Maurizio Belpietro - (letta 14.906 volte)

Una volta si diceva: il ‘Giornale’ di Montanelli. Poi si diceva: il ‘Giornale’ di Feltri. Quando si cominciò a dire : il ‘Giornale’ di Maurizio Belpietro tutti prevedevano che sarebbe crollato. E molti se lo auguravano. Invece si è rafforzato. ‘Quando entrammo in questo giornale, io e Feltri, era il gennaio del 1994. Si sentiva molto la presenza di Montanelli’, ricorda Belpietro.
Avevate paura di quello che avrebbe fatto il grande Indro?
‘Sapevamo che se Montanelli fosse andato a fare un quotidiano brutto come il ‘Giornale’, con la linea politica del ‘Giornale’, con la grafica del ‘Giornale’, avremmo avuto la vita dura. Ma Montanelli scelse di fare un quotidiano fantasioso, lezioso, che si inventava tutti i giorni copertine con Berlusconi in orbace, cose bizzarre, da ‘Manifesto’, e ci lasciò il campo libero. I montanelliani rimasero con noi. In compenso si portò via i redattori consentendoci una grande ristrutturazione incruenta. Vittorio ed io eravamo strafelici. Se ne fossero andati altri dieci’’.
Quanti se ne andarono?

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