Paolo Pietrangeli - (letta 6.350 volte)

Il ’68 aveva un inno. Lo aveva scritto uno studente romano, Paolo Pietrangeli. Era una canzone che si chiamava “Contessa”. Gli studenti la cantavano nelle assemble e nei cortei. Paolo Pietrangeli divenne uno dei simboli della contestazione. Oggi ha 54 anni e lavora per Berlusconi. E’ il regista del “Maurizio Costanzo Show”. Ma contrariamente a molti dei cinquantenni che abbiamo intervistato per questa inchiesta sulla generazione che non sa invecchiare, non è pentito e non ha cambiato idea. E non fa nemmeno parte di quell’ “old boys net” di cui ha parlato Alberto Ronchey. Era del Pci allora ed è di Rifondazione Comunista oggi. Con la sua chitarra continua come allora a girare per le feste popolari senza farsi pagare, o quasi. Per quanto riguarda la vecchiaia, non crede sia un suo problema. “Io mi sento meno anni di quelli che ho”, dice. E non se ne compiace. “Faccio ancora un po’ troppo spesso la Vispa Teresa”.

Finalmente uno che ha fatto il ’68 da protagonista.

Da protagonista ma casualmente. Se non fosse per “Contessa” sarei stato un qualunque studente del movimento.

Eri più famoso di Capanna.

Perché giravo continuamente, andavo dovunque. Ero una specie di volante rossa. Il telefono squillava: “Serve una cantata alla fabbrica tal dei tali”. E io partivo.

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[csf ::: 12:17] [Commenti]
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