- 9 Marzo 2003
Un mal di pancia. Ecco che cosa è l’amore. Quando scopri la donna dei tuoi sogni, dei tuoi desideri, ti viene un mal di pancia. Un vero, realistico mal di pancia. “Oppure le farfalle, come diciamo noi umbri”, spiega Lamberto Sposini, che è di Foligno e che ha fatto l’università a Perugia. Il vice direttore del Tg 5, che quasi sempre finisce ai posti alti nelle fondamentali classifiche degli uomini più sexy, più desiderabili, più belli, più attraenti, il primo vero grosso importante mal di pancia lo ebbe per una ragazza francese, in vacanza, a Cattolica.
“Avevo 18 anni. Ero in campeggio. Conobbi una ragazza di Grenoble e mi innamorai subito. Fu un mal di pancia forte, ma durò poco. Quando tornai a casa, dopo cinque giorni, mi era passato. Non mi ricordo nemmeno come si chiamava”.
I soliti uomini. Non fu un amore travolgente.
“No, ma fu la prima volta che feci l’amore”.
Fu la scoperta del sesso o la scoperta dell’amore?
“A quell’età sesso e amore erano la stessa cosa”.
Dicono tutti di aver cominciato a 15, a 16 anni.
“Tutti gli amici che ho, miei coetanei, mi confermano che non hanno esercitato prima dei 18 anni”.
E la pomiciata? La carezza? Il bacio?
“Per me hanno coinciso”.
Ricordi l’atmosfera, la musica, le parole?
“Ricordo solo il luogo, una spiaggia, era notte”. Per tornare al campeggio…le strade erano deserte… a un cer
Pericoloso far l’amore sulla sabbia.
“Pericoloso tornare indietro. In mezzo alla strada incontrammo un pastore tedesco, incazzato nero. Avemmo una paura bestiale. Il cane era chiaramente alterato. E’ passata un’ora prima che riuscissimo ad allontanarci da quella strada. Dalla felicità di aver avuto la prima storia d’amore, sono piombato nell’incubo”.
E prima dei 18 anni?
“Parliamo di tanti anni fa, la sessualità maschile era molto distorta, soprattutto in provincia e soprattutto in campagna”.
Chi ti ha spiegato come andavano le cose?
“I segreti del sesso venivano tramandati dai più grandi. Io non ho mai parlato di amore in famiglia, mai. Se ne parlava con gli amici, i quali avevano delle esperienze generalmente di casino. Insomma una sessualità distorta. Non era una sessualità corretta”.
La prima cotta?
“Fu quella della francese. Prima erano tutte cosette così, simpatie, feste da ballo”.
Qual era l’attrice che ti eccitava di più?
“Non ricordo. Negli anni Sessanta bastava un reggiseno o la forma della tetta vista da dietro per attirare l’attenzione. So chi mi piace adesso. Chiara Mastroianni”.
Gusti singolari.
“E’ vero, non ho mai sentito nessun uomo dire che la sua attrice preferita è Chiara Mastroianni”.
E la canzone che ti ricorda un amore?
“Non era una di quelle canzoni che potresti immaginare, una canzone sentimentale. Tipo “Legata a un granello di sabbia”. Io ero un rockettaro. Quella storia con la ragazza di Grenoble la associo a un disco degli Iron Butterfly. Una canzone martellante, techno, un po’ cupa. Si chiamava “In a gadda da vida”. Non so nemmeno che cosa volesse dire”.
Ma nelle storie d’amore c’è sempre una canzone romantica. Non c’è mica il cupo martellante techno rock. In a gadda da vida? Ma dai!
“Sbagli. Secondo me la canzone non c’entra nulla con l’amore, è una sciocchezza”.
Lamberto, non sei normale…
“Io non associo nessun amore a una canzone. L’amore lo si vive per quello che è, non ci sono film, ritmi, suoni, melodie che lo possano in qualche modo vivificare o far ricordare. Io al massimo ricordo i luoghi”.
E allora parliamo dei luoghi.
“Ti devo dire un luogo? Un albergo, ma non ti dico quale. Un albergo”.
Un albergo? E basta?
“Un albergo nella ex Jugoslavia, oggi Croazia.
Ah beh, allora.
“E’ la storia che fa ricordare il luogo, non è il luogo che fa la storia”.
Sei uno che fa follie per amore?
“Ho fatto cose abbastanza importanti”.
Tipo?
“Sono scappato dall’Italia e sono andato a vivere a Cuba”.
Ti sei innamorato di una cubana?
“No, no, no, un’italiana”.
E perché siete andati a Cuba?
“Ci sembrava l’unica soluzione possibile. Eravamo costretti. Ma una volta lì ci siamo resi conto che non potevamo stare lì e abbiamo ripiegato su un altro luogo”.
Da che cosa scappavate?
“Vivevamo una storia d’amore, io ero separato dalla prima moglie, lei era ancora sposata. Avevamo figli tutti e due e non ritenevamo possibile che la nostra storia potesse essere vissuta nelle condizioni date, che erano quelle di normalità, tra virgolette”.
E allora?
“Allora siamo andati a Cuba. Alla fine non è successo nulla. Ho solo speso soldi. Abbiamo fatto una lunga vacanza”.
Quante mogli?
“Una vera, la prima, una finta, quella di cui ti parlavo prima. Ci siamo sposati a Cuba, un matrimonio senza alcun valore. Poi la mia compagna attuale. Non siamo sposati, ma conviviamo da tempo”.
Il tuo ideale di donna?
“Non esiste. Ci si può innamorare di donne assolutamente diverse, bianche, nere, alte, basse, bionde, brune…”
…intelligenti, stupide…
“Meglio se intelligenti, ma c’è chi dice che in fondo quelle stupide hanno dei vantaggi”.
Che cosa guardi per prima cosa?
“Le mani”.
Devono essere affusolate?
“Devo muoversi in una certa maniera”.
Quand’è che una donna ti fa andare in bestia?
“Quando mi coglie in castagna”.
Che razza di risposta? Ti manda in bestia una donna che ti scopre con un’altra?
“Ma no. Quando scopre le mie debolezze, le mie contraddizioni”.
Tu come reagisci?
“Mi chiudo, ma è la reazione sbagliata. Forse sarebbe meglio aprirsi completamente e affrontare in campo aperto il problema”.
Sei mica in analisi?
“Io detesto la psicoanalisi. Mi affascina ma la odio”.
Mai avuto fidanzate in analisi?
“Sempre”.
Capisco.
“Le riconosco da lontano. Da come ti guardano, da come si fanno guardare. Da come muovono la bocca”.
Ti affascinano?
“No, ma mi incuriosiscono. Non sono mai stato con una donna che non fosse in analisi”.
Prima o dopo?
“Non fare la battuta troppo facile. Non è colpa mia”.
Hai mai fatto a botte per amore?
“Mai. Ma neanche per politica. Non posso neanche pensare di fare a botte”.
Sei geloso?
“Non conosco la gelosia, assolutamente, mi fido, non controllo nulla, non indago”.
Se vedessi la tua donna parlare con un bellone?
“Sono un garantista. Penserei che è un suo amico”.
E se la vedessi a letto col suddetto bellone? Garantista?
“Se sta a letto sta a letto”.
Che fai?
“Niente”.
Rimani lì come un baccalà ?
“Me ne vado. Mica è come nei film: sai caro non è come tu pensi, ti posso spiegare tutto. Me ne vado e basta. Non dico nemmeno arrivederci”.
Sei mai stato tradito?
“Non che io sappia. Ma statisticamente è probabile”.
E tu, statisticamente, hai tradito?
“E vabbè. Sì, sì, ho tradito”.
Vogliamo parlarne?
“La domanda è se ho tradito? La risposta è: sì, ho tradito”.
Ho capito, passiamo ad altro. Sei stato con donne gelose?
“Una tragedia”.
E’ dura per uno che non è geloso.
“Sono stato oggetto di gelosia, accidenti. Una disgrazia”.
Sei anche stato oggetto di gossip.
“Lo odio. Un caffè assieme al bar diventa una scopata, una storia, una relazione, un’amante”.
Come quando Novella 2000 e il venerdì ti attribuirono Elisabetta Ferracini, la figlia di Mara Venier.
“Abitavo nello stesso palazzo di Mara e ci siamo incontrati davanti al portone. Purtroppo c’era un fotografo. Novella 2000 ci fece quattro pagine. Mi sono rivolto a Stefano Rodotà, garante della privacy”.
Ma voi vips non avete diritto a nessuna privacy.
“La cosa peggiore la fece il Venerdì di Repubblica, riprendendo pari pari Novella 2000, con la solita ironia sul mio cognome, tipo “Saranno Sposini?” Orrendo”.
Preferisci corteggiare o essere corteggiato?
“Io non ho mai corteggiato. Non ho pazienza. O sono stato corteggiato, e quindi scelto, o altrimenti ho lasciato perdere”.
Hai paura di andare in bianco?
“No, no, no. Sinceramente no. Beh forse sì”.
Non sei un po’ reticente?
“Parliamo da uomini di mondo. Se fossi sciolto ti direi anche di più, ma non posso…”
Hai segreti per me?
“Sì, ho segreti per te”.
Per te esiste l’amore a prima vista?
“Il colpo di fulmine? Assolutamente sì”.
T’è capitato?
“M’è capitato”.
E come fai visto che non corteggi?
“Sai, magari non corteggi, ma trasmetti chimicamente ed elettricamente dei messaggi”.
L’amore elettromagnetico.
“Tutto vero, tutto vero. Tu puoi anche non parlare con nessuna donna e capire benissimo se puoi avere una storia con lei oppure no. Anche senza dire una sola parola”.
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