- 8 Giugno 2006
Aveva partecipato all’avventura della fondazione del Tg5. Poi, nove lunghi anni a Verissimo. Adesso è tornata al Tg5. Un ritorno alla grande per la bella Cristina Parodi dopo un «annus horribilis» che ha visto il suo matrimonio con Giorgio Gori vivisezionato sui settimanali popolari a causa di una lunga vicenda di gossip a base di separazioni, paparazzate, sms rubati e dati alle stampe. Proprio lei trascinata in questa storia, con la sua immagine di ragazza bene, sobria, elegante, perfettina.
«Perfettina. Uffa».
Uffa? Ti dà fastidio essere considerata perfettina?
«Scusa, a chiunque darebbe fastidio».
Ma sei perfettina?
«È un retaggio di educazione alla sobrietà che un po’ mi appartiene. E che manca in televisione. Se questo serve a distinguermi da altri che prendono parte a trasmissioni televisive un po’ volgarotte ben venga la perfettina».
Perfettina ma anche un po’ freddina… algida…
«Ma per carità…».
Per carità cosa?
«Io sono fiera del mio stile un po’ riservato. Ma questo non vuol dire che nella vita non faccia delle cazzate. I miei rapporti sentimentali non sono da perfettina… Si può essere una persona educata, sobria e poi assolutamente passionale. Ormai basta essere appena civili per sembrare il Mulino Bianco. Il livello generale in televisione è che se una non si toglie le mutande è una perfettina».
Una volta hai anche fatto un servizio sexy…
«Ma non era sexy. Era un pochino più glamour di quelli che facevo seduta dietro la scrivania di Verissimo».
Lascialo dire a me, era sexy.
«Era l’anno dopo che avevo avuto la mia terza figlia. È una cosa assolutamente naturale per una donna che ha avuto la terza bambina rimettersi in gioco e far vedere che non è solo una mamma. E poi non si vedeva niente. Era solo un filo ammiccante».
Stefano Disegni ti ritrae talmente algida che sempri un frigorifero.
«Disegni l’ho conosciuto tanti anni fa. Facevo un servizio per Odeon Tv sulla satira. Andai a casa sua con una mini da sballo. Io frigorifero ma lui non la smetteva di occhieggiare la mini».
A darti l’immagine della perfettina possono aver contribuito anche quei libretti che hai scritto sul bon ton…
«Forse è stata una sciocchezza. Ma in quel periodo mi sembrava una cosa carina. Oggi non lo rifarei».
Cominciamo da capo. Sei nata ad Alessandria…
«Da famiglia tranquilla, borghese, mamma insegnante, papà ingegnere».
Una famiglia perfettina.
«E bei ricordi. Il liceo, i primi fidanzatini, il tennis, ero brava, seconda categoria, andavo a fare i tornei in giro per l’Italia. Scrivevo per Matchball e lavoravo negli uffici stampa dei tornei internazionali».
I tuoi miti?
«Mi piaceva da pazzi Miguel Bosè. Poi Claudio Baglioni e il mio idolo tennistico, Borg».
Politica?
«Pochissima. Ero intrippata di musica e di sport. Le assemblee al liceo non mi appassionavano».
Da giovane hai abitato a Milano in una comune.
«Tutte donne. Otto. Abbiamo cambiato varie case, tutte molto grandi. Alla fine abbiamo preso anche due ragazzi. Un divertimento pazzesco. Eravamo abbastanza famose nella Milano di allora. Essere invitati alle nostre feste era molto ambito».
I ragazzi erano dei fidanzati?
«Uno solo. L’altro non era fidanzato con noi».
Non era fidanzato con voi. Non male.
«Ma noi lo insidiavamo in tutti i modi».
La comune aveva un nome?
«Sì ma non te lo dico».
Dimmelo. Non lo scrivo.
«Non lo scrivi?»
Lo sai che sono una persona corretta…
«Barnuffie».
Barnuffie?
«È un termine alessandrino, un po’ dispregiativo, per dire streghette».
Carino.
«Eravamo un bel gruppetto. Oggi c’è chi fa l’architetto, chi la top manager di Philip Morris, chi la mamma, chi la produttrice televisiva. Due stanno al Tg5, io e Marcella Ferraro».
Il tuo primo lavoro serio?
«In Condé Nast a vendere pubblicità per le riviste di moda. Mi scapicollavo per tutto il Piemonte cercando di affibbiare pagine dal costo allucinante a sfigatissimi imprenditori che vendevano mutande a Cocconato d’Asti. Dopo tre mesi mi licenziarono. Fu un grande smacco».
E poi?
«Supplenze di storia a scuola, modella negli showroom. E finalmente Odeon Tv, la televisione di Calisto Tanzi. Facevo un programma di motori. All’inizio serviva la voce ma poi decisero di mandarmi anche in video».
Non è difficile crederlo. Eri uno schianto.
«Non ero male. Cominciai ad andare in giro a fare servizi sui raduni di auto d’epoca. Poi un programma di calcio che si chiamava, incredibile, Forza Italia, condotto dalla coppia Zenga-Termali. Io facevo l’inviata».
A Mediaset sei arrivata come giornalista sportiva…
«Nella redazione sportiva che allora era guidata da Marino Bartoletti. È stato un bel periodo ma non è che il calcio mi facesse impazzire. Tutto cambiò con la Guerra del Golfo. Cominciò il telegiornale di Fede e tutti i giornalisti dell’azienda furono coinvolti. Quando nacque il Tg5 di Mentana non ebbi dubbi».
Quando successe l’ambaradan Ventura-Bettarini-Gori-Parodi tu dicesti che erano aumentati i tuoi pretendenti: «Molti si fanno sentire in questo periodo pensando che forse stavolta è la volta buona».
«Ho sempre avuto molti corteggiatori. Con alcuni di loro c’è un rapporto ormai lungo e profondo».
C’è un corteggiatore segreto e famoso?
«(silenzio)».
Non voglio sapere il nome, voglio sapere se c’è.
«C’è».
Chi?
»Ma allora!».
Berlusconi ti hai mai corteggiato?
«No. Però fu lui a segnalarmi a Mentana come volto del nuovo Tg5. E anche in altre occasioni ha fatto dei commenti positivi su di me».
Anche Giorgio è un perfettino. Lo chiamano «il primo della classe».
«Ha un po’ la faccia del primo della classe. Ed è sempre inappuntabile. Però il suo amico Bobby Seligman, il produttore americano, lo chiama smiling cobra, un nomignolo abbastanza azzeccato. Giorgio è uno che ti guarda e ti dice esattamente quello che pensa. Niente giri di parole».
Hai detto: siamo diversi. Lui ama la montagna ed io il mare.
«Lui è razionale, io impulsiva. Lui è di sinistra, io di destra».
Tu sei di destra?
«Io non sono di destra».
Ma l’hai detto…
«Non credo di averlo detto…».
L’hai detto.
«Insomma sì, vengo da una cultura familiare di destra e sono sempre stata più vicina a quella parte lì. Però non è detto che una…».
Hai votato a destra?
«Questo non te lo dico».
Sarai mica una di destra che vota a sinistra…
«Oh! Non te lo dico, non te lo dico».
Chi è che non ti piace dei politici?
«In questo momento non mi piacciono quelli che ci sono. Servirebbe all’Italia una nuova classe politica. Alle elezioni si fronteggiavano due settantenni! In Italia non si ritira mai nessuno».
Perché?
«Perché la politica è una professione e non una passione».
Chi avresti preferito al posto di Prodi e Berlusconi?
«Casini e Rutelli. O anche Veltroni. Una generazione in meno, più energia… Basta che non siano i quarantenni furbetti del quartierino che vogliono fare i soldi non rispettando le regole. Cercano tutti le scorciatoie. Se tutti pagassero le tasse, potremmo pagarne un po’ meno tutti, no?».
Perché non ti piace Prodi?
«Troppo buonista, paternalista. Non ha grinta, non ha il coraggio di dire cose scomode».
È un perfettino.
«Sembra un prete. Ma io non sono mai sembrata una suora, ti garantisco».
Prova a fare un governo televisivo.
«Primo ministro Bruno Vespa. Per farlo contento. Ci tiene. Cesara Buonamici all’Istruzione. È fiorentina e parla benissimo l’italiano. Agli Esteri Carlo Rossella, grande diplomatico. Ha viaggiato, conosce tutti. Enrico Mentana alle Comunicazioni. Daria Bignardi alle Pari Opportunità. Non guarda in faccia a nessuno. Al ministero della Difesa Lucia Annunziata. È tosta, donna di grande tempra, anche se con Berlusconi ha esagerato».
Qual è la televisione che non ti piace?
«Quella sciatta. Tutti i programmi, anche i più semplici e banali, devono avere una loro confezione e una loro cura».
Un esempio di tv sciatta?
«Forse quella di Anna La Rosa. È l’ennesimo talk e non è particolarmente curato. Non mi piace nemmeno la tv urlata, rissosa. E quella che tratta argomenti privati, tutti questi Costantini, questi corteggiamenti, queste discussioni su chi ti ha tradito, queste relazioni che nascono e si rompono davanti alle telecamere… Se sono cose vere è volgare, se sono false è ancora più volgare».
E la tv che ti piace?
«Mi piacciono i programmi de La7. Programmi che nascono di nicchia e poi hanno successo, Chiambretti, Ferrara, Lerner… E poi sono pazza di Lost.
Una volta sei stata vittima di Scherzi a parte.
«Complice Mentana mi hanno mandato a fare un servizio in un finto bordello. Ci andai col mio tailleurino, col mio impermeabile, con tutta la mia impostazione seria e professionale. I miei operatori ovviamente sapevano tutto. La maitresse, vestita non ti dico come, mi dava le pacche sul sedere, dalle stanze uscivano mugolii inequivocabili, un cliente mi ha fatto delle proposte. Alla fine le ragazze hanno preso gli operatori e se li sono portati via».
Parliamo dell’«anno orribile»…
«Non vedo perché bisogna definirlo orribile».
La crisi di una coppia non è un divertimento…
«Io e Giorgio non siamo mai stati in crisi. Ma non voglio parlare della mia vita privata e non ne parlerò…».
Siete stati per mesi sui giornali, tradimenti, dichiarazioni, sms, riappacificazioni…
«Se uno legge i giornali sembra che siamo due pazzi che ogni due per tre fanno un viaggio per riappacificarsi. Non siamo mai stati in crisi…».
Hai detto: sarei in crisi se scoprissi che mio marito non mi ama, ma io sono sicura che Giorgio mi ama follemente.
«Sì l’ho detto e lo ripeto…».
Anni fa ti ho intervistata e mi dicesti: «Mai perdonerei una scappatella a mio marito». Dopodiché è successo il finimondo. Come la mettiamo?
«È successo di tutto ed è stato scritto di tutto. Ma inutilmente. Io non ho niente da aggiungere. Sono felice e serena, basta».
Basta?
«Non è stato piacevole essere al centro dell’attenzione in questo modo però ti garantisco che quando, per fortuna, la tua situazione privata è serena lo superi. Ho lasciato Verissimo anche per allontanarmi dalla cronaca rosa, perché mi dava un po’ fastidio».
Però anche tu a Verissimo qualche frecciatina ogni tanto la mollavi…
«Era il mio programma e potevo dire quel che volevo, certo».
Dimmi solo che morale si può trarre da tutto questo.
«Una coppia, per essere una coppia, deve aver delle affinità ed un legame forte che va al di sopra di qualsiasi strumentalizzazione dei media. L’importante è che ci sia l’amore. Io e Giorgio siamo una coppia, lo siamo sempre stati. Fine».
Eri amica di Simona Ventura…
«Eravamo conoscenti e lo siamo tuttora. L’amicizia è un’altra cosa. Nel mondo della televisione è tutto molto vago e superficiale. Se incontro Simona la saluto e la bacio, come l’ultima volta che l’ho vista».
Fine del gossip. Gioco della torre. Ventura o Sposini? No, scherzavo. Bonamici o Spiezie?
«Annalisa è davvero impeccabile, ma Cesara è stata la mia testimone di nozze. Quindi devo sacrificare la Spiezie.».
Ti sei sposata con una coroncina di fiori in testa.
«Sembravo Cicciolina. Dopo un po’ mi sono guardata allo specchio e me la sono tolta».
Totti o Del Piero?
«Salvo Del Piero. È piemontese e non sputerebbe mai su un avversario».
Fazio o Chiambretti.
«Mi piace Chiambretti, ma ogni tanto fa delle battutine che lo strozzerei. Meglio Fazio. Ha un modo di far televisione scanzonato, educato, gentile, mai aggressivo o troppo sopra le righe».
Casini o Pera?
«Butto Pera».
Un po’ voltagabbana?
«Un po’. E poi Casini è più bello».
Tu per chi hai votato?
«Ancora? Non te l’ho detto e non te lo dirò».
Per chi vota Giorgio?
«Non te lo dico».
Ma se hai già detto che è di sinistra!
«L’avrò detto in un altro momento, adesso non mi va di dirlo».
Bertinotti o Cofferati?
«Dopo quello che Bertinotti ha detto su Mediaset tengo Cofferati».
Normalmente Bertinotti è ben visto dalla destra mediasettiana…
«D’ora in poi non più».
Marzullo o La Rosa?
«Salvo Marzullo. È rilassante. Ha inventato l’intervista liberale. Tu puoi dire e fare quello che vuoi, a prescindere dalle domande».
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