- 4 Luglio 2003
Una specie di salvagente. Una trasmissione andava male? Pronti! Giancarlo Magalli la rimetteva a posto. Un conduttore dava forfait? Nessun problema. Arrivava Magalli. Più che un conduttore sembrava un idraulico pronto intervento, umile suddito del pianeta Rai oltre che creativo inventore di formule di successo, da Domenica In a Fantastica Italiana. Poi, poco più di un anno fa, Magalli è scomparso. Nessuna nuova trasmissione, nessun programma da «riparare».
Leggi tutto »
- 19 Giugno 2003
C’è chi lo ricorda corrispondente dalle grandi capitali del mondo, chi impettito conduttore di Big Bang, chi portavoce di Silvio Berlusconi, chi intervistatore del Papa. Oggi Jas Gawronski è europarlamentare di Forza Italia. Pochi sanno che, se le cose fossero andate in maniera diversa durante il fascismo, oggi Jas sarebbe proprietario della Stampa di Torino.
Leggi tutto »
- 6 Giugno 2003
Francesco Cardella molti lo ricordano editore porno, oppure guru arancione, oppure amico di Craxi, oppure sospettato di aver fatto uccidere il suo migliore amico, Mauro Rostagno, oppure organizzatore di falsi corsi di formazione, oppure latitante in Nicaragua dove viveva su un albero e faceva il pittore e il biscazziere. Io ho un ricordo molto vecchio di lui. Nel 1974 venne a trovarmi nella mia casa milanese in via Orti insieme a sua moglie Raffaella Savinelli, figlia del re delle pipe. Dissi loro di entrare. “Fai entrare anche tuo figlio”, dissi. “Non è mio figlio”, disse Cardella. “È Bobo”. “Fai entrare anche Bobo”, insistetti. Si materializzò davanti a me un piccolo scimpanzé, Bobo, vestito di tutto punto, pantaloni, camicia, cravatta. Andammo a mangiare in un ristorante di Brera, io, Raffaella, Francesco e Bobo. Francesco voleva affidarmi la direzione di “Abc”, mitico giornale della sinistra radicale, quello delle battaglie del divorzio e dell’aborto, in crisi di vendite.
Leggi tutto »
- 5 Giugno 2003
Santoro si’? Santoro no? Il tormentone dura da tempo, da quando il famoso diktat bulgaro di Silvio Berlusconi fu prontamente eseguito da Agostino Saccà. Ora che a capo della Rai ci sono Lucia Annunziata e Flavio Cattaneo le cose non sono cambiate. Santoro simbolo della libertà di stampa e delle prove tecniche di regime o Santoro esempio di arroganza e di giornalismo di parte?
Leggi tutto »
- 29 Maggio 2003
«Em. Ma.» non è una donna. E’ un vecchio e distinto signore che ha contribuito a fare la storia del Partito comunista italiano, Emanuele Macaluso (Em. Ma., dalle sue iniziali appunto). Non un ortodosso, spesso un eretico, quasi sempre un rompiscatole pronto a dire la sua su tutto anche a costo di andare contro la linea del partito. Em. Ma. è il suo «nome de plume» con il quale firmava i suoi corsivi sull’Unità e adesso firma la sua rubrica sul Riformista. Em. Ma. è riformista, anzi migliorista, due aggettivi che una volta erano offensivi. Oggi sono tutti riformisti, come sono tutti liberali, specie a sinistra, salvo poi spezzare il capello in dodici pur di essere divisi. Lo stesso Riformista, il giornale arancione diretto da Antonio Polito, è attaccato più da sinistra che da destra. Sergio Cofferati lo ha definito «il succedaneo arancione». Come dire che l’originale è Il Foglio e il Riformista è solo una scopiazzatura. Giovanna Melandri ha detto che non lo legge, perché deve leggere Il Foglio. Meglio un nemico intelligente che un amico stupido.
Leggi tutto »
- 5 Maggio 2003
Giorgio Bocca, Enzo Biagi e Indro Montanelli si radunavano in gran conclave, un giorno all’anno, e stabilivano chi era il giornalista più bravo. Oggi Indro Montanelli non c’è più. Ma il premio «? giornalismo», inventato da Giancarlo Aneri, continua a laureare il meglio che c’è nel mondo dell’informazione. Notevole sorpresa quest’anno quando alla lista dei «grandi», ai nomi di Gian Antonio Stella, Gianni Riotta, Curzio Maltese, Natalia Aspesi, Ettore Mo, Claudio Rinaldi, Altan, è stato aggiunto il nome di Antonio Ricci, il creatore e direttore di Striscia la notizia. E cos? Antonio Ricci è stato trattato dai grandi vecchi del giornalismo italiano non come un autore di satira ma come il direttore di un vero e proprio telegiornale. Una provocazione?
Leggi tutto »
- 1 Maggio 2003
Scrivere della vita privata dei personaggi famosi è giornalismo? Per Alfonso Signorini, giornalista di Panorama, non ci sono dubbi. “Esiste il gossip ed esiste il pettegolezzo”, dice. E la differenza? “Il pettegolezzo distrugge. Il gossip costruisce”. Lui, naturalmente, è il principe del gossip. Quindi tocca a lui spiegare. “Il gossip costruisce perché distrae e allieta. Ha anche una funzione terapeutica”.
Leggi tutto »
- 17 Aprile 2003
Filippo Facci è un giornalista un po’ anarchico, molto litigioso, pronto ad accapigliarsi con tutti, anche con i suoi amici e con i suoi direttori. La gente lo considera di destra, lui si considera fuori del coro. E’ stato molto vicino a Craxi, al Craxi perdente, morente. Oggi è un dipendente Mediaset e un collaboratore del Giornale. Ma quando vuole scrivere delle cose un po’ diverse, chiede ospitalità al Foglio. Una volta mi azzardai a scrivere delle cose su Craxi. Non l’avessi mai fatto. Scrisse sei articoli consecutivi contro di me.
Perché sei così reattivo se ti toccano Bettino?
Leggi tutto »
- 10 Aprile 2003
Quando diventò ministro della Cultura le battute maschiliste si sprecarono. La leggenda dice che perfino Giovanni Agnelli si lasciò andare a un commento perfido e poco elegante. «Giovanna Melandri? Al massimo le farei fare la segretaria, ma la segretaria di un altro». Una bella donna in un posto di potere è come uno schiaffo per l’establishment. Ci si dimentica buona educazione, galanteria, adulazione, anche buon senso. Giovanna, ti ferì molto la battuta dell’Avvocato? «No. Mi avrebbe ferita se fosse stata vera. Mi telefonò personalmente per smentire di averla mai pronunciata e per chiedermi scusa dell’involontario coinvolgimento».
Leggi tutto »
- 3 Aprile 2003
Sei felice che la tua amica Annunziata è presidente della Rai? «Felicissima. Ma non solo perché è un’amica. Perché è una donna». Sai che novità? Il solito solidarismo femminista? «Esiste una grinta femminile sparsa per il mondo. Va solo riconosciuta. A Lucia non fa paura il confronto col potere». Nella nomina del direttore generale, però, sembrerebbe aver ceduto. «La vita come la politica è fatta di mediazioni». Franca Chiaromonte, deputata Ds, figlia di quel Gerardo che fu numero due del Pci ai tempi di Enrico Berlinguer, è una delle fondatrici di Emily, l’associazione che vorrebbe insegnare alle donne a farsi largo nella giungla della politica.
Leggi tutto »