sensuale anche in teatro?
"Per fare teatro bisogna avere una fortissima carica sensuale. La pienezza e il mistero dell’universo femminile verte tutto su quello, su una grandissima attrazione erotica che si crea col pubblico. L’attrazione erotica o ce l’hai o non ce l’hai".
E lei ce l’ha.
"Da quando avevo 15 anni".
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