- 4 Novembre 2004
Nella vita, dicono gli argentini, ci vogliono le tre “c”: cervello, cuore e coglioni. Io aggiungo una quarta “c”. Culo. Senza il culo le altre tre “c” non servono a niente». Umberto Scapagnini, professore, scienziato, eurodeputato per Forza Italia e medico di Berlusconi, sindaco di Catania, ha le idee chiare. Solo la fortuna crea la fortuna di un uomo. Tutto il resto serve ma non basta. E lui si ritiene un uomo fortunato.
Come sei messo con le «c»?
«Le ho tutte e quattro».
Ti viene in mente qualcuno che ha avuto tutto ma non ha avuto culo?
«Il mio amico Victor Rizza. Medico come me, uno scienziato. Abbiamo fatto tutto insieme. Era un grande creatore. Un siculo americano, laureato in biochimica, professore alla Rockfeller University. Fu uno degli scopritori del citocromo p 450, quello che sta nel fegato e trasforma tutte le tossine. Sfigato com’era andò in contrasto con i suoi colleghi negli Usa. Io lo conobbi casualmente e gli chiesi di venire ad insegnare a Catania. Diventammo amici e lavorammo insieme tutta la vita».
Dove sta la sfiga?
«Ha fatto grandissime scoperte e non gli è mai stato attribuito il merito. Ha prodotto farmaci geniali facendo guadagnare miliardi alle case farmaceutiche. Però lui non ha guadagnato niente, lo hanno sempre fottuto. Era un uomo geniale e generoso. È morto insieme al figlio su un aereo che non doveva prendere, precipitato per mancanza di carburante dopo che l’aereo aveva scaricato il carburante per una esercitazione».
Tu credi alla fortuna, al destino, al soprannaturale.
«Senti. Io ero blandamente religioso. Quasi agnostico. Alla messa per Victor e suo figlio, non essendoci le bare, facemmo mettere due grandi foto appoggiate all’altare. Quando il sacerdote disse: “Adesso saranno in cielo, felici, vicini, padre e figlio”, io pensai: “Le solite minchiate. Victor, se sono cose vere, cerca di farmi capire”. In quel momento tutte e due i ritratti sono caduti per terra. Sarà stato un colpo di vento, quello che vuoi, ma mi ha molto scioccato».
Scapagnini, sei uno scienziato.
«Il giorno dopo sono andato a Siracusa per un’altra messa. Il parroco alla fine mi ha detto: “Guardi professore lei si è seduto esattamente nel posto dove il professor Rizza si sedeva ogni mattina alle sette prima di andare a lavorare”. Io non sapevo nemmeno che lui era cattolico. Poi il parroco mi ha detto: “Prima di partire Victor mi disse: ‘Quest’anno mi sento qualche cosa di brutto, il mio carrubo sta male. Per favore se mi succede qualche cosa dica al professor Scapagnini di vedere come sta il carrubo e di andare a San Giovanni Rotondo da padre Pio’”. Sono andato a vedere il carrubo ed era morto. Il carrubo era stato piantato quando lui era nato ed è morto quando lui è morto. Poi sono andato da Padre Pio e mi sono successi episodi strani. Nella stanza delle stimmate mi è caduto addosso un vaso di fiori».
Sinceramente: non mi sembra un gran segnale.
«Rientrando a Catania, mi hanno telefonato che Berlusconi voleva che io facessi il sindaco di Catania. Io la considerai una decisione del destino. Mi candidai e fui eletto».
Voi di Forza Italia avete questa fissa del destino, dell’Unto del Signore. Per Berlusconi è intervenuto perfino lo Spirito Santo, secondo Baget Bozzo. Attorno al gruppo Berlusconi c’è una specie di alone mistico.
«Io non lo so. Però se questa capacità di sentire un po’ la trascendenza c’è, può darsi che sia stato uno degli elementi che mi può aver avvicinato a loro. Berlusconi ha la percezione anticipata di quello che succederà».
Addirittura?
«Tutti abbiamo delle intuizioni. In lui sono più frequenti».
Dimmi la verità: hai una cotta per Berlusconi.
«Sì. Non ho vergogna a dirlo. Ho una cotta per Berlusconi perché lo trovo un ectipo».
Berlusconi è un ectipo?
«Una persona al di fuori della norma. Verso l’alto, naturalmente».
Tu, la prima volta che lo hai visto, hai detto: «Ecco un ectipo».
«Sono convinto di aver vissuto dei pezzetti della storia d’Italia. Una sera passai da Arcore insieme a Giovanni, mio figlio. Lui disse: “Vieni, vieni Giovanni. Ti faccio sentire una cosa”. Lo prese sotto braccio, accese un registratore dove era incisa la base e ci cantò sopra l’inno di Forza Italia che aveva finito di comporre poche ore prima».
Tu hai detto: «È un uomo toccato dal destino».
«Io credo moltissimo nella comunicazione interpersonale. Per esempio: ho simpatizzato con te, ma ad altri tuoi colleghi mica gli dicevo tutti sti cazzi miei».
Il Catania vince sempre quando tu vai allo stadio.
«È vero».
Sei anche superstizioso?
«Al massimo e sono convinto che ho culo. Un culo trasmissibile. Porto fortuna agli amici. Un mio collega molto caro, del Ccd, era stato eletto al Parlamento europeo. Ma un altro aveva fatto ricorso e si dovettero ricontare i seggi. Ogni volta che doveva andare a presenziare ai controlli veniva e mi toccava il culo. E alla fine ha vinto».
Potevi aiutare anche la Zanicchi.
«Non è che posso mettere il mio culo a disposizione di tutti».
Per simpatia.
«Per simpatia sì, ma la Zanicchi non me lo ha chiesto, sennò glielo facevo toccare».
Per la cotta hai concorrenti. Fede che è più innamorato di te.
«Ed è pure geloso. Quando io dissi la cosa dell’immortalità di Berlusconi si è incazzato con me. Mi ha detto: “Solo io ho il diritto di leccare il culo a Berlusconi”».
Vedi spesso Berlusconi?
«Un paio di volte al mese. Prima c’era anche il tempo di cazzeggiare: femmine, sport, le cose piacevoli della vita».
L’Economist…
«Giornale antiberlusconiano».
Anzi, diciamolo, giornale comunista, ha definito Catania un’isola felice della Sicilia. Berlusconi come ha commentato?
«Lui non è invidioso. Mi ha detto: “Bravo, complimenti”».
Qual è il problema di Catania?
«Il problema di Catania è il traffico».
Sembra una battuta di Johnny Stecchino.
«Il traffico e la pulizia. Ma il traffico l’ho trasformato da problema in risorsa».
Un mago.
«Ho avuto il riconoscimento dell’emergenza traffico. Così ho cambiato completamente la città. Abbiamo finanziato 13 parcheggi scambiatori. Più nove parcheggi al centro della città. In 18 mesi ho aperto 91 cantieri».
Da giovane hai vissuto negli Usa.
«Ho avuto il famoso culo di capitare in un gruppo che fece due o tre scoperte basilari sul rapporto del cervello con l’ipofisi».
Ho sentito dire che tu, rinunciando di fatto all’attività scientifica per quella politica hai rinunciato al Nobel. Esagerazione di adulatori?
«Anche fosse vero lo negherei fino alla disperazione».
E perché mai?
«Porta male. Fu De Lorenzo che una volta disse: “Io sono andato molto vicino al premio Nobel”».
Uno dei vostri disse che Berlusconi doveva vincere il Nobel per la pace.
«Mi sembra un po’ esagerato. E lo dice uno che ha esagerato più di tutti sostenendo che Berlusconi è immortale».
Quasi immortale.
Berlusconi è predisposto. Se c’è uno che può essere predisposto per l’immortalità, sotto il profilo immunologico, quello è Berlusconi».
Però l’immortalità non esiste.
«Resta uno dei grandi sogni dell’uomo».
Hai detto: «Mani Pulite ha fatto 700 morti». Perché – dicevi – lo stress uccide.
«Più di 700 morti. Solo in Sicilia saranno centinaia. Lo stress abbassa le difese immunitarie. Tutto dipende dall’intensità del contrasto tra quella che è la considerazione che hai di te stesso e la situazione nella quale ti vieni a trovare. Un delinquente abituale che se ne va in carcere è bello e contento. Come se andasse al circolo».
Mentre se finissi in galera tu…
«Fammi fare una grattatella. Nella classifica degli stress l’arresto è al primo posto insieme alla perdita del compagno di vita. Chi viene arrestato ha dieci volte di più la possibilità di morire di infarto e venti volte di più di avere un tumore».
Per Berlusconi – hai detto – lo stress sono le ingiustizie e il tradimento degli amici.
«Ne abbiamo parlato tante volte. Lui dice che moltissimi su cui lui contava lo hanno mollato. Più sali, più rimani solo».
Non mi pare tanto solo.
«Lui è rimasto profondamente amareggiato dal comportamento di Vittorio Dotti. Con Dotti aveva dei rapporti di grandissima amicizia. E Dotti lo ha tradito».
Tu lo conosci bene Dotti?
«No. Conosco bene Previti. E devo dire che è un uomo molto interessante, di grande cultura anche se è ritenuto ignorante».
Tu poi gli dai la pozione segreta.
«È una leggenda metropolitana».
Sei tu che sostieni l’antiaging. Che cosa è esattamente? Che differenza c’è con la geriatria?
«La geriatria cura gli anziani, noi cerchiamo di non farli diventare anziani».
Non oso pensare i costi pensionistici.
«Se un soggetto muore a settant’anni, dopo due di malattia cronica cardiaca o un tumore, pesa sullo Stato sette volte più di un centenario che muore in buona salute dopo quarant’anni di pensione. Due anni di malattia costano sette volte più che quarant’anni di pensione».
E l’olio di onfacio, i pomodori di Pachino, l’arginina, il magnesio…
«L’antiaging si pratica anche attraverso l’alimentazione. Ora sto partendo per l’Ecuador. Con mio figlio, andiamo nel villaggio di Ocobamba dove c’è il maggior numero di centenari al mondo. Mio figlio ha scoperto che qui cresce una pianta, il palosanto, di cui si nutrono gli abitanti di Ocobamba, ricca di antiossidanti e di stimolanti per la dopamina cerebrale. Dopo andremo alle Galapagos dove vivono le creature più longeve del mondo, le tartarughe. Là, vicino al mare, cresce una specie di pomodoro che ha mille volte più licopene dei pomodori di Pachino».
Anche se non è immortale, a quanti anni arriva Berlusconi?
«I cento li supera di sicuro».
Speriamo che si ritiri dalla vita politica prima.
«Berlusconi ha un sistema di tipo neuroimmunitario veramente straordinario per cui niente mina la sua salute. Ha grandissime doti di recupero. È straordinario».
È vero che ti chiamano Umberto Vanesio?
«Mi piace stare in forma».
Dopo tre convivenze, ti sei appena di nuovo fidanzato. Surama, cantante e attrice brasiliana.
«Bellissima».
33 anni lei, 63 anni tu.
«Come età biologica ho dieci anni di meno».
Maria Giovanna Elmi – hai detto – è un caso incredibile.
«Quando le ho fatto la valutazione, aveva quasi vent’anni meno della sua età».
Dell’Utri quanti anni ha di meno?
«Otto anni. Ha una bella pelle distesa».
Andreotti?
«È molto più giovane di quello che è».
Ferrara? Gli obesi sono più vecchi, hai detto.
«Ferrara è grosso ma è la sua conformazione. Tanto è vero che quando lui è dimagrito è stato male».
Previti?
«Previti, se tu lo vedi da vicino, è molto giovanile».
È pieno di rughe. Le rughe mediterranee.
«Non sono rughe acquisite con l’età. È nato con le rughe e si è affezionato».
Letta?
«Avrà per lo meno vent’anni meno».
Elisabetta Gardini?
«Mi dispiace per lei: pochi».
Che cosa le è venuto in mente di parlare della macchinetta per mettersi le supposte di Tremonti?
«Una cazzata. La gente dice cazzate».
Gioco della torre. Chi butti, Mimun o Mentana?
«Non mi piace il neutralismo forzato di Mentana».
Mimun invece è considerato berlusconiano.
«È vicino a Berlusconi con una neutralità intelligente».
Mastella o Pomicino?
«Pomicino è un voltagabbana. Appena ha sentito odore di vittoria della sinistra, immediatamente si è precipitato».
Baget Bozzo o Bondi?
«Bondi è un comunista convertito ma sempre comunista. I convertiti non mi convincono».
Scaiola o Cicchitto?
«Salvo Cicchitto. L’ho portato io da Berlusconi, due anni fa. Siamo vecchi amici socialisti».
Perché si iscrisse alla P2?
«Non lo so se si iscrisse».
Sei più realista del re. Lo ha detto lui.
«Non ho mai approfondito».
Una volta eri socialista insieme a Salvo Andò. Adesso Andò è a sinistra e tu a destra. Chi è più voltagabbana?
«Andò si è consegnato nelle mani di quelli che l’hanno massacrato. Non lo so se è voltagabbana. Certo è masochista».
Santoro o la Gruber?
«La Gruber subito, buttare».
Uno sciupafemmine come te…
«Non mi piace neanche come femmina la Gruber».
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