Giancarlo Caselli - (letta 21.670 volte)

Sette anni a Palermo, a combattere la mafia. Vivendo una vita blindata. Lasciando a casa moglie, figli e nipotini. Così Giancarlo Caselli ha raccolto il testimone insanguinato lasciato, da Falcone e Borsellino. Sette anni di successi e di paure raccontati in un libro intervista, “L’eredità scomoda” (Feltrinelli editore). Duecentoventi pagine di domande fatte da Maurizio De Luca e di risposte date da Giancarlo Caselli e da Antonio Ingroia che è stato suo sostituto e che lavora ancora a Palermo.

Perché “eredità scomoda”?

Era il 1992, il nostro Paese era in ginocchio, sconvolto dalle stragi di Capaci e di via D’Amelio, come se in ginocchio stesse aspettando il colpo alla nuca. La mafia sembrava più. Con due stragi di quella ferocia e potenza militare, a distanza di due mesi una dall’altra, lavorare a Palermo era sicuramente raccogliere una eredità scomoda.

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Fiona May - (letta 21.977 volte)

Dieci medaglie a partire dal 1994, quattro d’oro, quattro d’argento e due di bronzo. Due mondiali vinti e un secondo posto alle Olimpiadi, sempre nel salto in lungo. Fiona May, 31 anni, nata a Slough, vicino a Londra, è una splendida ragazza di colore. Gareggia e vince per l’Italia avendo sposato otto anni fa un atleta italiano, Gianni Japichino, saltatore con l’asta, che ha conosciuto tredici anni fa in Canada ai compionati mondiali juniores. Da quando si sono sposati Fiona produce medaglie a ripetizione. Gianni ha addirittura abbandonato la sua carriera per dedicarsi totalmente a quella della moglie con la quale vive a Calenzano, vicino a Prato. Ma adesso Fiona e Gianni si prendono un anno sabbatico. Niente allenamenti, niente gare. Solo riposo. E un figlio. Poi di nuovo pedane e salti, per tentare di vincere le Olimpiadi di Atene 2004

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Marco Travaglio - (letta 7.608 volte)

Marco Travaglio non era un giornalista molto famoso. Era giovane, molto bravo, puntuale nelle sue inchieste. Era di destra, lavorava al Giornale di Montanelli e ogni tanto scriveva qualche libro di successo come lo Stupidario del calcio (raccolta di sciocchezze dette dai giocatori e dai giornalisti sportivi) che vendette 50 mila copie o il Manuale del perfetto impunito (raccolta di dichiarazioni di inquisiti di Mani pulite) che arrivò a 25 mila copie.

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Furio Colombo - (letta 18.960 volte)

"Primo ministro esentasse offresi", "D’ora in poi i reati li decide Berlusconi", "Scajola ministro incompetente e pericoloso". Da quando è tornata in edicola, l’Unità è un giornale violento, aggressivo, spara titoli che sembrano quelli del manifesto e pubblica editoriali al vetriolo. È l’effetto della politica della contrapposizione? O la ricerca di una fetta precisa di mercato? La destra dice che sono i soliti comunisti, che l’Unità è un giornale gruppettaro. Niente di tutto ciò. È la scuola americana. Dice Furio Colombo, direttore insieme ad Antonio Padellaro della nuova versione del giornale: "Non è ideologia né politica. È la lezione dei diritti civili. Me l’ha insegnato Martin Luther King: i diritti civili o ci sono o non ci sono. E quando non ci sono, lo diciamo con forza". Furio Colombo è un signore gentile, educato, mite, prudente, pieno di buon senso, che parla flautato e sottovoce.

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Edwige Fenech - (letta 12.089 volte)

Poliziotta, pretora, insegnante. L’estate Edwige Fenech, ormai produttrice di successo, torna l’attrice provocante di una volta. I palinsesti televisivi rispolverano film che furono i grandi successi della commedia sexy all’italiana. E lei diventa di nuovo la regina dell’immaginario erotico degli italiani.

Signora Fenech, le disturba rivedere quei film?

Sta scherzando? Mi hanno pagato per farli.

Se tornasse indietro farebbe gli stessi film?

Se il Signore avesse voluto essere più generoso nei miei confronti mi avrebbe fatto incontrare Ingmar Bergman. E forse quei film io non li avrei mai fatti. Ma io non mi posso lamentare. Se dovessi tornare indietro quei film io li rifarei.

C’è un film di cui si è pentita?

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Gian Antonio Stella - (letta 7.355 volte)

L’ha chiamata sinistra chiffon, traduzione italiana della gauche caviar. E’ quella sinistra con i vezzi della destra, le feste, il vestire elegante, il mangiare nei ristoranti di lusso, la barca di 16 metri. Nel suo ultimo libro, “Chic”, Gian Antonio Stella, inviato del “Corriere della Sera”, la fa risalire a quella sinistra delle terrazze romane già individuata in quello splendido film di Ettore Scola, “La terrazza”.

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Sabrina Colle - (letta 17.360 volte)

Non è l’attrice più famosa del mondo, questo no. Ma si sente appagata lo stesso. Sabrina Colle, 29 anni, è la fidanzata di Vittorio Sgarbi, sottosegretario al ministero della Cultura. Verrebbe voglia di darle la nostra solidarietà ma lei rifiuta l’immagine di un rapporto complesso, delicato, difficile. “Vittorio? E’ la persona più semplice, più tenera, più dolce che esista”, dice. Ma parliamo della stessa persona? “Delle volte è virulento, prende di petto le cose ma c’è sempre una giustizia di fondo. Stare con lui mi dà una grande gioia”. Averne di fidanzate come lei! Sabrina Colle è abruzzese di Avezzano. Suo padre è un poliziotto in pensione, sua madre fa l’insegnante. Ha cominciato a lavorare come modella a Parigi e a New York. Poi è passata al cinema e alla fiction televisiva. Ultimi lavori, “Angelo il custode” con Lino Banfi, “La squadra”, poi una piccola cosa con Tinto Brass, Angelo Nero (remake di Senso) e una parte secondaria nell’Incompreso di Oldoini.

Sabrina, essere una donna carina nella vita aiuta?

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