- 4 Gennaio 1990
Ermafrodito? Transessuale? Androgino? Eva Robin’s fra qualche giorno sarà una delle nuove star della televisione italiana con la sua trasmissione, "Primadonna" inventata da Gianni Boncompagni per Italia 1. Eva si chiama in realtà Roberto Coatti ma sembra proprio una donna. Carina per giunta. Ha 33 anni, gambe da donna, piedini da donna, delicatissime mani da donna. Ha seno da adolescente. Viso da ragazzina. Sorriso dolce. Pelle morbida. Voce suadente.
Ma ha anche qualcosa che la fa essere definitivamente un uomo. Qualcosa cui lei non rinuncia. E che rappresenta la sua ambiguità e una delle ragioni del suo successo. Vorrei essere libero di dirvi di che cosa si tratta e visto che è giusto chiamare ogni cosa col suo nome, facciamolo. Il suo nome è Robertino. Eva lo chiama così. Eva ha le tette ma ha anche Robertino. Dentro di lei gli ormoni femminili hanno combattuto e stanno ancora oggi combattendo una guerra talmente aspra che noi non possiamo dire che Eva sia una donna, ma non possiamo nemmeno negarlo. Dunque è un ermafrodito? No. L’ermafrodito è un essere che ha l’apparato della riproduzione femminile accanto a quello maschile. Eva ha Robertino ma le manca una Robertina. Transessuale? No. Il transessuale è un essere che ha cambiato sesso. Eva non ha cambiato sesso, non è andata a Casablanca a liberarsi di Robertino. Eva si tiene i suoi due sessi gelosamente. Non rinuncerebbe mai né alla sua parte maschile né a quella femminile. E allora? "Allora sono un androgino", dice."Io sono come un ragazzino quattordicenne che non ha ancora sviluppato i suoi caratteri maschili".
Ha interpretato film, posato per servizi fotografici per riviste erotiche, preso parte a trasmissioni televisive. Ma questa è la prima volta che fa la prima donna, che è al centro dell’attenzione di tutti, lei sola sotto la luce dei riflettori. Fino ad ora si è gestita con prudenza e parsimonia costruendo un personaggio raffinato e senza la minima volgarità. Adesso esce allo scoperto, rischia, proponendosi in tv in una fascia oraria, le sette di sera, più usata finora dai puffi che dagli androgini. Certo che ne è passato di tempo da "Carosello" e da "Lascia o raddoppia"!
– Eva, si rende conto di dovere il suo successo al fatto di essere un mostro, un fenomeno da circo?
"Io sono in grado di sorreggere questa cosa. Qualsiasi personaggio del mondo dello spettacolo è un mostro. Se mi desse fastidio non avrei tolto i veli, non mi sarei mostrata, non avrei fatto di me stessa un caso. Non mi dà fastidio essere un mostro. Mi piace, ci convivo tranquillamente. E’ una maniera per sopravvivere in questa società".
– Quando ha capito di essere un androgino?
"Molto avanti. Io non prendevo coscienza di ciò che rappresentavo in società. Ho cominciato a capirlo quando ho cominciato ad inserirmi nel mondo dello spettacolo".
– Perché ha risolto la sua ambiguità in senso femminile?
"Io non ho fatto nulla del genere".
– E allora perché si fa chiamare Eva?
"Il nome me l’hanno dato gli altri. Quando ero piccolina ed ero molto più bionda di adesso, assomigliavo ad Eva Kant, la donna di Diabolik. Ero una donna da fumetto. I fumetti mi sono sempre piaciuti, mi aiutano a sognare. Ma poi a seconda del caso io mi chiamo Roberta, Roberto, se voglio scandalizzare, oppure Eva o qualsiasi altro nome. I nomi sono abbinabili uno con l’altro, uno vive della natura dell’altro e viceversa".
– Gli amici come la chiamano?
"Eva. E’ una forma di rispetto per ciò che sono, ciò che gli altri vedono".
– Si sente meglio quando recita da uomo o da donna?
"Non recito mai parti di uomo. Generalmente mi fanno fare ciò che sono nella vita".
– Intendevo dire nella vita…
"Non recito mai nella vita".
– Ci saranno pure dei suoi comportamenti maschili ed altri femminili…
"Io sono sempre me stessa. Non ho comportamenti differenziati".
– E’ maschilista o femminista?
"Ho il peggio di tutti e due".
– Che rapporto ha con Robertino? Lo trova ingombrante?
"No. Lo copro di attenzioni, moltissime abluzioni, non lo nascondo, non lo censuro mai. Solo ultimamente per un servizio fotografico l’ho nascosto. Per non spaventare gli assistenti. Ero nuda con un sassofono, allora ho usato dello skotch. Ma non l’avevo mai fatto. Robertino fa parte di me":
– Ha mai pensato di disfarsene?
"No. Così sto bene. Chi me lo fa fare di rischiare per una condizione che non conosco? E poi.."
– Poi?
"Poi sarebbe come togliere la firma ad un quadro ben riuscito".
– Non sarebbe più intrigante se lei si facesse chiamare Ugo?
"Ugo mi diverte. Ogni tanto gli amici mi chiamano Ugo…ma anche Ettore…"
– Lei come ha vissuto finora?
"Ho fatto televisione, cinema, e mi sono state regalate delle emozioni umane, attraverso degli incontri e ho vissuto anche di questo, sono fiorita, sono diventata grande con i rapporti che ho avuto".
– Mica è chiaro, sa? In una intervista lei ha detto che è stata aiutata da uomini che lei aveva aiutato a definire la propria sessualità. Prostituta? Terapeuta del sesso?
"In una intervista avvengono spesso delle mutilazioni. Io avevo detto molte altre cose".
– Allora ci ridica tutto. Effettivamente, lei potrebbe essere considerata un’ottima via di passaggio per un uomo che non abbia il coraggio di ammettere con se stesso la propria omosessualità. E’ questo che è successo?
"E’ successo anche questo. Sono successe molte cose".
– E non ce le racconta?
"Fanno parte del mio privato".
– Un privato che molto spesso ha raccontato in giro. E’ difficile a volte capire fin dove lei è vera e dove cerca di prendersi gioco di noi. Che cos’è, la costruzione del suo personaggio?
"I personaggi dello spettacolo hanno sempre qualche cosa che deve far sognare. Se si entra nella normalità vera del discorso privato di un personaggio si infrange un sogno che la gente ha a proposito di queste star irraggiungibili".
– E lei è una star irraggiungibile?
"Io non mi ritengo nemmeno una star. Figuriamo se irraggiungibile. Comunque ho anch’io un privato che non voglio dare in pasto a tutti. Mi piace lasciar sognare la gente".
– In "Primadonna" la gente verrà a sapere che lei è un uomo…
"No, la gente non verrà a sapere, in trasmissione, quello che c’è sotto…"
-Eva!
"…a meno che non mi scappi qualche unghiata".
– A chi pensa di somigliare di più, alla Carrà o a Moana?
"Ho la solarità del sorriso della signora Carrà, e l’inquietudine di Moana. Alla fine è un gioco di specchi che non riflette mai la vera essenza di me stessa".
– Si narra di una sua "scapigliatura" bolognese…vita sregolata…furtarelli…
"Furtarelli? Non io. I furtarelli li facevano gli altri, i ragazzacci, quelli della banda. Io ero la donna del capo, Marzio. La pupa. Ero la loro prima simil-donna".
-Possiamo chiarire il concetto?
"Era dei ragazzini. Non potevano permettersi una donna vera".
– Che cosa rubavano?
"Robetta…piante…biciclette".
– Bologna è una città dove si respira politica. Lei se ne occupa?
"Zero. Non ho colore. Non è il mio genere. I radicali mi hanno chiesto di presentarmi con loro. Ma io non sono in grado".
– E’ vero che quando incontra un uomo per strada lo guarda intensamente negli occhi?
"Si, per mutilarlo del suo gallismo".
– Lei è una seduttrice?
"Io uso l’immagine della seduttrice per difendere una parte di me che è molto indifesa e fragile. La seduzione è la mia corazza. La mia vera essenza è un omino piccolo piccolo. Una specie di lillipuziano, oppure un feto, qualcosa che non è mai diventato un uomo".
– E’ più divertente sedurre un uomo o una donna?
"Un uomo, anche perché è un gioco che finisce di lì a poco".
– Ma se va a una cena guarda le donne o gli uomini?
"Se vado a una cena mangio. Non sono di quelle che si tolgono la scarpa e fanno piedino. Piuttosto mi piace il tram come luogo erotico. O la metropolitana".
– Lei ha avuto un grande amore, un famoso industriale…
"No, un famoso politico".
– Che si chiama?
"Ci mancherebbe altro che le dicessi il nome".
– Lei è felice?
"A momenti, come tutti".
– Lei si svelò come androgino, con un famoso spogliarello a casa di Paolo Villaggio. Ne fece altri?
"Un altro solo. A casa di un mio amico. Era uno scherzo. C’era una persona che non mi conosceva. Mi tolsi i miei veli. Questa persona mi venne incontro mi prese per mano e mi portò in camera da letto. Io mi stupii perché pensavo che fosse rimasto scioccato dal mio spogliarello. Invece mentre mi ricopriva di bacini sul collo e cose del genere con la mano arrivò lì e cacciò un urlo. "Ma tu sei un uomo", mi disse. Ma come, non te ne sei accorto quando mi sono spogliata? "No", mi disse, "non avevo le lenti a contatto". C’erano tutti i miei amici che guardavano dalla fessura della porta. Ci fu un’ovazione".
– Se avesse un figlio come lei…
"Ci sarebbe un po’ di antagonismo".
– Lei che carattere ha?
"Sono aggressiva, timida, vivace, pragmatica, spavalda, introversa".
– Piange?
"Adoro piangere".
– La sua prima esperienza di amore?
"Fu una religiosa del collegio dove stavo. Mi svegliai una notte che mi baciava".
– La prima volta che si innamorò?
"Fu un compagno di scuola. Si chiamava Erasmo"
– Le sue grandi passioni sono uomini o donne?
"La mia più grande esperienza è stata una donna, il mio più grande amore un uomo".
"E il suo politico? Dove vi incontravate?
"All’estero. Sempre tra guardie del corpo".
– E le guardie del corpo non la riconoscevano?
"Io non ero così conosciuta a quei tempi. Nelle mie apparizioni pubbliche usavo sempre travestimenti molto "costruiti" e ciò salvava il mio privato. Per cui avevamo una clandestinità molto tranquilla".
– Si tratta di un uomo politico molto famoso?
"Si".
– Ritiene che debbe essere protetto?
"Certo, perché è una persona che ho rispettato e che mi ha aiutato in qualche maniera".
– Non intendevo questo. Volevo dire: è rischioso per un uomo che si sappia che ha avuto una storia con lei?
"Si, è pericoloso per il suo lavoro, se facesse il panettiere non avrei preoccupazioni. Ma so quanto sia importante la sua integrità".
-Qual è il suo ideale di uomo? Deve essere bello?
"Ex-bello".
– E’ mai stata con uno stupido?
"Gli stupidi sono perfetti per gli incidenti sessuali".
– E l’ideale di donna?
"Nelle donne mi piace il fascino, la classe".
– Fisicamente?
"Mi piace la donna che si accetta per quello che è diventata".
– L’ha rivisto il suo politico?
"In televisione"
– Ma allora è proprio famoso…
"Si".
– Ci dica almeno il partito…
"No".
– Democristiano?
"Democristiano no".
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