- 26 Febbraio 1992
SANREMO – Litigano o vanno d’accordo? Adriano Aragozzini e il duo Carlo Bixio e Marco Ravera non danno l’impressione di formare un gruppo affiatato. Nelle conferenze stampa si siedono ai lati opposti del lungo tavolo. Aragozzini lancia battute contro Bixio-Ravera e i due puntualizzano, rispondono, replicano. Carlo Bixio e Marco Ravera ne parlano col “Secolo XIX”.
– Aragozzini non sembra entusiasta come voi dell’alta audience…
“E’ comprensibile. Aragozzini continua a pensare: E’ stato superato l’anno mio”.
– Secondo Aragozzini la gara ha allontanato i big.
“Non è vero. Solo un nome era in forse, quello di Enrico Ruggeri. Se non ci fosse stata la gara, forse, molto forse, avremmo avuto Ruggeri. Gente come Minghi, Mietta, Mango non era prevista”.
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- 24 Febbraio 1992
OLBIA – Vittorio Sgarbi non è più sgarbato. Anzi è molto garbato e un po’ preoccupato. "Purtroppo sono diventato simpatico", ammette. Perché "purtroppo"? "Perché l’antipatia è un passaggio di energia. Tiene deste le coscienze. Chiama al confronto. E’ un’accensione di vitalità", dice. Invece la simpatia è piatta e poco creativa. E allora perché è diventato simpatico? "Ma non è colpa mia", si giustifica. "Non sono io che mi sono adattato agli altri, sono gli altri che si sono adattati a me".
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- 23 Aprile 1990
Fulco Pratesi se ne va in Parlamento. Al vertice del World Wildlife Found arriva Grazia Francescato, giornalista, da anni impegnata nella lotta per la difesa dell’ambiente. Cambierà qualcosa?
"La parola d’ordine è continuità", spiega Grazia. "Troppo bene hanno fatto prima di me Arturo Osio, Fulco Pratesi e tutti quelli che mi hanno preceduta e hanno portato il Wwf alla situazione attuale, 300 mila soci, 300 sezioni in tutta Italia. L’attività del Wwf continuerà sul doppio binario della conservazione concreta e dell’elaborazione teorica. Conservazione concreta vuol dire creazione di nuove "oasi" oltre alle 51 che abbbiamo oggi, che tutelano gli ecosistemi più belli e più particolari d’Italia, da Orbetello alle Cesine, 18 mila ettari, 250 mila visitatori l’anno, in gran parte ragazzi. Pensiamo anche di attrezzarne alcune per la visita dei disabili, come abbiamo già fatto a Serre Persano (Salerno) e a Burano (Grosseto). Elaborazione teorica vuol dire preparare documenti e linee per i grandi appuntamenti internazionali".
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- 3 Febbraio 1990
MILANO – Come sarà la prossima campagna elettorale? C’è chi giura che comincerà ad essere all’americana. Stanchi dello strapotere dei partiti, dei politici maneggioni, dell’inefficienza degli amministratori, gli italiani punteranno sui singoli candidati dimenticando le proprie simpatie ideologiche, le proprie appartenze sociali e politiche. E per questo molti di coloro che intendono "correre" per un seggio al Parlamento stanno cominciando a pensare a come vendere meglio la loro immagine.
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- 21 Gennaio 1990
"Io sono un teledipendente in parte pentito in parte guarito da questa terapia. Io ho veramente posto a Martino una serie di domande e lui ha cercato di intepretarmele in sedute che non erano reali solo perché io non ero coricato sul lettino. Eravamo seduti uno di fianco all’altro, ma sostanziamente era una seduta di analisi. Io ero un teledipendente sfegatato. Sostenevo in maniera acritica la bellezza della televisione, sono arrivato addirittura a stare cento ore davanti alla telecamera per battere il record.
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- 9 Gennaio 1990
ROMA – Tra le tante vittime delle esternazioni del presidente della Repubblica occupa un buon posto Stefano Rodotà, presidente del Pds. Rodotà più di una volta ha criticato Francesco Cossiga. Lo ha fatto quando Cossiga se la prese con Orlando e con Pintacuda, poi dopo il messaggio alle Camere sulle riforme istituzionali. Ogni volta il presidente della Repubblica ha replicato pesantemente mettendo sempre in risalto le origini "borghesi" del presidente di un partito che fu "operaio". A Rodotà il "Secolo XIX" ha chiesto di chiarire i suoi rapporti con Cossiga, le polemiche, e la sua opinione sulla frenetica attività di "esternazione" del presidente della Repubblica.
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- 8 Gennaio 1990
Timmeljoch, passo del Rombo, val Passiria. Un nido per le aquile. Il tricolore ci ricorda che siamo in Italia anche se la cosa pare incredibile, sociologicamente, storicamente, geograficamente. Una bandiera austriaca ci rassicura: siamo al confine. E seguendo la linea ideale che unisce i cippi del confine ecco che arrivano camminando di buona lena tre signori con lo zaino in spalla. Uno è una famosa guida altoatesina, il secondo è un famoso alpinista, Hans Kammerlander, otto ascensioni degli ottomila himalaiani, il terzo è il più famoso alpinista del mondo, Reinhold Messner. Stanno facendo il giro del Tirolo del Sud o – se vogliamo – dell’Alto Adige. Un gioco da ragazzi se lo confrontiamo alla carriera di Messner.
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- 4 Gennaio 1990
Ermafrodito? Transessuale? Androgino? Eva Robin’s fra qualche giorno sarà una delle nuove star della televisione italiana con la sua trasmissione, "Primadonna" inventata da Gianni Boncompagni per Italia 1. Eva si chiama in realtà Roberto Coatti ma sembra proprio una donna. Carina per giunta. Ha 33 anni, gambe da donna, piedini da donna, delicatissime mani da donna. Ha seno da adolescente. Viso da ragazzina. Sorriso dolce. Pelle morbida. Voce suadente.
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- 3 Gennaio 1990
MALTA – Il presidente ha esternato. E alla grande. Ha di nuovo bacchettato sulle dita De Mita. Si è difeso dal sospetto di essere uno dei pistoleros nel mirino di Forlani. Ha ricordato che le camere le scioglie il Capo dello Stato, non il segretario della Dc. Infine ha lanciato messaggi misteriosi, o perlomeno di complessa interpretazione, in direzione del suo ex partito. Abbandonando il consueto linguaggio "che piace alla gente", semplice, diretto, chiaro, il presidente si è esibito in una esternazione alla morotea che ha messo in imbarazzo i quaranta inviati dei mass media italiani. Sentite l’esternazione criptica. Claudio Angelini, inviato televisivo, gli chiede se è vero che voleva dimettersi. Cossiga risponde: "Non ho mai pensato di lasciare prematuramente il mandato perchè la Dc non mi ha difeso. La Dc non ha alcun obbgligo di difendermi perchè io non faccio parte della Dc. La Dc ha il dovere, come ogni altro soggetto politico, di difendere il prestigio e l’autorità del Presidente della Repubblica". Fin qui è chiaro. Lo capirebbe anche un bambino. Cossiga sta ricordando ai suoi ex compagni di partito che quando De Mita lo prendeva per pazzo, avrebbero potuto pur fare un piccolo sforzo per proteggerlo.
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- 1 Gennaio 1990
SANREMO – “Sciogli i tuoi capelli lasciali volare, lasciati guardare, sei così bella che non riesco più a parlare di fronte a quei tuoi occhi cosi dolci e cosi severi”. Si, è una canzone d’amore. “Dai mamma dai, questa sera lasciamo qua i tuoi problemi e quei discorsi sulle rughe e sull’età, portami a ballare”. Edipo?
“E’ una canzone edipica certamente. Sensuale, seducente. Solo a metà si scopre che si tratta di mia madre. E’ una grande canzone d’amore per una donna che esercita grande fascino su di me. Mi ricordo una bellissima poesia di Pasolini che mi fece piangere per il modo informale, disarmato, di rivolgersi alla madre”.
Luca Barbarossa, 30 anni, è vicefavorito alla vittoria finale di questo Festival dopo Mia Martini. Nessun problema a parlare della sua canzone così controcorrente. Sì, lui parla della mamma, senza pudore. “Però mi dà fastidio chiamarla una canzone sulla mamma. E’ una canzone sull’amore, è un tentativo di uscire da ruoli precotti. Quando la vita quotidiana si fa difficile, spesso il rapporto tra madre e figlio è rovinato da un eccesso di pudore o dal rispetto degli stereotipi. E gli affetti sono i primi a pagare”.
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