- 3 Marzo 2005
Uomini quasi sconosciuti si muovono dietro il rutilante mondo dello spettacolo. Nomi che dicono poco alla gente: Presta, Mora, Caschetto, Franchino. La gente conosce la Ventura, conosce Bonolis, ma ignora che ogni loro mossa è consigliata, concordata, a volte imposta da questi Richelieu che poco appaiono e molto decidono. Sono i loro potentissimi agenti. Si dice che comandino più dei capistruttura e dei direttori di rete. Lele Mora è il più importante. Quando sono andato ad intervistarlo, in quelle due ore hanno telefonato una dozzina di star che più star non si può. Ero in mezzo ad un crocevia di visibilità e di successo. «Non ho tutto questo potere che dicono», si difende Lele. «Rappresento artisti di un certo valore ma non vado mai da un direttore generale a dire: “Ok, lei vuole Simona, però mi deve prendere due veline, due schedine, e Walter Nudo”. Io non faccio né pacchi né pacchetti come fa qualche mio collega».
L’aspetto del Richelieu un po’ ce l’hai. Quando successe il casino Gori-Ventura-Bettarini-Parodi tutti dicevano che l’avevi controllato e guidato tu.
«È una storia privata e riservata».
Quanto vale Simona?
«Dieci miliardi all’anno».
E tu prendi il 20%, due miliardi.
«È la punta dell’iceberg della mia agenzia, anzi la punta di diamante».
E tu quanto vali?
«Posso valere cinquanta milioni di euro».
Ed io sto intervistando 100 miliardi di lire del vecchio conio?
«Non dico che fatturo quella cifra. Magari! Dico che sono un uomo che può generarecinquanta milioni di euro all’anno».
Allora dimmi quanto fatturi.
«Sai? È proprio una cosa che non so».
Sai? È tipico dei miliardari snob.
«Io non sono miliardario, figurati, poi si fa presto a saperlo oggi, basta guardare la denuncia dei redditi».
Appunto. Dagli un’occhiata.
«Credimi, non so nemmeno quanti soldi ho in banca».
Non ho mai visto un povero fare tre feste di compleanno, una a Milano Marittina, una a Roma e una a Milano.
«Per me le feste sono un business. Ho fatto tre giorni di festeggiamenti e pubbliche relazioni. Al Pineta, all’Hollywood e al nuovo ristorante del marito di Sabrina Ferilli. C’erano tutti. In totale seicento persone».
Chi inviteresti se dovessi limitarti a sei?
«Ferilli, bella, intelligente e comunista; Ventura, donna avanti coi tempi, sensibile e cocciuta; Briatore, grande amico oltre che socio al Billionaire; La Russa, uno come me cui piace la vita; Luisa Corna, dolcezza, femminilità, sensibilità; Bobo Vieri, una delle persone più buone che abbia conosciuto nel mondo del calcio».
Dicono che hai una villa faraonica in Sardegna.
«Sì, è una villa abbastanza carina».
Faraonica.
«Sono due adiacenti».
Roba da Berlusconi.
«Ho sempre tantissimi ospiti, Julia Roberts, Gianina Facio, Ridley Scott, i figli di Gheddafi».
L’inverno vai a Cortina. Hai una villa anche lì?
«Affitto uno chalet a San Vito. Ci porto una trentina di persone. Si mangia, si beve, si fa casino».
Come si diventa agente?
«Ho incominciato con la musica anni fa, nel 1978. Facevo il road manager. Ho iniziato con Loredana Bertè: le guidavo l’auto, le lavavo le mutande, le disfavo le valige, le facevo da confidente».
Ricordi di gioventù? Canzoni? Miti?
«Fausto Leali, Deborah, A chi. I Pooh. Patty Pravo. Ma anche Orietta Berti e Nilla Pizzi. Sono un romantico degli anni ’60».
La politica?
«Totalmente apolitico. Amo la correttezza e la giustizia. Mio papà amava il Duce e mia mamma pure. In casa nostra è attaccata la testa di Mussolini. Sono andato anche a Predappio».
In tv impazza il trash e il reality. Ti senti un po’ responsabile?
«Dovrei?».
Costantino è roba tua…
«Costantino con le sue doti di furbacchione, ha saputo mettersi in mostra. Il suo vero successo è arrivato quando la De Filippi ha messo le telecamere dietro a questo amore che stava nascendo».
Dai Lele… l’amore che stava nascendo… ci prendiamo in giro fra noi?
«Posso testimoniare che è un amore vero».
Tu hai detto: Costantino ha ancora un problema, deve sistemare il congiuntivo.
«Metteremo a posto anche il congiuntivo. Va a scuola, fa lezioni di italiano. Da uomo trash vuole diventare attore. È molto umile. Dice: “Io non sono nessuno, sono nato dal tubo catodico e nient’altro”».
Parlami dei tuoi concorrenti. Con Franchino sei rimasto un po’ male.
«Mi ha tradito. Se ne è andato portandosi via cinque o sei artisti. Bisogna essere leali nella vita. Lo avevo aiutato quando era in difficoltà e mi ha voltato le spalle».
Hai della ruggine anche con Elenoire Casalegno…
«Elenoire l’ho amata, ma veramente tanto. Mi ha abbandonato preferendo andare con Franchino. Odio i tradimenti».
Ti ha tradito anche Anna Falchi?
«Eravamo molto amici. Mi ha mollato con un fax di due righe da una beauty farm. Anna la consideravo una sorella».
Candida Morvillo, di Vanity Fair, ha scritto un libro, La repubblica delle veline, che non ti è piaciuto per niente.
«Scriveva di me cose non vere».
Tipo?
«Non me le ricordo neanche».
Non ci credo nemmeno se lo giuri su Simona Ventura.
«Ha scritto che sono un procacciatore di belle donne».
Giri sempre con certe gnoccolone.
«Non è bello leggere che a casa mia ci sono ragazze disponibili a tutto pur di fare carriera nello spettacolo».
Hai litigato con Vittorio Corona.
«No. Ho avuto un problema con suo figlio Fabrizio, il fotografo. Il quale fa delle paparazzate che vanno a colpire alcuni miei artisti, sempre a mia insaputa».
I paparazzi se ti servono ti piacciono.
«A volte fanno del male».
Dovresti arrabbiarti con direttori che pubblicano le fotografie.
«Coi direttori ho un bellissimo rapporto».
Vedi? Non te la prendi con i potenti ma con i deboli.
«L’unica con cui non ho un bel rapporto è Bice Biagi».
Pubblica troppi sms?
«Ha tirato fuori cose senza senso».
Parlami di Svanity Fair, il sito internet che ti attacca tutti i giorni.
«Scrivono cose vergognose».
Tipo?
«Che sono un bandito, che sono un drogato, che sono stato in carcere».
Che sei stato in carcere è vero.
«Non l’ho mai nascosto. Ma la vicenda si è conclusa nel migliore dei modi».
Nel senso che?
«Nel senso che non avevo alcuna responsabilità».
Era un problema di cocaina. Maradona, Caniggia, Patty Pravo…
«Era stata fatta una grande confusione e io ho chiarito la mia posizione».
Non hai mai fatto uso di coca?
«Non l’ho mai fatto, sono contrario».
Però ti gira attorno.
«No, io sono molto tassativo».
Che cosa fai?
«Mi incazzo come una iena».
Ma gira anche se ti incazzi.
«Ho cacciato via degli artisti che ho scoperto facevano uso di cocaina e non li ho più voluti. E poi mi danno del tossicomane, a me che non ho mai pippato».
Quando stavi a Verona un calciatore, Cervone, disse: «Lele veniva e ci portava le ragazze».
«Ho sempre girato con bellissime donne».
Frequentarti conviene. La percentuale di cozze intorno a te è bassissima.
«Tende allo zero».
Hai avuto una storia per una truffa.
«Non era una truffa. Uno mi aveva pagato l’affitto con assegni postdatati. E per evitare che li incassassi mi ha denunciato. Anche qui tutto si è risolto in nulla».
Una cosa sicuramente vera: ti hanno rapinato.
«A Verona, nel 1998».
Mezzo miliardo in contanti. Con che razza di portafoglio vai in giro?
«Ma no. Hanno rubato la mia collezione di cento orologi».
Vedo che ne hai uno al polso tutto sbrilluccicante.
«Me lo ha regalato il figlio di Gheddafi».
Quanto vale?
«Circa 180 mila euro».
Se ci vai in giro a Napoli ti staccano l’avambraccio.
«Quando vado in giro mica lo indosso».
Sei un feticista?
«No, sono un collezionista di orologi».
Va bene, feticista.
«È una mania».
Questo è quello di maggior valore?
«Ho un Audemar Piguet che mi ha regalato un re».
E poi?
«Un orologio pazzesco che tengo nella cassaforte di una banca».
Se posso essere indiscreto?
«Costa un miliardo».
E si chiama?
«De Grisogono».
Mai sentito. Sai, faccio il giornalista.
«È tutto brillanti, rubini».
Scusa la curiosità. Il re è italiano?
«Non è italiano».
Un re regnante?
«Regnante».
Orientale?
«Orientale».
E perché ti regala un miliardo di Grisogono?
«Ho organizzato una festa per lui».
La rapina ti è costata un’indagine della Finanza?
«Sì».
Ti hanno beccato col sorcio in bocca.
«Un po’ di evasione».
Cinque miliardi di evasione.
«Ho pagato il mio condono e tutto è andato a posto. Quando c’è un forte giro di soldi, qualche errore si può fare, capita a tutti. Ho sbagliato, ho pagato».
Cinque miliardi…
«Non erano cinque miliardi».
Alla fine quanto hai pagato?
«Un miliardo e otto».
Tra i tuoi rappresentati c’è Emilio Fede.
«Fede lo stimo e mi diverte. È simpatico e generoso. Siamo molto amici».
Quando guardi il Tg4, ci credi?
«Dice le cose con una tale convinzione che ti fa credere siano vere».
Per una convention prende 20 milioni.
«Meriterebbe molto di più».
Quanto frutta una convention?
«Dipende da quanto lavoro c’è da fare».
50 milioni?
«A volte anche di più».
Ho letto: Ferilli 50, Parodi 25, Fede 20.
«Grosso modo».
Politici preferiti?
«La Russa e Daniela Santanché sono simpatici, Berlusconi è un grande imprenditore che è diventato un grande politico. Amavo molto Craxi, un grande uomo».
Berlusconi lo hai frequentato?
«Sono stato spesso ad Arcore a trattare i contratti dei miei artisti. Era una cosa meravigliosa. Lui ti incanta quando parla. È una persona di una carineria introvabile, un uomo molto intelligente».
Altri politici?
«Adoro Veltroni, D’Alema e Fini».
E un politico che non ti piace?
«Fassino».
Perché?
«Non lo so. Per l’estetica forse».
Chi non vorresti mai patrocinare?
«Non dico mai di no a nessuno».
Non è vero. Hai detto di no alla Lecciso.
«Due anni fa mi aveva chiesto di prenderla. Le dissi: “Se vuoi crescere smetti di proporti come moglie di Al Bano”. Mi ha seguito alla lettera ed è tornata giorni fa. Ma ormai sono troppo oberato e la Lecciso è una che va curata molto, consigliata. È intelligente, furba. Crepet, lo psicologo, a Porta a Porta, l’ha ucciso. Non è una shampista come vogliono farla apparire».
Altri no?
«Ultimamente ho detto no alla Marini. L’adoro. Tempo fa la gestivo io. Ma toglie troppe energie. Preferisco averla amica. A causa del calendario di Lachapelle abbiamo anche avuto un litigio bestiale. Voleva continuamente ritoccare le foto, non era mai contenta di nulla».
Gioco della torre. Marina o Dudi?
«Marina non la conosco. Con Dudi c’è amicizia. Con me è sempre stato una persona corretta e precisa. Come il papà. E come il papà ha modi di grande gentiluomo».
E Confalonieri?
«Lui sì che è un vero Richelieu. Mi piacerebbe che diventasse sindaco di Milano».
Alemanno o Storace?
«Storace è ruspante. Alemanno ingessato».
Tremaglia, Fisichella o Buttiglione?
«Sono rimasti tutti e tre alle calende greche. Se prendono coscienza del mondo in cui vivono si accorgono che i gay sono le persone che danno più emozione, che hanno più sensibilità e più creatività».
Dell’Utri o Previti?
«Sono due grandi menti».
Ventura o Ferilli?
«Non potrei vivere senza di loro, me le tengo tutte e due. Sono entrambe un grande introito».
Iva Zanicchi o Nilla Pizzi?
«Nilla Pizzi è la più grande professionista che abbia mai conosciuto. Le voglio bene come fosse mia mamma».
Lippi e la Pavone?
«Giù tutti e due. La Pavone ha un marito che ha distrutto la sua carriera. Claudio Lippi non è leale. Non dice sempre la verità. E non voglio aggiungere altro».
Meno male.
«Mi ha colpito alle spalle dopo che avevo fatto di tutto per farlo tornare in tv».
Torretta o Elia?
«Butto la Elia. La Torretta è affascinante, furba e simpatica. L’altra prima ti insulta e poi piange».
Un’intervista molto attuale!la condividerò sulla mia bacheca di fb.