- 11 Settembre 2003
Questa non è un’intervista. E’ un dibattito sul tema: contano più i genitori o gli amici? E in seconda battuta: il carattere di una persona si forma geneticamente o viene influenzato dall’esempio dei genitori? Partecipano al dibattito Mara Venier (confusionaria, incasinata, vivacissima, spensierata) e sua figlia Elisabetta Ferracini, detta Lisa (precisina, metodica, prudente, pensierosa). Fisicamente sono una identica all’altra. Vedere le foto. Psicologicamente non sembrano nemmeno parenti. Al centro io, il moderatore.
Moderatore: E’ un problema genetico? A madre esuberante figlia esuberante?
Mara: No. Il carattere dei figli si forma con chi li cresce.
E’ un problema culturale. E non funziona per somiglianze ma per contraddizione. La madre esuberante produce figli timidi. Chi vede due genitori litigare fa di tutto per avere una situazione affettiva serena.
Lisa: E’ vero. Vedendo le separazioni della mamma mi viene da dire: io nella mia vita non lo farò mai. Ma poi mi rendo conto che mi avvicino sempre di più al suo modo di fare. Cerco un legame solido, una famiglia. Invano.
Mara: Tempi diversi. All’età che tu hai adesso io avevo una figlia di 13 anni. Che si arrabbiava con me regolarmente perché non sono mai stata la mamma che avrebbe voluto. Tu volevi la mamma che stava a casa a fare le fettuccine.
Lisa: Ma cavolo, tu venivi a scuola a prendermi in motorino con la minigonna. E i miei compagni di scuola erano tutti persi di te. Dicevano: ma che madre strafiga che hai!
Mara: E tu mi hai proibito di venirti a prendere a scuola quella volta che uno disse: che bel culo che ha tua madre.
Moderatore: Qua sembra ci sia della gelosia.
Mara: Lisa è molto gelosa dei suoi fidanzati.
Lisa: Soprattutto quando tu dici: carino quello! Ti ricordi di quel mio ex? Un giorno tu mi hai detto: l’ho incontrato, mica male. Io ho sentito dentro di me un moto di gelosia pazzesco.
Mara: Mi piaceva molto. Come genero. Non come Red Ronnie. Non mi piaceva proprio.
Lisa: Era troppo grande per me?
Mara: No. Era sposato.
Moderatore: Una precisina, l’altra incasinata. Vi riconoscete?
Lisa: Più che precisina sono maniacale. Io metto sempre a posto le cose della mamma. Devo sempre controllare tutto. Tutto deve sempre essere in ordine. E sapete perché? Perché dentro di me sono tormentatissima. La mamma si gode la vita molto più di me. Riesce a farsi scivolare addosso le cose.
Mara: Bisogna sopravvivere.
Lisa: Tu ti arrabbi e dopo cinque minuti ti è passata.
Mara: Tu invece porti rancore per mesi.
Lisa: Io vivo malissimo i litigi.
Mara: Io no, mi passa tutto. Però sono passionale.
Lisa: Anche io sono passionale. Io per amore farei qualsiasi cosa.
Mara: E fallo!
Lisa: Per nessuno è valsa la pena di farlo finora.
Mara: A te manca ancora una bella storia di amore.
Lisa: Ho idealizzato un amore che non esiste.
Mara: Aspetti il Principe Azzurro.
Moderatore: A 30 anni? Ma è una situazione…
Mara: Diciamolo: patologica.
Lisa: Non mi aspetto più niente. Non credo più agli uomini.
Mara: Ma se ci credo ancora io che ho avuto tante storie andate male! L’amore prima o poi arriverà!
Lisa: Anche io ho avuto storie finite male.
Mara: Nel mio non equilibrio, nel mio essere sregolata c’è una grande metodicità, una grande voglia di banalità. Io dalla vita voglio cose essenziali, l’armonia nel rapporto di coppia, la passione, un buon rapporto diretto con i miei figli. Però voglio mantenere il mio ruolo di madre. Forse questo non mi è riuscito. Fra noi due la madre è più lei.
Lisa: Forse hai ragione.
Moderatore: Se la mamma fosse veramente Lisa, come si comporterebbe?
Lisa: Vorrei sapere tutto. Gli leggerei il diario. La controllerei. Vorrei sapere con chi esce. Non vorrei gente a casa. Poco casino. Metterei delle regole. Niente bordelloni.
Mara: Invece qui a casa mia tutte le sere feste.
Lisa: Du palle.
Mara: Tu sei sempre stata seria. A 13 anni ti mettevi quella vestaglietta rosa che mi faceva impazzire.
Lisa: Mi chiamavi la gestante.
Mara: Si, perché eri anche cicciottella e sembravi una che aveva appena partorito, in ospedale. Giravi per casa con quella maledetta vestaglietta rosa da partoriente mettendo ordine. Lavavi i piatti, facevi da mangiare. E io ti dicevo: ma esci, vai in giro! E invece no, sempre nascosta, con mille complessi perché avevi il seno grosso.
Lisa: Io facevo la parte che non facevi tu.
Moderatore: Mara ha influenzato Lisa?
Lisa: In alcune cose sì. La disciplina, il sacrificio. Lei ha sempre tenuto a ricordarmi che siamo dei privilegiati, dei fortunati.
Moderatore: Gli amici di infanzia contribuiscono alla formazione del carattere delle persone?
Lisa: Si. Ma sono soprattutto i primi amori a influire sulla tua vita.
Moderatore: Vogliamo parlare del primo amore?
Lisa: A 19 anni.
Mara: Purtroppo.
Moderatore: In che senso purtroppo?
Mara: Stendiamo un velo pietoso.
Lisa: Mamma, vogliamo ritornare ancora su quella storia?
Mara: Ma ti ricordi che marinavi la scuola di nascosto?
Lisa: Solo per due mesi.
Mara: E poi andasti a vivere da sola…
Moderatore: Un periodo burrascoso…
Mara: L’inevitabile e classico rifiuto dei genitori. Come quella volta che andò a vivere con la sua amica a Monteverde.
Lisa: Ti ricordi? Te lo dissi solo il giorno prima. Temevo il tuo giudizio. Tu avresti fatto un sacco di storie e io avrei rinunciato ad andare via.
Mara: Guarda che io non ti ho mai proibito nulla.
Lisa: Facevi di peggio: mi convincevi a cambiare idea. Per me è sempre stato molto importante il tuo giudizio. Il mio punto di riferimento sei sempre stata tu. Infatti sono tornata a casa.
Mara: Piangevi.
Lisa: Ero sul letto e ti ho detto: mi manca casa, mi manchi tu.
Moderatore: Una scena straziante!
Lisa: L’appartamento di Monteverde era orrendo.
Mara: Se avesse trovato un bell’attico a piazza di Spagna col cavolo che sarebbe tornata!
Moderatore: L’esempio è una forma di educazione? I comportamenti di una mamma influenzano una figlia?
Lisa: Lei sembra una yè-yè, mamma aperta, giovane, la sorella, le minigonne…
Moderatore: E invece?
Lisa: E’ tradizionalista la mamma. E’ religiosa. Ha valori sui quali non transige. L’educazione, la famiglia, il rispetto. E io uguale. E’ l’esempio appunto.
Moderatore: Anche dal punto di vista politico?
Lisa: Io sono molto confusa.
Moderatore: Ma avrà votato.
Lisa: Tre volte.
Moderatore: E come?
Lisa: Come la mamma.
Moderatore: Mamma, come avete votato?
Mara: Siamo sempre stati gente di sinistra. Anche se adesso abbiamo una grande confusione.
Moderatore: La mamma è un esempio da seguire?
Lisa: Su alcune cose io mi rifaccio a lei, su altre guardo i suoi errori e cerco di comportarmi in modo diverso.
Moderatore: E’ stata una buona educatrice?
Lisa: A volte si a volte no. Ma torto torto torto non l’ha avuto mai.
Mara: Io mi pento di aver dedicato troppo tempo a persone che non lo meritavano e di aver trascurato i miei figli.
Moderatore: E sua figlia ha sofferto questa assenza?
Lisa: Si.
Moderatore: Avevate, avete ancora confidenza?
Lisa: La mamma ritiene che di molte cose sia meglio che io parli con Valentina, che è la mia migliore amica.
Mara: A me se mi parla di sesso mi imbarazza.
Lisa: Io non posso pensare a te con un fidanzato o con un uomo. Non voglio sapere niente.
Mara: Ma per carità.
Lisa: Siamo mamma e figlia, non amiche.
Moderatore: E delle sue prime esperienze sentimentali non ha parlato con la mamma?
Lisa: Le prime pulsioni d’amore? Alla mamma? Stiamo scherzando?
Moderatore: Il primo bacio?
Lisa: Il primo bacio si racconta all’amica, non alla mamma.
Moderatore: Mara, ha mai letto il diario di sua figlia?
Mara: Non mi permetterei mai.
Lisa: Ha paura di quello che troverebbe.
Mara: Una volta ho letto un’agendina di un uomo e sono rimasta traumatizzata.
Moderatore: Lisa presentava i suoi amori alla mamma?
Lisa: Alcuni si. Quelli che duravano più degli altri.
Mara: Lei è molto corteggiata.
Lisa: E’ un periodo che sono super super corteggiata. Scriviamolo per favore. E anche la mamma. In questo periodo usciamo tutte le sere assieme. Siamo due splendide singles, ipercorteggiate.
Moderatore: Mara, com’è sua figlia nei rapporti con gli uomini?
Lisa: E che ne sa lei?
Mara: Nei rapporti con gli uomini Lisa è giustamente molto esigente. Ha ragione lei. Io mi sono sempre accontentata.
Lisa: Non è vero mamma.
Mara: Io in partenza sapevo già che erano amori che non avrebbero dato quello che volevo, ma mandavo avanti le cose ugualmente. Lei invece no.
Lisa: Per non soffrire. Io mi difendo.
Mara: Io mi lascio travolgere.
Lisa: Io comunque le vivo le mie cose. Ma riesco a limitare i danni. Mi fermo un po’ prima.
Mara: Io invece mi fermo solo quando sbatto la capoccia. Se non becco la tranvata non sono contenta.
Moderatore: Che cosa rimprovera la mamma alla figlia?
Mara: Che è sempre scontenta. Io ho dei momenti di grande felicità. Vorrei che li avesse anche lei. Lei ha tutto. Ma è sempre insoddisfatta. Sa che cosa le manca?
Moderatore: Il grande amore?
Mara: Il grande amore.
Lisa: Fa parte del mio carattere. Non mi lascio andare. Pondero, pondero, pondero, consumo tutto e quando è il momento di innamorarsi siamo già alla fine.
Moderatore: Ma questo povero disgraziato di cui lei si deve prima o poi innamorare non esiste. Dovrebbe essere praticamente perfetto.
Lisa: Ho conosciuto uno con il quale ho un buon dialogo
Mara: E’ già finita?
Lisa: No, no, è appena cominciata.
Mara: E me lo dici così? Doveva venire “Sette” perché io lo sapessi?
Moderatore: Vogliamo dirlo prima ai lettori che alla mamma?
Lisa: Ma non è niente. Solo un dialogo. Una persona speciale. Veramente speciale. Ma niente di più.
Moderatore: Capita spesso di innamorarvi e non essere corrisposte?
Lisa: Ma sta scherzando? Ma l’ha guardata bene mia madre? Mi ha guardato bene a me? Ma due come noi dove le trova?
[…] non è un’intervista. E’ un dibattito sul tema: contano più i genitori o gli amici? E in seconda battuta: il carattere di una persona si forma geneticamente o viene influenzato […]