- 4 Ottobre 2003
Grande successo popolare e critici spietati. Aldo Busi è arrivato a dire che sei meno sexy del fantasma di Tina Pica.
"L’hai notato anche tu? Pensa, in tre anni ho avuto più di seicento copertine. Però per Busi c’era un motivo. Voleva farmi una intervista per cui dovevo stare tutto il giorno in un paesino. Io stavo facendo il Bagaglino, ero impegnata tutti i giorni, gli dissi: "Tesoro, non posso". E lui se l’era presa per questo. E divenne una belva furibonda!"
El Pais, dopo la "Bambola" ti ha definito la peggiore attrice mai vista sullo schermo.
"Non è vero. E’ stato riportato da una giornalista in Italia, ma non è vero. El Pais scrisse che il film forse non era il migliore di Bigas Luna".
Tutt’altra cosa.
"Come quella volta che Alfonso Signorini mi fece dire che io mi consideravo la reincarnazione di una grande diva. Una battuta che è stata ripresa per dieci anni. Ma io non avevo mai detto una cosa del genere. Gliel’ho detto a Signorini: "Che cosa ti è venuto in mente di farmi dire una scemata del genere?" E lui: "Non sei contenta? Ne parlano ancora adesso". Sai come sono i giornalisti. A volte dicono cose non vere".
Quando ti trattano male tu che cosa fai?
"Glisso. Io sono diplomatica. Agli attacchi non rispondo".
Quale critica ti ha più ferito?
"Nessuna. Niente".
Nemmeno quando Bigas Luna ti ha definito la Divina Mortadella?
"Ma no, non l’ha mai detto. L’avete detto voi giornalisti".
Ancora i giornalisti? L’ha detto Bigas Luna.
"No, lui disse che io ero un gamberone da succhiare. Sai, lui ha la passione del cibo. Sulla Bambola è stata fatta un po’ di caciara. Al Festival di Venezia tutti parlavano della Bambola e si trascuravano perfino Tom Cruise e Nicole Kidman. Quando si crea un vespaio simile, si dice di tutto. La gente si prendeva a spintonate per vedere il mio film".
Tu hai contestato la versione finale della Bambola.
"Bigas non aveva seguito la sceneggiatura. Io mi trovavo tra l’incudine e il martello, dovevo salvare il mio film, ma difendere anche il mio ruolo di attrice e di donna. C’erano delle scene di nudo, per esempio la scena finale, che non servivano. E allora io gli ho chiesto di tagliarla. E su quella mia richiesta la produzione montò uno pseudo scandalo. Era una scena assurda, una scena drammatica nella quale io piangevo. Ma nel montaggio mi si vedeva solo il culo. Io piangevo e mi si vedeva il culo. Il regista va rispettato, perché noi attori non siamo altro che degli strumenti nelle mani del regista. Però mi sono presa una bella soddisfazione perché il Bigas dopo Venezia mi ha chiamata e mi ha detto: "Avevi ragione” e mi ha chiesto di fare altri tre film con lui.
E tu?
"Io gli ho detto che non farò mai più nessun film con lui".
Bambola non è un film che entrerà nella storia del cinema…
"Bambola è un film che ancora fa il 24% di share al nono passaggio in tv. Dicono un flop. E’ un flop di critica, certo, ma ha incassato moltissimo. Se fossi un produttore Bambola lo rifare. Insieme a Malena è l’unico film con una donna protagonista ha incassato molto".
Quale è stato il tuo prima grande guadagno?
"Io sono una formichina. Non spendo i soldi che guadagno. Li investo, compro azioni".
Ma il tuo primo grande guadagno?
"Quando cominci un lavoro e hai successo cominci a guadagnare i soldi. Io ho detto di no a tanti contratti miliardari. Un anno avevo un’offerta di fare una trasmissione dove guadagnavo un bel po’ di soldi. Ma ho scelto di fare una tournée teatrale a due lire".
Ti avevo chiesto del tuo primo grosso guadagno.
"Il contratto che feci con la pubblicità della benzina IP non era male".
"Quello in cui legavano sul tetto di una macchina?
"Scrissero "valanghe di miliardi”. Non erano valanghe. Era un bel contratto".
Dillo! Quanto?
"Non mi ricordo".
Non ci credo. Che ne hai fatto dei soldi?
"Li ho messi da parte".
Per la IP hai fatto anche un calendario.
"Il primo in assoluto. Era un’idea".
Prima non c’erano i calendari?
"No, l’idea fu mia. Fui io che suggerii all’azienda di farlo perché vedevo sempre i calendari delle americane e allora chiesi proprio quello specifico fotografo, Marco Flaviano. Il primo fu fatto in un milione di copie, il secondo, con Newton, addirittura tre milioni".
Ne hai fatto anche un terzo.
"Con David La Chapelle. Gli incassi li ho devoluti all’ospedale di Mino D’Amato in Romania.
Non ti dava fastidio spogliarti per un calendario?
"No, perché ero la prima, ero l’unica. Poi mi hanno seguita tutte. E’ diventata una cosa un po’ cheap. O hai uno scopo, raccogli i soldi per beneficenza, allora ti puoi pure spogliare. Altrimenti è un deja vu".
Adesso lo fanno le ragazze al primo anno da velina.
"Quello che ho fatto io è stato sinonimo di grande popolarità. Come nello star system americano. Le pop-star, le rock-star, le top-model, al massimo del successo, fanno il loro calendario".
Volevo dire che oggi c’è l’inflazione.
"Assolutamente sì, tant’è vero che io non l’ho più fatto".
E non ne farai più?
"A meno che non debba raccogliere soldi per beneficenza".
Tu sei invidiata?
"Mi sento abbastanza ammirata, non invidiata. All’inizio del successo ero invidiata. Quando un personaggio non si conosce ed è all’inizio e ha un successo esplosivo, questo meccanismo genera invidia".
Come con Pamela Prati.
"Io ero diventata protagonista dello spettacolo del Bagaglino dopo che lei era andata via. Avevo avuto un enorme successo".
E allora?
"Una sera, alla cena di compleanno di Leo Gullotta, mi è saltata addosso. Poi ci siamo chiarite. Lei diceva che io le avevo fatto le boccacce".
E perché le facevi le boccacce?
"Ma lo diceva lei. Io non le ho fatto le boccacce".
Se le sarà mica inventate le boccacce.
"Per me le dava fastidio il fatto che io avessi avuto successo".
Ma disse anche: "Io ti ammazzo brutta stronza".
"Sono frasi riportate dai giornalisti".
Ancora i giornalisti?
"Quella frase non l’ho sentita".
Dai, su.
"No".
Dai che l’hai sentita…
"No, o almeno l’ho rimossa".
Sei veramente diplomatica. Ti ha detto anche: "Zitta tu che sei tutta rifatta".
"Sì, m’ha detto… Ma dobbiamo rivangare tutta ‘sta roba?"
Va bene, basta rivangare. Tu ti senti tu adulata?
"Adulata no, ammirata sì. Mi piace piacere alle donne. Piacere agli uomini è facile. Ma se entri nell’universo femminile, colpisci veramente perché le donne sono molto critiche".
Hai molti corteggiatori sicuramente, riesci a distinguere quelli che ti corteggiano perché sei una bella donna da quelli che lo fanno perché…
"Perché sono Valeria Marini? Me ne sono capitati nel passato, come no".
Come reagisci?
"Li scarico immediatamente.
Come fai a capirlo?
"Esiste il famoso intuito femminile".
Proposte indecenti?
"Non ne ho mai avuto bisogno. Grazie a Dio nella mia strada ho incontrato dei signori registi, come Pingitore, come Patroni Griffi, come Alberto Sordi, come Bigas Luna che nella sua follia con me è sempre stato un signore. Scendere a compromessi per lavorare non ha senso. E’ una strada che non consiglio a nessuna. Non ha risultati".
Però quando ti sei messa con Vittorio, sai quanta gente ha pensato: "E’ la solita storia fra il produttore e l’attrice"…
"Io sono sempre stata innamorata del mio lavoro e il mio lavoro è sempre venuto prima dell’amore. Quando ho incontrato Vittorio ho capito di incontrare una persona speciale, sensibile, vulnerabile, puro. Mi ha forse scatenato un istinto materno. E ho anteposto un amore al mio lavoro".
Come lo hai conosciuto?
"Io conoscevo già Vittorio, c’eravamo incontrati un paio di volte. A lui piacevo come artista, mi aveva mandato dei complimenti, diceva che io ero una delle poche attrici che poteva far ditta, come si dice in gergo. Cioè mi trovava forte".
Come ti ha conquistata? Che corte fa uno come Vittorio a una come te?
"Mi mandò un bigliettino molto particolare dopo i David di Donatello. Due o tre volte i fiori. Poi mi invitò la prima sera a cena. Mi colpì molto il rapporto che aveva con sua madre…"
E’ venuta anche la mamma a cena?
"Ma no. Io sono arrivata mezzora tardi, e lui è arrivato ancora più tardi, coi gemelli della camicia aperti. Protestava, diceva che aveva bisogno di una donna per chiudersi i gemelli. Poi mi ha detto: “Sai, ero sopra con mia madre” e mi ha raccontato un po’ del rapporto con sua madre".
Dove siete andati a cena?
"Al Toulà, lì di fronte".
E’ stato lui a corteggiarti o sei stata tu?
"Non me lo ricordo".
Non ci credo. Ti ricordi allora la prima parola d’amore che ti ha detto. Ti ha detto: “Dal primo momento che ti ho visto ho capito che la mia vita stava per cambiare"?
"Il nostro rapporto è nato sotto l’occhio del ciclone. La stampa si scatenò. Io non ero abituata. La coppia faceva un gran chiasso e questo mi ha disturbato molto".
Io volevo sapere se Vittorio ti ha fatto la dichiarazione.
"La dichiarazione, sì, me la fece. Me la fece scritta. In un bigliettino. Io tengo tutti i suoi bigliettini".
Anche tu scrivi bigliettini?
"Io scrivo un diario. Prima o poi lo pubblicherò".
È la storia della tua vita?
"No, è una storia interessante".
E’ fiction?
"No. E’ una storia interessante".
Racconterai anche la famosa alba della perquisizione? Tu in baby doll? La polverina nella cassaforte?
"La notte degli incappucciati. Erano tutti neri, tutti incappucciati. Erano le 4 e mezza. Mi svegliai di soprassalto perché ho un istinto animalesco. Mi sembrava di sentire da lontano un cane che abbiaiava. Quatta quatta sono andata in cucina e ho visto che fuori della porta c’era della gente nera e incappucciata. Pensai che fossero dei ladri. Chi gira a quell’ora della notte incappucciato e nero? Vedevo che tentavano di aprire la porta e non ci riuscivano perché avevo fatto mettere i paletti dalla filippina da dentro".
Che regalo di fidanzamento ti ha fatto Vittorio?
"Questo smeraldo che porto sempre. L’ho fatto rimontare come quello che aveva la Duse. Poi mi ha regalato un altro bellissimo anello".
Chi sono secondo te gli adulatori?
"Quelli che hanno una realtà distorta, esaltata. Forse più che di bugia si tratta di illusione, come se la realtà viene distorta. L’adulazione oggi è molto breve perché viviamo in una società che tende a macinare molto".
Chi sono gli adulatori secondo te?
"Mah, Fede, Schifani, Bondi, Vespa? No, non mi sembrano adulatori".
E i voltagabbana?!
"Nel mondo della politica ce ne sono".
Chi per esempio?
"Mah, boh, non saprei. Ti posso dire chi è un metti zizzania. E’ Boselli, il socialista. Quando va a Porta a Porta e tutti cercano di mettersi d’accordo lui dice una parolina e ricominciano subito a litigare".
Vittorio è un voltagabbana?
"E’ proprio l’opposto. E’ sempre stato coerente. E’ una persona di principi".
Secondo te le difficoltà di Vittorio nascono da un complotto politico?
"No, nooo. E’ un complotto ma non politico".
E allora?
"Non posso parlare. E’ un insieme di cose. Ma certo non è politico. Anzi. Nasce sicuramente quando lui ha perso le elezioni come senatore. Gli avevano dato un collegio che era una roccaforte della destra. Io glielo dissi, attento. Ma lui disse: "Mi hanno mandato lì e lì io vado. E’ stato veramente un uomo di principi".
Sei gelosa?
"Sì".
Da scenate? Da piatti per terra?
"Da sceneggiata napoletana. Siamo due Toro. Abbiamo due bei temperamenti. Quando litighiamo è un’esplosione. Da registrare. Dei film. Durano un quarto d’ora. Urla, porte che sbattono, valige, “me ne vado!”. Poi io mi scoccio e faccio la pace. “Vabbè, sai che ti dico? Tempo perso, non ce la faccio più. Pace". Lui è gelosissimo di me e io gelosissima di lui. Poi dopo niente. A momenti sono gelosa a momenti no, a seconda di come mi gira".
Che cosa ti fa ingelosire?
"Mi da fastidio quando qualcuna prova a farsi la foto insieme a lui".
E c’è sempre attricetta che vuol farsi la foto con lui, no?
"Ma non ci riesce. Io faccio la scenata prima, sull’intenzione".
La tua vita?
"Sono nata a Roma. La mamma era sarda. I miei genitori si sono separati quando ero ragazzina. Avevo sette anni. La mamma tornò a vivere in Sardegna. E io con lei. Poi sono tornata a Roma. Avevo avuto una disavventura amorosa. La mamma, per separarmi da lui, mi mandò a Roma".
Miti? Canzoni?
"Pino Daniele e Prince".
Sei stata bocciata una volta a scuola.
"Per la condotta".
Che cosa avevi fatto?
"Eravamo tremendi. Su 21 ne bocciavano 12. Era il momento della ribellione. Avevamo fatto aggregazione noi ragazze e contestavamo i professori. Eravamo tutte bellissime ragazze, molto corteggiate. Avevamo una professoressa un po’ bacchettona".
La prima cotta?
"A 8 anni, era un mio compagnetto di scuola, si chiamava Ilario. Il grande amore l’ho avuto a 14 anni".
Non si conoscono molto le tue storie.
"Io sono molto discreta. Non se ne conosce nemmeno uno dei miei amori"
Andrea?
"Un mio amico, non abbiamo mai avuto nessun love affair".
Piero? Ci ho beccato?
"Sì. Abbiamo avuto la relazione, però io lavoravo molto in Spagna, quindi non ci siamo visti".
Poi c’è lo spagnolo. Lasciato per Vittorio.
"No, lo avevo già lasciato prima".
Come si chiamava?
"Non lo dico, se no Vittorio si arrabbia".
Vedi allora?
"Lasciamo perdere".
E che cosa mi dici dello sceicco del Dubai?
"Lo sceicco non era il mio fidanzato. Era uno che mi aveva invitato a una festa, era una cosa di lavoro. Poi ha fatto la foto con me e ha detto che era il mio fidanzato".
Era il fidanzato di Manuela Arcuri.
"Sì, con Manuela Arcuri era fidanzato. Anche con Naomi Campbell. A me mi corteggiava, diciamo".
Lo sceicco veniva in Italia a caccia di fidanzate.
"Sì, voleva l’harem. Con me non è riuscito però".
Il tuo grande amore?
"Non lo saprai mai".
Dai, confessa.
"Mi stai spolpando".
Su, Valeria, uno sforzo.
"Il mio grande amore è Vittorio. Finché dura è Vittorio".
Dura?
"Sì, dura".
Tra le cose cattive che hanno scritto su di te c’è anche che sei tutta rifatta.
"Tremendo. Hanno messo a confronto due foto, prima e dopo. Ma la foto non era mia. Ero una replicante, non ero una donna. Tutta colpa di un fotografo che voleva farsi pubblicità. Mi aveva fatto delle foto, poi le ha mischiate con altre e le ha vendute".
Come hai cominciato?
"Facendo la modella".
Tu non hai il fisico da modella.
"No, no, ero troppo pienotta. Non ho mai fatto le sfilate. Però per le pubblicità andavo bene. Poi ho fatto una tournée teatrale".
Si era sparsa la voce che eri incinta…
"Una cosa inventata dai giornalisti".
Niente figli allora?
"Un figlio lo voglio anche adesso".
E fatelo allora!
"Appena c’è un attimo di pausa dal lavoro. E poi Vittorio non è ancora divorziato".
Quindi dopo vi sposerete?
"Il tragitto dovrebbe essere quello. Mai dare tutto per scontato. Ma non mi va di parlarne perché ogni motivo è buono per… ci sono anche dei figli di mezzo".
Ti sei mai interessata di politica?
"No".
Per chi votavi?
"Per Berlusconi".
No, da ragazzina.
"Una volta per i verdi, e poi per Berlusconi".
Berlusconi non c’era ancora.
"Allora mi sa che ho votato per Bertinotti. E poi per Berlusconi".
E Vittorio non ti sgrida?
"Perché dovrebbe sgridarmi?"
Perché lui sta dall’altra parte. E non è mai stato un amico di Berlusconi.
"No, però ha una grande stima per Berlusconi. Ha fatto tante cose con Berlusconi. L’antitesi di Berlusconi? E’ un’altra delle sceneggiate dei giornali".
Però Vittorio era con la sinistra.
"Perché i suoi ideali sono diversi".
Comunque lui mica voterà Berlusconi.
"Quello che lui vota non lo so".
Figurati se non lo sai.
"Insomma, chiedi a lui".
Era nel Ppi, mica poteva votare contro di sé.
"No, credo proprio di no".
Se avessi avuto Vittorio nel tuo collegio avresti votato per Berlusconi?
"No. Avrei votato per lui".
Non hai un minimo di coerenza…
"Vabbè, ma voti la persona, no?"
La più famosa diceria sul tuo conto era che tu eri l’amante di Berlusconi.
"Non è assolutamente vero. io Berlusconi l’ho conosciuto da poco".
Dimmi la verità.
"E’ verissimo. Ti guardo negli occhi. Ho una grandissima ammirazione per lui, ma l’ho conosciuto da poco! Una giornalista, per lanciare il suo libro, si è inventata che mi aveva visto da ragazzina con Berlusconi. Ma è un’invenzione! E alle invenzioni neanche replichi. Anche Vittorio me l’ha chiesto parecchie volte. Ma non è vero. L’ho incontrato solo recentemente".
E avete commentato insieme il pettegolezzo?
"Ma non è vero".
Si, certo, ma ci avete scherzato sopra?
"Ma non era vero".
Ho capito che non era vero. Ma magari avete commentato il pettegolezzo ridendo.
"Ma non essendo una cosa vera non l’abbiamo commentata più di tanto".
Tra i tuoi litigi c’è anche quello con Simona Ventura.
"Litigio? Ai Telegatti si è fatta in quattro perché io non salissi sul palcoscenico".
E a "Quelli che il calcio"? Le battute pesanti di Crozza di Gnocchi?
"Molto pesanti. Su Vittorio. E non facevano nemmeno ridere".
"Faceva vedere una bambola barbie con le tettone e il sederotto e poi diceva “Valery, Valery la bambola che arriva sempre in ritardo, la bambola che non sa né cantare, né ballare. Tutti pazzi per Valery la bambola che firma cambiali”."
Ci fu un dibattito fondamentale sulle tue misure.
"Perché ero stata messa nella Treccani".
Scrissero che le tue misure erano 91-63-115.
"E invece sono 98-64-100".
Da ragazzina?
"Ero magra. Solo verso i 18 anni ho cominciato a essere pienotta e disegnata. A me dava un po’ fastidio avere un fisico così prepotente. Poi, piano piano, l’ho usato. Quando hai una fisicità impertinente a volte è un bene e a volte no. Adesso lo vivo con distacco".
Dici bugie?
"Ultimamente no. Ma all’inizio qualche bugietta l’ho detta".
Una volta ti attaccarono da An, ti chiamarono mozzarella. Tu rispondesti: meglio essere un latticino che un missino.
"Questa sì, è una frase mia".
Vedi che ti sei interessata di politica?
"Se mi attaccano".
Che sogni fai?
"Sogni premonitori".
Ci becchi?
"Spesso".
Dimmene uno.
"Non ricordo. Spesso sogno cose che poi avvengono".
Una volta raccontasti che facevi un sogno erotico, che c’era un uomo che ti guardava mentre ti spogliavi, e allora tu facevi uno spogliarello per lui…
"Ma va? Ti ho raccontato questo?
Non a me.
"Che facevo uno spogliarello?
Si.
"E un uomo mi guardava?
Si.
"Mah. Forse l’avrò fatto lo spogliarello. Ma non ricordo di aver mai fatto un sogno così".
I voltagabbana ti danno fastidio?
"Sì, non sopporto le persone incoerenti".
Hai mai avuto la tentazione di fare la voltagabbana?
"Sì, ma non l’ho fatto".
In che cosa siete diversi tu e Vittorio?
"Lui perdona un po’ troppo facilmente. Io no".
Non bisogna perdonare?
"La gente non cambia. Quello che una persona ha fatto in passato, lo rifà. Vittorio è astuto, ma un po’ troppo permissivo".
Hai molti amici?
"Ho pochissimi amici, si contano sulla punta di una mano, e sono totalmente sinceri".
Il giorno del tuo compleanno chi c’è attorno a questo tavolo?
"Vittorio, mia madre, mia sorella, la mia amica Simonetta, Marta Marzotto. Poi Luigi, Andrea…"
Il successo è tutto positivo?
"No, falsa i rapporti, altera le situazioni".
Questo è un aspetto dell’adulazione.
"L’adulazione è una forma di ammirazione alterata".
Tu puoi uscire per strada tranquillamente?
"Sì, vengo fermata, ma mi piace avere un rapporto diretto con la gente. Anche se qualche volta è dovuta intervenire la polizia. Due o tre volte. In via Condotti, in Piazza di Spagna. Non potevo uscire dal negozio".
Tu sei molto devota a Padre Pio e ti piace Milingo.
"Ho sentito il desiderio di andare a san Giovanni Rotondo. Il mio amico Alfonso Signorini mi aveva dato un’immaginetta. Sono stata in Puglia una decina di volte. Sono amica di padre Paolo da Pietralcina, quindi vado da dietro, sto magari lì con le suore, prego e poi vado via".
E Milingo?
"Milingo è una persona che avevo tanto desiderio di incontrare un po’ per la sua storia, un po’ per la sua fede. Mi ha colpito molto, sono stata anche a una messa, a Zagarolo. Non una messa di esorcismi".
Avete parlato?
"Sì, abbiamo parlato. E’ una persona con una grande fede, ha trovato la via della luce, ha una grandissima esperienza, una grandissima cultura. Mi ha colpito. Ma gli ho promesso di non parlarne con la stampa".
Un politico che non ti piace?
"Bossi. È un estremista, le cose che dice non mi piacciono mai. Ne dice di tutti i colori. Potrebbe venire direttamente sul palcoscenico del Bagaglino a fare la sua caricatura".
Quali giornali leggi?
"Corriere della sera e Libero. Vittorio Feltri mi piace tanto".
Chi non ti piace?
"Aldo Busi. E’ anche lui un estremista, un esagerato".
Gioco della torre. Cozza o Gnocchi?
"Butto Gnocchi. Così almeno se ne sta zitto".
Cofferati o D’Alema?
"Butto D’Alema, proprio lo butto giù subito".
Perché?
"Perché sì. Perché non è coerente".
Santanchè o Carlucci?
"Santanchè. Ha la lingua biforcuta".
Signorini e D’Agostino. Devi buttare per forza giù D’Agostino.
"Salvo Signorini. Roberto è molto simpatico, ma in passato è stato molto pesante con me. Quindi una buttatina se la merita".
Santoro o Costanzo.
"Butto Santoro. Costanzo mi è simpatico, e mi piace quello che fa".
Santoro no?
"Santoro quando ci fu la cosa delle torri gemelle, fece una trasmissione dove lui sorrideva quasi".
D’Eusanio o De Filippi?
"Salvo Maria De Filippi".
E la D’Eusanio?
"La trovo un po’ leccata".
Panorama o L’Espresso?
"Butto l’Espresso. Non lo trovo un giornale sincero. Oddio, , non mi piace. Oddio, anche Panorama, ogni tanto, è un po’ di regime".
Guzzanti o Guzzanti?
"Butto giù lei. E’ un po’ troppo prepotente. Brava, di talento ma prepotente. Mi è simpatica, mi fa anche ridere. Ma è esagerata".
Quando faceva la tua imitazione…
"Ecco, appunto, voleva a tutti i costi prevaricare. La trovata di quella trasmissione era che io mi prendevo in giro. Ma lei non mi dava la possibilità di prendermi in giro".
Preferiva prenderti in giro direttamente.
"Ecco, hai capito? Era prepotente".
Non ti dava spazio.
"Non l’ho trovata tanto sincera nei miei confronti".
Ma quando la vedi che fa la tua imitazione…
"Rido come una pazza! Mi piace da morire. È bravissima! E’ una fuoriclasse. Però è anche prepotente".
Senti, dimmi la verità, tu lo conoscevi Berlusconi.
"No, mai! Non lo conoscevo! Te l’ho detto! l’ho incontrato una volta al compleanno di Franco Zeffirelli".
Mai andata a cena con lui?
"No! Proprio no. Non lo conosco. Un paio di volte Vittorio è andato a parlare con lui. Ma io sono rimasta a casa e non mi sono mossa".
Nessun commento.