Oliviero Diliberto - (letta 1.938 volte)

Fu chiamato il «notaio della crisi» perché, capogruppo di Rifondazione, spiegò in Parlamento, pur essendo lui contrario, i motivi per cui il suo partito ritirava la fiducia al governo Prodi. Era il ‘97. Oliviero Diliberto, oggi segretario dei Comunisti Italiani, ricorda. «Sono passati tanti anni, posso rivelare come andò. La notte prima si riunì la segreteria di Rifondazione e io fui l’unico a schierarsi contro la crisi. Bertinotti, Giordano, Ferrero erano favorevoli. Rizzo, Cossutta, Marino la pensavano come me. Ma per ragioni di opportunità non si dichiararono».
L’unico contro la crisi spiegò perché si apriva la crisi.
«Càpita, quando ricopri un ruolo di portavoce. Appena pronunciato l’intervento iniziai a lavorare per ricucire. Nel giro di due giorni la crisi rientrò. Io mi beccai una malattia psicosomatica della pelle, la pitiriasi, e mi ricoprii di orribili bolle rosse».

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