- 22 Luglio 2004
Aveva già comprato il biglietto per Strasburgo. Poi è arrivata la notizia. Non è stata la Zanicchi a battere Gawronski per 152 voti. È stato Gawronski a battere la Zanicchi per 147 voti. Tutto si era svolto all’insegna del fair play. Lui, sconfitto, aveva detto: «Essere sconfitti da una signora è meno doloroso». E lei, vincitrice, aveva detto: «Gawronski è un uomo di classe». Poi il ribaltamento.
Raggiungo Iva qualche ora dopo la notizia. «Sto girando per casa in mutande incazzata, incazzatissima. Hanno ricontato i voti? Ma chi l’ha chiesto? Gawronski mi ha telefonato dicendo di essere dispiaciuto e di saperne quanto me. Dice che non ha mai fatto ricorso. Ma allora una mattina i giudici di Milano si svegliano e dicono: “Toh, oggi non abbiamo niente da fare. Rivediamoci nove milioni di schede”. Mi ha chiamato Berlusconi. È stato gentilissimo. Con tutti i casini che ha, e con tutti i follini anche, ha trovato il tempo di telefonarmi. Berlusconi è stupendo. Non come tutta la gentaglia che ha intorno. E pensare che se mi fossi presentata con l’Ulivo sarei stata eletta sicuramente. Ma voglio troppo bene a Berlusconi. A lui. Tutto il resto di Forza Italia fa schifo. Mi sono molto più simpatici quelli di sinistra. Mi scusi ma sono veramente incazzata. Sa che cosa vorrei fare? Scrivere un libretto, Onorevole per un mese, mi aiuta a scriverlo? Una storia alla Kafka. Una beffa. Che faccio? Controricorso? Così fra tre anni so se vado a Strasburgo. Sa una cosa? Io sono vecchia ma ho uno spirito fanciullesco. Penso che possa ancora succeder qualcosa. Magari mi telefonano da Strasburgo e mi dicono: “Ma su Iva, venga anche lei”».
Iva, vincitrice o vinta, che c’entrava lei con la politica?
«Una certa attrazione l’ho sempre avuta. Anche da bambina. Il prete di Ligonchio mi diceva: «Vai dalle vecchiette e digli di votare Dc sennò vanno all’Inferno». E io le obbligavo a votare Dc, poverette. Qualcuna la accompagnavo fin dentro la cabina e le davo una mano a fare la crocetta».
Famiglia democristiana?
«No, tutti di sinistra, almeno gli uomini. Ma le donne obbedivano al prete».
In famiglia c’erano litigi?
«Quando mio padre si presentò col Psdi ebbe un solo voto, il suo. Non l’ho mai visto così incattivito. Neanche mia mamma lo aveva votato».
Anche alle politiche lei aveva appoggiato Berlusconi.
«Fece scandalo il mio intervento da Santoro».
Lei disse: «Berlusconi? Proviamolo».
«E se non va bene gli diamo un calcio in culo».
Berlusconi come commentò?
«Non gli piacque molto il calcio in culo. Ma mi telefonò per ringraziarmi».
Bisogna dargli questo calcio?
«No, bisogna incoraggiarlo. È un uomo estremamente fortunato. Ma, come diciamo noi in Emilia, è stato un po’ sfighé».
Sfighé?
«Frane, terremoti, alluvioni, euro e 11 settembre. Tre anni sfortunati».
Nel frattempo si è fatto le leggi che gli interessavano.
«Dài, ha fatto anche qualcos’altro… le pensioni…».
Lei le avrebbe votate le sue leggi ad personam?
«Le avrei discusse».
Però alla fine le avrebbe votate.
«Mi guardano tutti male quando dico che lui è un uomo buono. Dicono: “Ma no, è il diavolo”. È un diavolo buono».
Perché tanta gente ha votato Zanicchi?
«Mi hanno detto che in fondo sono una piccola Bossi. Non sono diplomatica. Per amore di battuta dico qualsiasi cosa. E poi mi pento. L’altra sera ne ho detta una orrenda sulla Gruber: “Lei è alta uno e cinque, io due metri. Se mi passa in mezzo alle gambe non me ne accorgo nemmeno”. Bestia che non sono altro. La Gruber è una donna che stimo».
Altre gaffes?
«Con Agnoletto. L’ho chiamato Agnolotto. Ma non l’ho fatto apposta».
Peggio di Emilio Fede.
«Giuro. È stato un errore. Per rimediare ho fatto di peggio. Ho detto: “Mi scusi. Sono emiliana”. Tremendo».
Cecchi Paone ha detto: «Mi viene da ridere se penso che hanno preferito a me la Zanicchi», e Baudo, prima che ricontassero i voti: «È allucinante che abbiano preferito la Zanicchi a Gawronski».
«Da parecchi anni Pippo Baudo dice cose non carine di me. Forse perché a Porta a porta ho detto che mi piaceva la conduzione di Sanremo di Simona Ventura».
Solo per questo?
«A differenza di quella di Pippo Baudo».
Be’, allora?
«Parlando di me lui ha detto che prima di fare l’onorevole bisognerebbe aver fatto l’amministratore di condominio».
Non è del tutto sbagliato.
«Ma quando sua moglie si candidò con Sergio D’Antoni, quale condominio aveva amministrato?».
E Cecchi Paone?
«Gelosia e cattiveria».
Era l’idolo delle vecchiette.
«Mia mamma, 90 anni, stravede per lui. Quando ha letto la sua dichiarazione sull’omoaffettività mi ha detto: “Non ci credo, non è vero”. “Ma l’ha detto lui”. E lei: “Chiacchiere di giornali”».
Lei quanto ha speso per la campagna elettorale?
«13 mila euro. Ho fatto solo mercati».
Un po’ populista.
«Il mercato paga. E poi si rimediano un sacco di cipollotte e di ciliegie. Un napoletano, a Pioltello, mi ha regalato un pesce. Ha cominciato a urlare: “Zanicca! Zanicca! Votate Zanicca”».
Zanicca, mi parli di Berlusconi: potrebbe essere un suo fidanzato?
«No. Io ormai ho chiuso».
E che c’entra?
«Magari… fossi più giovane…».
Non è mica un ragazzino neppure lui.
«Voi altri uomini siete fortunati… fino a novant’anni… io ho più di sessant’anni, ho chiuso. Però Berlusconi mi affascina moltissimo. Capisco che una donna si possa innamorare di lui».
Se vi foste incontrati quando lei era l’aquila di Ligonchio…
«Non gli sarei piaciuta. Ma lui mi sarebbe piaciuto. A me piacciono gli uomini non tanto alti e con pochi capelli».
Diciamolo: bassi e quasi calvi.
«Se scrive così lui si arrabbia».
Non si sente un po’ adulatrice?
«Mia madre mi dice: “Sei peggio di Emilio Fede”. Ma io non adulo Berlusconi, io credo in lui».
Peggio di Emilio Fede.
«Quando dico le cose che penso, io parlo di Berlusconi anche in modo critico».
Facciamolo adesso.
«Se stesse un po’ più zitto ci guadagnerebbe».
Meno gaffes per tutti.
«Dice cose che un politico non dice. A me piace proprio per questo. Quando ha detto che le casalinghe non leggono i giornali è venuto fuori un casino. Ma onestamente, mi dica, quante casalinghe lei conosce che leggono il giornale».
E quando ha detto che Mussolini mandava i prigionieri politici in vacanza?
«Uno dei casi in cui poteva star zitto».
E quando diede del kapò all’eurodeputato tedesco?
«Be’, quando uno ti rompe!”.
Certo, aveva ragione Totti a sputare. Quel danese, aveva rotto.
«D’accordo, ci vuole un po’ di self control. Ma se c’è da piangere io piango, se c’è da ridere rido, se c’è da mandare a quel paese mando a quel paese. Allo sputo non ci sono ancora arrivata. Ho rispetto per gli altri. E anche Berlusconi».
Quanto avrebbe guadagnato a Strasburgo?
«Una quarantina di milioni di lire».
Quanto guadagna normalmente?
«Quest’anno pochissimo perché non ho lavorato. È un lavoro strano il nostro. Se lavori guadagni, se non lavori no».
Capita a tutti.
«L’ultima dichiarazione, l’anno scorso, è stata 100 mila euro. Ma c’è stato un anno in cui ho guadagnato moltissimo. Due miliardi e mezzo di lire. Non avevo un cachet altissimo. Ma avevo gli sponsor. Per dieci anni ho pubblicizzato materassi. Alla fine sembravo un materasso».
Quanto prendeva per il materasso?
«Ogni mese 40 mila euro».
Ai tempi di Sanremo sembrava che lei fosse stata irretita dalla sinistra.
«Sono rimasta affascinata da alcuni personaggi come Errani, presidente dell’Emilia-Romagna».
Altri uomini della sinistra l’hanno affascinata?
«Le dirò una bestemmia. Inizialmente pensavo che avesse classe quello magro magro. Fassino. Quello che sembra la morte cilecca».
La morte cilecca?
«Diciamo così in emiliano, la morte cilecca. Attaccato, cilecca. All’inizio pensavo: “Non sembra nemmeno di sinistra”».
È andata al controfestival di Dalla Chiesa. E al Festival di Toni Renis no.
«Volevano che cantassi una canzone della Pausini».
A Mantova ha fatto anche un incontro con Dalla Chiesa, gremitissimo.
«All’inizio c’era un po’ di gelo. Ho pensato: “Qui si mette male”. Allora ho detto: “Compagni! sotto questo tendone speriamo che non piova”. È andata. C’era anche Vergassola che mi ha detto: “Allora sei dei nostri”. È stata una giornata trionfale, mi hanno trattato come una regina».
Torniamo ai leader della sinistra.
«Mi piace il tono pacato di Veltroni. Anche D’Alema è pacato, ma è velenoso».
Alla destra piace anche Bertinotti.
«È un signore, carino, bell’uomo, ha il cachemire, il borsello. E ci frega voti. Bisogna smettere di dire che ci piace».
Oltretutto è comunista.
«Uno dice no al comunismo e poi gli piace Bertinotti? È un gattone sornione che ha la capacità di piacere alle donne della destra. Ma io vorrei metterle in guardia. Bertinotti, con la sua mano di velluto, traaaak, molla sganassoni. Occhio, eh?».
Mastella?
«Sono stata a una festa nella sua villa di Ceppaloni. Ricordo che il nonno di Mastella, mio grande ammiratore, andò nello studio e tornò con una scatola di pipe preziosissime che mi regalò. Mi accorsi che Mastella era sbiancato e gli ridetti subito le pipe. Il nonno era un po’ andato».
Parliamo di voltagabbana.
«Ne penso tutto il male possibile. Però uno può sbagliare e ricredersi. Se domani Berlusconi mi delude e io me ne vado da un’altra parte, sono una voltagabbana? Poi ci sono casi particolari. Come la Pivetti. Non è voltagabbana, ma è mostruoso quello che le è successo. La Pivetti di oggi, tutta cuoio e borchie, pelata e con le tette di fuori, sembra la figlia di quella della Camera con foularino e tailleurino».
I suoi amori. Le attribuirono Ferrari come amante.
«A Modena lo pensano ancora. Ferrari l’ho incontrato una volta sola. Mi mandò a chiamare perché ero la sua cantante preferita. Che ti devo dire?».
Ferrari chiama?
«E Iva risponde. Ma non andai sola. Venne con me un fotografo di Sorrisi e Canzoni. Mangiò con noi anche Nicki Lauda. Ferrari disse: “La signora deve viaggiare in Ferrari”. Io dissi: “Caro ingegnere, ci vedo poco, mi vado ad ammazzare”».
Ma due amanti li ha avuti. Un politico e un grosso industriale.
«Non è vero. Ho avuto uno sbandamento alla fine del mio matrimonio e ho tradito mio marito. Mi congratulo ancora con me stessa. Era la prima volta che mi innamoravo. Ma amanti importanti no. Ho avuto tanti corteggiatori importanti».
Me ne dica uno.
«Uno che tutti dicevano che era tirchio. E non era vero. Alberto Sordi. Ai tempi di Canzonissima mi mandava tanti fasci di rose bellissime. Mi ha corteggiato un po’, però io non mi sono fidata di lui».
Altri spasimanti famosi?
«No, dài, non è carino e poi sono tutti morti».
Gioco della torre. Mediaset o Rai?
«Preferisco Mediaset. In Rai mi sentivo a disagio».
Ai tempi di Zaccaria.
«Così presuntuoso! Entrava nello studio con l’aria del podestà di Modena, come diciamo noi in Emilia».
Dalla Chiesa o Renis?
«A Sanremo Renis ha fatto dichiarazioni cattive e gratuite. Ha detto che avevo chiesto una cifra esorbitante senza pensare ai poveri. Lui che ha preso un miliardo».
Giorgino o Marzullo?
«Marzullo mi fa tenerezza. Giorgino è sempre impettito, sembra che abbia ingoiato una scopa».
Vespa o Costanzo?
«Posso non rispondere?».
No.
«Costanzo mi ha amata come artista, mi ha voluto nei suoi programmi. Ultimamente c’è un po’ di gelo. Passerà. Butto Vespa. In campagna elettorale non mi ha aiutato. Ho chiamato la segretaria: “Senti Federica voglio venire a Porta a porta. Ne ho bisogno”. “Adesso glielo dico”. Non mi hanno nemmeno richiamato».
Poco gentili.
«Fanculo. Vespa non ha sensibilità. Berlusconi una cosa così non la farebbe».
Baudo o Fiorello?
«Non c’è lotta. Fiorello ha la simpatia. Baudo ha la supponenza. Vuole sempre essere il primo della classe».
Ha fatto ottime cose.
«È uno che lavora sodo e bene. Grande professionista, però umanamente è una ciofeca».
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