- 12 Marzo 1992
Maurizio Mosca è tranquillo. Non sembra uno "scomunicato" da Sua Emittenza.
"Però sono rimasto sconcertato. Due uomini di cultura come Zeffirelli e Di Rienzo che si insultano in quella maniera. Io che cosa potevo fare se non cercare di urlare più di loro per farli stare zitti?"
– L’"Appello" non sembra una trasmissione per le orsoline…
"Ho fatto 27 puntate con un ascolto medio di quasi due milioni e una share media del 17 per cento. Ho sempre usato buon senso, buon gusto e l’ironia che ho ereditato da mio padre. Io sdrammatizzo il calcio, e lo faccio con i miei travestimenti, con le ballerine, con lo spettacolo".
– Io ricordo risse furibonde…
"Di calcio si discute animatamente. A volte si verificano situazioni ruvide. Ma non è colpa mia se stavolta si è andati oltre".
– E di chi è la colpa?
"Zeffirelli le ultime due volte era stato correttissimo. Chi se lo poteva aspettare? Berlusconi mi aveva pregato di non parlare del Milan e io lo avevo accontentato. E per dimostrare che non ce l’abbiamo con la Juventus, avevo invitato ben quattro juventini. Che cosa si può fare se un distinto professore universitario dà del delinquente ad un famoso regista?"
– Berlusconi dice che questo potrebbe essere l’ultima stagione dell’"Appello del Martedì"…
"Non si può che dargli ragione. Gli insulti danno fastidio, eccitano gli animi".
– Berlusconi l’ha sgridata molto?
"Berlusconi mi ha telefonato e mi ha detto: "Bisogna stare attenti con gli ospiti a rischio"".
– E lei che cosa gli ha risposto?
"Che eliminerò gli ospiti a rischio. E che la trasmissione diventerà più noiosa e di minor successo".
– Il calcio è uguale per tutti. Perché da lei ci sono le risse e da Biscardi no?
"Ma sta scherzando? E la lite furibonda tra Spinelli e il giornalista Viglino? E la rissa furibonda tra Tonino Carino e Rozzi? E Di Rienzo che ha detto a Rozzi di andare dallo psichiatra? Dovunque si parli di calcio c’è discussione animata, da me come da Biscardi".
– Perché il calcio istiga alla maleducazione?
"Gli animi vengono accesi dai presidenti, dagli allenatori, dai calciatori. I giornalisti sono solo colpevoli di raccogliere le loro isterie e le loro bugie. Chi insulta gli arbitri, ogni settimana, sono loro".
– E i giornalisti non potrebbero evitare di raccogliere tutte queste scemenze?
"Certo. I giornali non sono mai stati così belli come durante i silenzi stampa dei calciatori e dei presidenti".
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